Dolori e fastidi addominali

Egregi Dottori, chiedo gentilmente un parere su un problema che mi affligge da tempo. Ho 25 anni ed in passato ho sempre sofferto, in lieve misura, di occasionali problemi quali dolori diffusi al basso addome, episodi di diarrea, ma assolutamente passeggeri, magari scatenati occasionalmente da una pizza o un pasto abbondante; tali episodi erano comunque abbastanza rari. Un giorno di circa 6 mesi fa (maggio 2011) ebbi dei moderati dolori dopo colazione, a cui non diedi importanza. Lo stesso giorno, dopo pranzo, i dolori si ripresentarono, ma molto più forti, crampiformi, concentrati nella zona intorno l'ombelico, a dx e a sx, associati a diarrea, e la severità e durata di tali sintomi mi spinsero ad una corsa in pronto soccorso. E' da quel giorno preciso che mi sono rimasti alcuni sintomi, ovvero senso di fastidio e gonfiore addominale, dolori talvolta intensificati dai pasti, feci semiliquide alternate a stitichezza, "rumori" intestinali, meteorismo. Tali sintomi si presentano e scompaiono continuamente, mediamente per 3 o 4 giorni essi sono attenuati e poi si intensificano e permangono per 3 o 4 giorni, talvolta a seguito di un attacco di diarrea. Tutto ciò quindi non è sorto gradualmente ma in seguito a quell'episodio del pronto soccorso di 6 mesi fa; prima di quel giorno i disturbi erano assolutamente rari e trascurabili. Dopo una cura con Debridat senza successo ho eseguito vari esami: le analisi del sangue non hanno evidenziato anomalie, così come le feci (per rilevare helicobacter pylori) e l'elettrocardiogramma. Ho poi eseguito una ecoaddome che ha evidenziato solo dei piccoli calcoli alla colecisti, a cui il medico mi ha detto di prestare un'attenzione futura. Ho fatto il test per l'intolleranza al glutine, negativo. Sto per eseguire un breath test per il lattosio, nel caso di esito negativo mi resta una colonscopia. I vari medici (cinque) con cui ho parlato, tra cui due gastroenterologi, hanno attribuito tutti la causa allo stress/ansia, parlando di colite spastica, colite nervosa, sindrome del colon irritabile, e reputando inutili esami invasivi. Altra cosa, inizialmente (da maggio a settembre) i sintomi non erano mai notturni, ultimamente invece ho avuto 2 episodi in cui mi sono svegliato di notte con dolori molto forti e diarrea (un episodio pochi giorni fa, l'altro un mese e mezzo fa)
Quello che vorrei chiedere è: la diagnosi fatta (fattori psicologici) è quella più plausibile? Lo chiedo vista l'insorgenza improvvisa dei disturbi: sono iniziati esattamente il giorno dopo quel ricovero di 6 mesi fa, prima non avevo niente; non credo che lo stress sorga da un giorno all'altro! Gradirei sapere se questo mio pensiero è fondato. Preciso inoltre che sono studente universitario e svolgo di sera un piccolo lavoro di poche ore non assolutamente impegnativo, non mi reputo in uno stato di "stress", benché io sia un soggetto spesso ansioso.
Inoltre, sto eseguendo i giusti esami?
Ringrazio anticipatamente, porgo cordiali saluti.
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
Gentilissimo,

realmente la sintomatologia, considerando anche la negatività degli accertamenti finora eseguiti, fa pensare ad una sindrome del colon irritabile. Non c'è una terapia specifica risolutiva, ma ci è possibile con in vari prodotti oggi disponibili, ottenere dei benefici sulla sintomatologia. L'importante è "staccare" la mente, il pensiero dall'intestino. Per dare il concetto della base "ansiogena" di tale sindrome le allego i link di due nostri articoli:

https://www.medicitalia.it/minforma/psichiatria/562-colon-irritabile.html

https://www.medicitalia.it/minforma/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/332-colon-irritabile-sindrome-dell-intestino-irritabile-ibs.html


Un cordiale saluto




Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)

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Utente
Utente
Gentile Dott. Cosentino, La ringrazio innanzitutto per la celere risposta. Ho letto attentamente gli articoli da Lei proposti. A questo punto credo anch'io che il fattore psicologico sia la cosa più probabile, anche perchè gli attacchi mi vengono indipendemente dai cibi che assumo. Solo mi chiedevo, è possibile che quel primo episodio acuto, che ha dato origine a tutto, sia stato fonte di un qualche "danno" all'intestino che ad oggi non è ancora guarito? Perchè è da quel giorno che è iniziato tutta la sintomatologia...
Inoltre, Lei reputa necessario eseguire colonscopia? Potrebbero esserci altre cause per i miei sintomi, che magari i medici che ho consultato hanno trascurato? Oppure a suo parere è pressocché certo che si tratti di ansia?
La ringrazio per l'attenzione offertami, La saluto cordialmente.
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
La sua sintomatologia in pratica ha avuto un crescendo e non reputo necessaria la colonscopia. Deve soltanto trovare un equilibrio con il suo intestino e cercare, con l'aiuto di un medico di riferimento (senza cercarne tanti) la terapia migliore per "dominare" i disturbi.

Ci riuscirà.


Un cordiale saluto
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