Ureaplasma, perdite e dolori in gravidanza

Salve, ho 30 anni e mi trovo alla 19 settimana della mia seconda gravidanza. Alla 12 settimana, dopo un tampone prescritto a seguito di dolori alla schiena e al basso ventre, sono risultata positiva all'ureaplasma. Mi è stata prescritta terapia con 2 compresse di zitromax prese insieme. Nonostante ciò, ho continuato ad avere dolori vari (bruciori e dolore persistente al basso ventre, fianchi e schiena) e perdite gialle molto dense. Giorno 9/8 ho eseguito un altro tampone, e sono in attesa dei risultati che mi saranno consegnati giorno 21. Nel frattempo, non riuscendo a reperire il mio ginecologo, mi sono rivolta al medico di famiglia che mi ha prescritto una nuova terapia con eritromicina 500 ogni 6 ore per 7 giorni, nonostante il risultato del tampone non fosse ancora pervenuto. Sto seguendo alla lettera quanto prescritto, adesso sono al quinto giorno di terapia. Ieri, dopo giorni di dolori davvero forti e continui alla schiena (che non riesco a identificare... Somigliano ai dolori pre-ciclo, ma non sono sicura non possano essere di altra natura) e perdite liquide molto abbondanti, mi sono recata al ps. Collo chiuso, perdite verificate con l'inserimento di uno speculum: a detta del medico di turno, queste sono dense e non liquide... Le trovo liquide su slip e assorbenti perché si sciolgono provocando l'effetto bagnato. Crede ci sia anche una micosi ma dice che per la terapia devo sentire il mio ginecologo. Torno a casa... E, andando in bagno trovo sulla carta igienica un piccolissimo grumo rosso e del muco macchiato di rosa. Queste perdite si sono presentate più volte da ieri pomeriggio ad ora. Stamattina sono tornata al ps e stavolta c'era il mio ginecologo, mi ha fatto un'eco da cui risulta tutto ok, dicendomi che probabilmente il sangue (che adesso è rosa e somiglia allo spotting premestruale) è stato causato dalla visita. Ho notato che lo trovo sulla carta più che altro dopo uno sforzo (mi è capitato dopo aver evacuato e dopo un episodio di vomito oggi). Ma è normale che una visita provochi sangue che si presenta con queste modalità? Il mio ginecologo mi ha solo detto che se non dovesse fermarsi dovremmo rivederci. Lui però non esegue mai visite interne... Come fa a dire con certezza che è stata colpa della visita? E, mia preoccupazione più grande, può un'eventuale trauma al collo dell'utero facilitare la salita dell'infezione e provocare danni alla gravidanza? Nel frattempo il mal di schiena non accenna a passare, soprattutto se sto sdraiata fa malissimo e continuo a non capire se sia legato a contrazioni o meno. Al ps non hanno saputo dirmi niente.
Grazie in anticipo per l'eventuale risposta... Sono davvero molto preoccupata.
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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
Gentile utente
le infezioni cervicali possono procurare in gravidanza perdite vaginali anomale, prurito, sensazione di bruciore, arrossamento genitale esterno contatto con liquidi infetti. Raramente (solo in determnate occasioni) possono provocare dolori che, vista la Sua descrizione, dovrebbero essere attribuibili a contrazioni uterine.
In questi casi è bene proteggere l'utero con la somministrazione di farmaci tocolitici specifici, eventualmente associati alla terapia antibiotica.
Inoltre è strano che un Collega non visiti mai la propria paziente in gravidanza. La visita clinica fornisce informazioni preziose che la sola ecografia, anche se eseguita per via vaginale, non può dare.
Inoltre colpisce il dato dell'assenza di una terapia locale con ovuli specifici antibiotici ed anti-infiammatori, posti a diretto contatto con l'ambiente cervico-vaginale.


Saluti ed auguri.

Prof.Dr.Ivanoe Santoro
Spec.Ostetrico/Ginecologo
già Direttore f.f. UO OST/GIN Ospedale di Solofra(AV) Prof. Anatomia Umana Univ. Napoli

