Intervento per endometriosi intestinale?

Nel 2008 ho subito una laparoscopia per endometriosi al setto rettovaginale e una resettoscopia per rimozione del setto uterino.
Nel 2010 sono rimasta incinta, ora sono alla ricerca di una seconda gravidanza.

Un anno fa, a causa di dolori e rettorragie, si sospettava una recidiva di endometriosi all'intestino. Dopo una visita proctologica e colonscopia, ho effettuato RM all'addome (vd. sotto), che ha confermato l'endometriosi intestinale. Non posso prendere la pillola a causa di una mutazione del fattore V di Leiden.

Il centro ginecologico specializzato in endometriosi che mi segue sostiene che sia meglio non intervenire chirurgicamente per lo svantaggioso rapporto rischio/beneficio (rischio sacchetto esterno per le feci + asportazione tube/ovaie).

1. è vero che c'è il rischio di sacchetto esterno per interventi del genere?
2. per un eventuale intervento è meglio che mi rivolga a un ginecologo esperto in endometriosi o a un enterologo?
3. è vero che lasciare progredire l'endom intestinale può aumentare la probabilità di un tumore all'intestino?

RM:
"[...] Si sottolinea la presenza di una discreta falda di versamento libero che occupa il versante anteriore dello scavo pelvico, insinuandosi tra il decorso delle anse intestinali.
L'utero è antiverso, di dimensioni regolari, con disomogeneità del segnale del miometrio.
Il reperto è particolarmente accentuato in corrispondenza della parete anteriore ed è compatibile con un quadro di adenomiosi.
Si rileva irregolarità della cavità uterina, quasi con tendenza ad assumere l'aspetto di utero bicorne.
Si rileva modesto incremento delle dimensioni dell'ovaio sinistro rispetto al controlaterale.
Entrambe le ovaie sono parzialmente occupate da formazioni rotondeggianti con aspetto ipointenso nelle sequenze T1 pesate e nettamente iperintenso nelle acquisizioni T2 dipendenti, prive di impregnazione contrastografica, riferibili a raccolte a contenuto liquido limpido.
Si associa peraltro, nel contesto dell'ovaio sinistro, una formazione con aspetto di relativa iperintensità nelle sequenza T1 pesate e con aspetto invariato in una acquisizione elaborata con algoritmo di soppressione del segnale del tessuto adiposo, riferibile ad una raccolta a contenuto fluido non limpido e verosimilmente ematico di probabile natura endometriosica.
L'esame dimostra poi la presenza di un'area di alterato segnale localizzata nel contesto della parete anteriore del retto.
L'alterazione di segnale, apparentemente estesa per circa 2 cm e dello spessore di circa 1 cm, si caratterizza per l'aspetto isointenso nelle sequenze T1 pesate, disomogeneamente ipointenso nelle acquisizioni a TR lungo, e per una scarsa impregnazione contrastografica finemente disomogenea.
Il reperto è da ritenere fortemente sospetto per una placca endometriosica infiltrante a tutto spessore la parete intestinale ed estesa al versante destro dell'alto setto rettovaginale, con apparente irregolarità della morfologia e parziale amputazione del fornice vaginale.
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.4k 2.3k 74
La diagnosi della RM ê molto chara. Dovrá rivolgersi ad un ginecologo con esperienza nel settore. Eventualmente chieda un secondo parere da altro specialista.


Cordialmente



Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per il messaggio.
Come scrivevo, sono già seguita da un centro specializzato in endometriosi.

Potrei avere un suo parere in merito alle 3 domande che ho posto sopra?

Grazie!
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