Parto distocico frattura clavicola e tumefazione cranio

Buongiorno, scrivo per avere un parere. Ho 29 anni, ho partorito 9 mesi fa. Ho avuto un parto con doppia ventosa (una si era rotta), manovra di kristell più volte, episiotomia, niente peridurale. Non ho partorito in una mangiatoia ma all'ospedale di Mirano Venezia. Mio figlio è nato con apgar 3.. Poi migliorato. Dopo mezz'ora dal parto me l hanno fatto vedere e aveva un berrettino in testa perché aveva un taglio causato dalle ventose. Alla dimissione, ci hanno informati che aveva la clavicola sx fratturata. Dopo mesi circa 3 e fin da sempre continuavo a dire alla mia pediatra che secondo me il bambino non muoveva bene il braccio, privatamente l ho portato da un fisiatra che ha riscontrato una pronazione da parto. Tengo a precisare che mio figlio è nato 3050 kg. Ora al cambio dei vestiti si lamenta meno.. Abbiamo fatto causa all'ospedale, nella cartella clinica il medico ginecologo aveva scritto di aver avuto difficoltà nell estrarre il bambino dalle spalle. Nessuno si è preoccupato di fare un'ecografia per vedere se c'era una frattura.. Gli è stato eseguito il ph, e basta. Ora non sappiamo se non gattona perché sente dolore al braccio.. Lui si mette a carponi e si lamenta e si siede subito.Ad ogni mia domanda mi sono sempre sentita rispondere che i bambini si aggiustano da soli..che sono io troppo apprensiva..adesso chi mi assicura che il mio bambino sta bene e non ha bisogno di terapie? Prima di scoprire una pronazione l ho portato dalla pediatra e mi diceva che tutti i bimbi non amano farsi spogliare.. Ma il mio piangeva disperato. Non poteva essere solo un capriccio.. Lei che cosa ne pensa? Grazie per l'attenzione e buona giornata.
[#1]
Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
Molto probabilmente il bambino ha riportato una paralisi ostetrica.
La paralisi ostetrica si verifica a carico dei nervi e delle radici nervose che compongono il cosiddetto plesso brachiale. Essa è conseguente a trumatismi che si verificano al feto durante l'espletamento del parto, specie al momento del disimpegno delle spalle fetali, traumi che possopno causare o il semplice stiramento o la rottura (neurotmesi) delle radici che formano il plesso brachiale stesso.
Il plesso comprende i nervi per i muscoli e per la sensibilità dell'arto superiore.
In genere il momento scatenante è costiuito dalla trazione esercitata sul plesso, quando il capo è rivolto da un lato e la spalla del lato opposto viene trattenuta sotto l'ogiva pubica, oppure alle trazioni sull'arto nelle presentazioni di spalla, anche in corso di Taglio Cesareo.

Ne conosciamo tre tipi:

a) la paralisi ostetrica di tipo superiore o alta. E' la più comune e consiste in una lesione del tronco superiore del plesso, composto dalla quinta e sesta radice cervicale (paralisi di Erb-Duchenne).
La lesione determina adduzione ed intrarotazione dell'arto con il gomito esteso ed il polso pronato e flesso. (segno del camerirere che chiede la mancia di nascosto)
b) la paralisi ostetrica di tipo inferiore (di Dejerine-Klumpke) è meno comune e consiste nella lesione del tronco inferiore del plesso brachiale composto dalla settima e ottava radice cervicale e dalla prima toracica.
Essa causa di deformità della mano, che si atteggia ad artiglio, per la paralisi dei muscoli intrinseci. Spesso è coinvolto anche il tronco simpatico cervicale, determinando miosi, enoftalmo e ptosi palpebrale dal lato affetto (sindrome di Claude Bernard-Horner).
c) la paralisi ostetrica di tipo totale è dovuta alla lesione di tutto il plesso brachiale con conseguente paralisi motoria e sensitiva completa.

I traumi delle radici superiori (cosiddetti "tipo Erb-Duchenne") sono i più comuni; non coincidono nè danni sensoriali nè danno vascolari. I riflessi sono conservati a livello superficiale, assenti a livello profondo.

I traumi delle radici inferiori (cosiddetti "tipo Klumpke-Dejerine") mostrano un maggiore interessamento sensitivo e vascolare con ipomobilità o paralisi dei muscoli flessori ed estensori dell'avambraccio e dei muscoli intrinseci della mano, i riflessi tendinei profondi sono conservati. Il danno vascolare si concretizza in edema e cianosi dell'avambraccio-mano, con evidenti deficit sensoriali tipo caldo/freddo.

La terapia è diversa in relazione alla tipologia del danno nervoso riportato dal neonato. Se le fibre sono strappate,il recupero non sarà mai completo; nel caso di un semplice stiramento i danni, anche se inizialmente all'apparenza ingenti, recuparano del tutto o pressochè totalmente.
La neuroriabilitazione deve cominciare nelle prime settimane se non nei primi giorni dalla nascita.

Le cose, quindi, da fare sono le seguenti:
a) valutazione neurologica pediatrica
b) esame dei potenziali evocati lungo il plesso brachiale e le sue principali diramazioni per l'arto colpito
c) consulenza neurochirurgica a diagnosi finale.


Saluti ed auguri.

Prof.Dr.Ivanoe Santoro
Spec.Ostetrico/Ginecologo
già Direttore f.f. UO OST/GIN Ospedale di Solofra(AV) Prof. Anatomia Umana Univ. Napoli