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Utente
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Gentile dott. Santoro, la ringrazio per la risposta.
In effetti, pur avendo già cambiato ginecologo due mesi fa circa per ragioni analoghe, non mi sento affatto seguita a dovere. Mi sono più volte lamentata dei dolori, ho chiesto che venisse misurata la lunghezza del collo dell'utero quantomeno per capire se queste contrazioni stessero recando qualche danno, ma niente... Lui controlla il collo dell'utero dall'ecografia esterna e, quando lo chiedo, mi risponde di stare tranquilla perchè è chiuso. E aggiunge, sempre, che se questi dolori fossero contrazioni avrebbero già fatto un "danno grosso". Perciò l'altro giorno mi sono recata al pronto soccorso, sperando in una diagnosi più precisa... Ma niente, il medico di turno mi ha detto che c'erano moltissime perdite forse dovute anche a una micosi ma che per qualsiasi terapia dovevo chiedere al mio medico, per cui sono punto e a capo.
La cosa complessa è, forse, che dolori vari (e anche piuttosto forti) si sono presentati qualche giorno prima del ritardo ad aprile e non mi hanno più abbandonata... Ho preso Buscopan, Spasmex, progesterone in ovuli, ho passato più tempo a letto che a fare qualsiasi altra cosa... niente, i dolori sono sempre rimasti. Ho notato che si modificano leggermente con l'avanzare della gravidanza, alcuni spariscono per settimane e poi si ripresentano. Per cui, quando dal risultato del tampone ho visto che c'era l'ureaplasma (carica batterica >10.000), ho pensato che se in parte mi potesse causare contrazioni, dall'altra mi stava dando anche problemi d'altri tipo. Nelle ultime settimane ho spesso bruciore forte alla schiena, in vagina, al retto, al basso ventre e a volte all'altezza dell'uretra... Nella mia prima gravidanza ho avuto moltissime contrazioni ma nessun dolore/bruciore simile!
Dopo i primi giorni di antibiotico questo bruciore si è attenuato per poi sparire, ma è ricomparso dopo la "famosa" visita al ps che mi ha causato sanguinamento (e si sono ripresentate le perdite dense che non notavo più, accompagnate da prurito che non avevo). La mia paura è che ci possa essere una PID in atto... è possibile? Come potrei fare per accertarmene? Inoltre le contrazioni vere e proprie ci sono senza dubbio... Proprio o chiesto l'altro ieri al ginecologo cosa fare (per l'ennesima volta) e mi ha detto di prendere il buscopan, senza specificare le dosi. Ma lo prendo già da mesi e non ha mai fatto nulla. Riguardo la vasosuprina dice che è un farmaco inutile, questo risulta anche a lei?
Mi scusi le tante domande, ma sono davvero disperata e confusa e qui non so più a chi rivolgermi... Vorrei cambiare nuovamente medico ma a questo punto non so come muovermi per trovare qualcuno che mi segua davvero.
La ringrazio infinitamente e le auguro buona giornata.
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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
Purtroppo come Le dicevo non possiamo dare terapie via internet. Però, fra le righe, Le dico che alle mie pazienti sono solito prescrivere un tocolitico, eventualmente incrementando la sua potenza con del progesterone in ovuli.
Per la PID, la sua diagnosi in gravidanza al secondo trimestre è ardua; il dolore dovrebbe spostarsi ai fianchi e non essere più localizzato alle fosse iliache, ci dovrebbe essere febbricola, specie al pomeriggio-sera con brividi, dolori non intermittenti ma continui, sordi, perdite maleodoranti se è interessato il distretto cervicale.
In conclusione, signora, dovrebbe insistere affinchè, constatata l'inutilità dei trattamenti prescritti, Le si faccia un controllo comprensivo di visita clinica. Altro, purtroppo, non so e non posso dirLe.


Saluti ed auguri.
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Utente
La ringrazio nuovamente.
So che non vi è possibile dare terapie tramite questo sito, la mia era una perplessità data dal fatto che non credo, come appunto mi ha fatto capire anche lei, che davvero non esista niente di meglio dei soli Spasmex e Buscopan. Capisco comunque che non le è possibile fare nomi specifici dei farmaci. Il progesterone ho provato a chiederlo a quattro medici diversi, e tutti mi hanno detto che dopo il primo trimestre è assolutamente inutile... E io non oso ricominciare ad assumerlo, soprattutto per via vaginale, perchè sia in questa gravidanza che nella prima è stato causa scatenante di perdite e bruciori a livello vaginale.
Farò come mi ha suggerito, proverò nuovamente a insistere. Il dolore (e forte bruciore) ai fianchi, comunque, è presente da inizio gravidanza.
Le faccio un'ultima domanda: se la PID venisse in qualche modo diagnosticata, le cure sarebbero possibili nel mio attuale stato di gravidanza? E l'eventuale situazione infiammatoria metterebbe a rischio il bambino più di una semplice infezione da ureaplasma, oppure i rischi collegati sono pressappoco gli stessi?
Grazie ancora di tutto.
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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
Una PID può essere trattata e deve essere trattata anche in gravidanza.
Il suo trattamento protegge al gravidanza stessa da temibili complicanze fra cui aborto, parto pretermine o morte endouterina di feto.



Saluti
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Gentile Dottore,
stamattina ho ritirato l'esito del tampone. Ureaplasma sempre presente e, cosa che non mi aspettavo, con resistenze a quasi tutti gli antibiotici. Prima di questo esame ho preso solo lo zitromax e nell'antibiogramma risultava sensibile praticamente a tutto... com'è possibile che abbia sviluppato tante resistenze nel giro di un mese? L'Eritromicina che ho preso per 7 giorni suppongo perciò sia stata inutile, dato che risulta sensibilità intermedia. Ho preso proprio oggi l'ultima dose. Sono riuscita a vedere il mio medico per pochi secondi in ospedale, e mi ha detto di prendere Josamicina 2 compresse al dì per 15 giorni. È risultata presente anche la gardrenella, prima volta in 10 anni di tamponi, per la quale mi ha detto che non è necessario fare niente perché con lo stesso antibiotico va via. Ma se così fosse, sarebbe già andata via in questi giorni prendendo l'Eritromicina... E a me non sembra proprio! Ho domandato una terapia con ovuli e mi è stato detto che sono inutili. Ho deciso, per il mio bene e soprattutto per quello del bimbo che porto in grembo, di rivolgermi ad un altro medico. Spero di ricevere stavolta le dovute attenzioni.

