Problemi gastrointestinali e assunzione di pantorc da 12 mesi

Gentile Professore,
sono un utente di 43 anni e lavoro da circa 13 anni (lavoro di ufficio con vita abbastanza sedentaria).
Premetto che il mio "punto debole" è proprio l'apparato gastroenterico che mi provoca alcuni disturbi sin da ragazzo. Forse l'ansia e lo stress, l'emotività o altre condizioni anche fisiche mi provocano sin dal lontano passato disturbi gastrici e intestinali (colon irritabile, gastrite cronica, esofagite da reflusso, ernia iatale). Premetto anche che in passato (avevo circa 20 anni) ho subito un intervento di colecistectomia che, a dire di qualche medico, potrebbe aver accentuato le problematiche legate allo stomaco.
Spesso l'acidità e il reflusso mi provocano disturbi insopportabili tanto che, la notte, dormo ormai quasi seduto. Il bruciore gastrico mi ha costretto sempre più frequentemente ad assumere il Gaviscon (che certamente sa solo non risolve i miei problemi, semmai li attenua) e, giocoforza, il Pantorc 40 mg. all'occorrenza o per cicli di alcune settimane. Nell'ultimo anno però i problemi legati allo stomaco sono certamente aumentati tanto che il mio medico curante mi ha consigliato di assimere PANTORC 20 mg in maniera stabile e cioè tutte le sere prima di andare a letto. RIferisco quindi che da Settembre 2012 assumo Pantorc 20 mg tutte le sere ricevendo un sollievo quasi totale tranne qualche volta che, o per particolari momenti di stress o per assunzione di cibi evidentemente poco adatti al mio organismo, accuso bruciori e acidità. Ora la mia domanda è la seguente: è opportuno che io assuma questo medicinale tutte le sere e per tutta la vita?? Indipendentemente da quel che asserisce il mio medico curante esiste un'alternativa alla cura del Pantorc? Ho provato 4 o 5 volte a sospenderlo ma, passate le 48 ore, ho dovuto riassumerlo perchè il mio stomaco andava in fiamme e la digestione era pessima! Ma non è che l'assunzione di Pantorc per tutti questi mesi ha generato una sorta di dipendenza del mio stomaco a questo farmaco per cui ora senza questo non riesco nemmeno più a digerire un bicchiere di acqua? Cosa posso fare? Per la precisione comunico che l'ultima gastroscopia e colonscopia le ho eseguite 4 anni fa. e, per l'appunto, evidenziavano tutti i problemi poc'anzi descritti. Vorrei sapere come comportarmi con il Pantorc 20 mg, se continuare ad assumerlo a vita o se seguire altre strade... non vorrei che questo medicinale mi provochi alterazioni o altre conseguenze. Sapete dirmi se a lungo andare questo farmaco può causare problemi? Una curiosità: spesso sulla lingua mi appaiono delle lesioni (come dei tagli, degli spacchi) con macchie rosse sulla punta, sul dorso e i lati abbastanza estese. Non sento grandi fastidi se non qualche bruciore e piccoli dolori a livello delle lesioni. Può essere legato all'assunzione del Pantorc? E' una infezione virale (candidosi??) Come posso contrastare questo disturbo di per se anche antiestetico? Ringrazio sin d'ora se vorrete far luce su tali problematiche.
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
Gentilissimo, il reflusso gastroesofageo ê cronico e la terapia spesso, come nel suo caso, deve essere continuativa. Non ci sono alternative se non valutare la soluzione chirurgica. I problemi alla lingua non credo siano legati al farmaco.


Cordialmente

Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)

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dopo
Utente
Utente
Grazie Dottore. Ma in caso di assunzione a vita del suddetto farmaco quali problemi potrei avere? Il Pantorc può alterare i valori del sangue (es. transaminasi, acido urico)? Perché nelle ultime analisi che ho fatto questi due valori erano più alti del dovuto, anche se di poco. Gli inibitori della pompa protonica possono influire anche sulla viscosità dello sperma (che attualmente mi risulta molo aumentata). Se l'alternativa al Pantorc a vita è l'intervento chirurgico, questo come avviene? Di che si tratta? Si corregge l'ernia iatale? E' un intervento mininvasivo o si esegue con metodica tradizionale? Ringrazio anticipatamente!
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
Il farmaco non può dare i problemi di cui fa riferimento e la soluzione chirurgica deve essere ben ponderata con un gastroenterologo. Per ulteriori aggiornamenti sulla problematica le indico il ink di un mio articolo:


https://www.medicitalia.it/minforma/chirurgia-dell-apparato-digerente/954-reflusso-gastroesofageo-terapia-medica-o-chirurgica.html


La chirurgia per il reflusso è mirata alla correzione dell'ernia iatale e l'intervento è condotto in modo mininvasivo in laparoscopia.


A risentirci.


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