Problemi intestinali persistenti

Buongiorno.
Sono un uomo di 42 anni.
A seguito di un periodo particolarmente pesante cominciato ad aprile con la scoperta di un tumore che ha portato alla morte di una persona a me molto vicina, avvenuta poi a fine settembre, ho iniziato ad avere problemi intestinali che stanno condizionando alcune delle mie giornate.
Solitamente le mie evacuazioni hanno luogo la mattina quando mi sveglio, ma più o meno dal mese di settembre sento spesso una massa d'aria che spinge nella parte alta sinistra dell'intestino, più o meno sotto l'ultima costola, come se faticasse ad uscire.
Sono udibili anche borborigmi provenienti da quel settore e capita spesso che poco dopo l'evacuazione mattutina, l'aria inizi a spostarsi verso la parte bassa e fuoriuscire diverse volte fino a costringermi a tornare al bagno più o meno urgentemente con un'ulteriore evacuazione spesso di minore entità.
Le feci sono sempre espulse senza sforzo con aspetto e colore nella norma, ma nei periodi di maggior disagio addominale fuoriescono con una certa pressione accompagnate dall'aria e si presentano morbide, frastagliate e frammentate con una leggerissima presenza di muco trasparente sulla carta igienica.
Raramente si presenta un vero e proprio dolore.
Da decenni soffro di intestino irritabile da stress, diagnosticato dal mio vecchio medico dopo una valutazione dei sintomi nel tempo e nel corso degli anni avevo fatto un esame per la rilevazione del sangue occulto (risultato negativo) e una diretta addome che benchè leggermente ostacolata dall'aria, non aveva riscontrato particolarità.
Nel 2019 una visita proctologica aveva trovato emorroidi interne piuttosto importanti, alcune leggermente prolassate e un polipo nella zona anale, quest'ultimo poi rimosso chirurgicamente.
Con l'intensificarsi dei fastidi, il mio medico attuale mi aveva prescritto una cura di una settimana circa con dello Xanax da prendere la notte per alleviare gli stati ansiosi e un medicinale per la situazione intestinale.
Situazione che sembrava stesse migliorando e che mi aveva dato tregua per qualche settimana ma che si sta ripresentando ora dopo un periodo complicato da un calcolo in vescica e dal covid.
Al momento l'opzione sul tavolo sembra quella di un peggioramento dovuto allo stress, accompagnato anche da alcuni episodi di reflusso e un leggero bruxismo quasi continuo durante il giorno.
Io ovviamente ho sempre il timore di qualcosa di più grave.
Vorrei chiedere qui un ulteriore parere alla luce dei sintomi e delle varie informazioni dato che nei momenti peggiori questo problema sta condizionando non poco le mie mattinate.
Grazie anticipatamente per l'attenzione e l'eventuale risposta.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.4k 379
Comprenderà che a distanza si possono fare solo ipotesi.
La sua sintomatologia sembrebbe riconducibile alla Sindrome dell' intestino irritabile già diagnosticata.
Cordiali saluti.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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Utente
Utente
La ringrazio per la risposta. So che si possono fare solo ipotesi ma un ulteriore parere professionale, anche se basato sulla descrizione dei sintomi, è sempre ben accetto. Presumo quindi che a meno che il mio medico non lo ritenga opportuno, sia inutile richiedere esami radiologici o altri come colonscopia e simili.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.4k 379
Prego. La diagnosi della Sindrome dell' intestino irritabile è clinica e non richiede accertamenti strumentali, è sufficiente il solo colloquio e la visita diretta.
Eventuali accertamenti possono e devono essere richiesti in caso di dubbio diagnostico.
Cordiali saluti.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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