Dubbio sul fatto di raggiungere o meno l'orgasmo

Gentili Dottori,
sono una ragazza di 21 anni con una vita sessuale un po' travagliata.
Sono assieme al mio ragazzo da più di 3 anni, durante i quali non sono riuscita a capire se ho provato o meno l'orgasmo. La mia sensazione durante i rapporti è quella di provare un forte piacere, che però non può essere descritto come delle piccole contrazioni ai genitali (caratteristiche di un orgasmo).

Da un' anno e mezzo purtroppo soffro di vestibolite vulvare e per questa sono sotto terapia dallo scorso marzo con Laroxyl, Liryca 25 mg e Vatran 2 mg.
Ho parlato con il mio ginecologo, ma vorrei sentire degli altri pareri; so che è possibile per una donna non poter provare un orgasmo ma vorrei sapere come posso capire se questo è il mio caso.

Leggevo che ci possono essere dei problemi psicologici (non penso sia il mio caso poichè con il mio ragazzo sono molto disinibita) e dei problemi fisiologici che riguardano il clitoride. Quali sono questi problemi e come si può capire se sono presenti nel mio caso?

Ringrazio e colgo l'occasione per porvi cordiali saluti.

Federica
[#1]
Dr. Antonio Ceccardi Psicologo, Psicoterapeuta 12
Gentile Federica,

sarebbe importante sapere cosa le ha detto il suo Ginecologo.
In ogni caso, il fatto che lei prenda in considerazione problemi psicologici, potrebbe indurre ad ipotizzare una preoccupazione eccessiva che mal si concilia con un momento di perdita di controllo e rilassamento come l'orgasmo.
Provi a parlarne serenamente con il suo compagno.
L'orgasmo femminile, contrariamente a quello maschile, richiede grande complicità ed empatia da parte del partner.
Faccia passare un pò di tempo senza preoccuparsi eccessivamente.
Ovviamente segua attentamente i consigli del suo Ginecologo e, se vuole un approfondimento psicologico, consulti uno Psicologo di sua fiducia.

Cordialmente

Dr. Antonio Ceccardi
www.centroikos.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Rigrazio per la risposta.

Devo dire che con il mio ragazzo non ci sono problemi o timori, ho già discusso con lui di questa situazione.

Il mio ginecologo consigliava di cominciare a scoprire me stessa, e cominciare da sola a capire cosa mi piace e cosa non mi piace. Questa cosa purtroppo mi risulta difficile perchè da sola non mi sento a mio agio e passa sempre per la mia mente la frase "ma che cavolo sto facendo?".

Inoltre il mio ginecologo mi consigliava di provare a vedere se riesco a raggiungere l'orgasmo clitorideo prima di provare con la penetrazione.

La mia paura è che il problema non riguardi qualcosa di psicologico, bensì qualcosa di fisico come aderenze clitoridee o cappuccio del clitoride stretto. Come si può capire se effettivamente ci sono questi problemi?
[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Federica,

l'idea di non voler/poter scoprire come funziona il suo corpo e/o come è fatto è comune a molte ragazze. A differenza dei ragazzi, il cui organo sessuale è già "pronto", ovvero visibile e "a portata", per le ragazze c'è bisogno di maggior pazienza. Scoraggiarsi o pensare "ma che cavolo sto facendo?" è l'atteggiamento molto comune. Prima o poi ci si scoccia!

Tuttavia, spesso vediamo nei nostri studi anche donne adulte che non sanno come funzionano i propri genitali o che non sanno indicare su una figura dove si trova la vagina, o non conoscono la differenza tra vulva e vagina e così via.

L'indicazione del Suo ginecologo è correttissima.
Ci sono, è vero, tanti falsi miti sull'orgasmo sia maschile che femminile, ma discuterne o avere qui le risposte non avrebbe lo stesso vantaggio per Lei di scoprire, magari insieme al Suo ragazzo, cosa Le piace di più.

Solo per chiarezza:

- è vero che l'orgasmo femminile non può essere descritto solo con il massimo piacere provato durante la stimolazione dei genitali, perchè ha un inizio riconoscibile e si distingue in modo preciso dal continuum dell'eccitazione.

- però è anche vero che ci sono resoconti verbali molto diversi tra loro. Ovvero ogni donna lo descrive in modo diverso, purchè riconducibile sempre a una forma di attività spontanea e intermittente, localizzata in sede pelvico-perineale.

- l'esperienza di piacere dell'orgasmo è variabile, ma è fondamentale-accanto alle percezioni corporee- il significato che attribuiamo all'evento, al contesto relazionale ed emotivo del momento.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille Dott.ssa Angela,

cercherò di seguire i suoi consigli iniziando a scoprire il mio corpo magari con il mio ragazzo vicino, in modo che la cosa non mi sembri totalmente inutile.
[#5]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza,
successivamente alla visita ginecologica con ragguagli precisi inerenti le sue condizioni cliniche, le suggerirei una consulenza con un sessuologo clinico, per chiarimenti circa il suo funzionamento emozionale e sessuale.
La mappa corporea del piacere femminile è totalmente differente da quella maschile, l’erotismo è indubbiamente più diffuso su un continuum corporale e, meno localizzato sui genitali, sia esterni , che interni. L’erotismo maschile, così come la mappa corporea associata all’eccitazione ed alla risposta orgasmica, oltre che essere più di tipo meccanico, è notevolmente circoscritto alla zona pelvica.
In merito alla differenza tra orgasmo vaginale e clitorideo,c’è una grande confusione, in merito a questo argomento. Sigmund Freud, il padre della psicoanalisi, effettuava un distinguo netto tra i due orgasmi; quello clitorideo veniva considerato un orgasmo “nevrotico” ed acerbo, tipico di personalità immature, quello vaginale, era invece il solo orgasmo possibile e, appartenente ad una sessualità adulta. Nella realtà clinica, non esiste questo distinguo, è differente il tipo di stimolazione che si attua per ottenerlo. La zona clitoridea è indubbiamente fortemente innervata e, pertanto procura un orgasmo più immediato. L’orgasmo ottenuto con la penetrazione, è più lento ad arrivare, ma si ha ugualmente un coinvolgimento indiretto della zona clitoridea , a seconda delle posizioni adottate o, comunque con la contrazione delle fasce muscolari circostanti.
Affronti senza riserve queste perplessità con l'aiuto di un clinico, trarrà grande giovamento in termini di qualità della sua vita e della sua coppia.
Auguri

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

Vulvodinia

La vulvodinia è una patologie che colpisce la vulva, si manifesta con costante bruciore, secchezza e sintomi dolorosi che compromettono la vita sessuale.

Leggi tutto