Approfitto della sua disponibilità e gentilezza per porle un altro mio dubbio. Nella precedente gravidanza, dalla fine del secondo trimestre si è verificato un ritardo di crescita nella bambina con riduzione del liquido amniotico (questa diagnosticata al settimo mese). Dalla 30 settimana circa ho smesso di sentire qualsiasi movimento, l'unica cosa che avvertivo era il singhiozzo. Sono stata monitorata tutte le settimane a partire dall'ultimo mese, che ho trascorso a letto. Nelle ultime 2-3 settimane la bimba ha recuperato un po', nascendo con taglio cesareo alla 38 col peso di 2800 gr per 50 cm. Ora non faccio che domandarmi se tutto questo potrebbe ripetersi, nonostante mi sia stato detto di stare tranquilla. C'era forse qualche esame preventivo che avrei potuto fare? E il rischio che ricapiti esiste? La flussimetria mi è sempre stato detto che non mostrasse problemi... Anche se il medico m'informava molto poco sui dettagli. Eventualmente sarei ancora in tempo per valutare determinati esami, tipo la coagulazione del sangue?
La ringrazio ancora e mi scuso se mi sono dilungata tanto.
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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
La terapia per le infezioni da parassiti endocellulari obbligati, come l'Ureaplasma, non può essere inferiore ai 14 giorni per la storia naturale e per la biologia del parassita stesso. La terapia con ovuli, personalmente, la associo ogni volta.
Il monitoraggio della gravidanza prevede la flussimetria Doppler associata all'ecografia per la valutazione dell'accrescimento fetale dopo la 30ma settimana specie nei soggettia rischio di insufficiente crescita fetale.
Altro non posso dirLe.



Saluti.
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Utente
Gentile dott. Santoro, rieccomi ad aggiornarla. L'avrei fatto prima ma mi trovavo fuori città senza connessione.

A seguito dell'ultimo tampone, come le dicevo, il medico mi ha consigliato terapia di 15 giorni con Iosalide. Purtroppo però, soffrendo di nausea e vomito continui (li ho avuti anche nella prima gravidanza e sono scomparsi solo dopo il parto), non sono riuscita ad assumere correttamente l'antibiotico. L'ho sospeso all'undicesimo giorno dopo averne vomitato, in tutto, almeno 6 somministrazioni. Naturalmente avevo già avvisato il mio ginecologo al primo episodio di vomito che, via telefono, mi ha detto solo di sospendere e lasciar perdere per ora la terapia... Io al contrario ho cercato di andare avanti con l'assunzione, non sopportando più prurito, perdite e bruciore (e dolori). Il risultato è stato quello che le ho appena scritto.
Tre giorni fa ho finalmente avuto modo di incontrare in studio il medico, che mi ha prescritto Cleocin ovuli per sei sere per la gardnerella e mi ha detto di lasciar perdere l'ureaplasma. Mi sono nuovamente lamentata per il dolori al basso ventre (che negli ultimi giorni erano decisamente aumentati), e finalmente si è convinto a farmi un'eco interna. Lunghezza della cervice 36 mm, collo chiusissimo. Mi ha riconfermato che non rischio assolutamente un parto prematuro.
Specifico che prima della misurazione del collo ho effettuato l'ecografia morfologica, nel quale risultava tutto nella norma.
Tornando a casa, però, forse a causa della pressione (parecchio dolorosa!) stata fatta sull'utero durante la morfologica, ho cominciato ad avere frequentissimi indurimenti di pancia. Da allora ho moltissime difficoltà soprattutto a stare sdraiata a pancia in su, l'utero diventa di marmo di continuo (stamattina ho contato 3 contrazioni in 5 minuti... poi ho smesso di contare ma ne ho avute parecchie altre prima di alzarmi, e anche durante tutta la notte le ho avvertite).
Ho davvero timore a richiamare il ginecologo perchè, tutte le volte che ho lamentato un problema, si è mostrato scocciato e come le dicevo negli altri messaggi continua a non volermi dare alcuna terapia, soprattutto per le contrazioni. Il risultato è che sono aumentate ancora, e comincio seriamente a preoccuparmi.
Secondo lei come dovrei comportarmi? Stare a riposo (ma servirà, se proprio a riposo sto peggio)? Andare in ospedale chiedendo qualcosa nello specifico?
E, un'altra cosa, non riuscendo ad assumere antibiotici per bocca, non sarebbe mio diritto ricevere un altro tipo di terapia, per esempio endovena? Posso parlarne eventualmente col medico di turno in ospedale?
Sono sempre più confusa e preoccupata.
La ringrazio nuovamente per l'ascolto.
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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
Non posso che invitarLa a richiedere un pronto soccorso ospedaliero.



saluti ed auguri.
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Utente
Utente
Buongiorno, sono di nuovo qui per aggiornarla e chiedere un suo parere. Ieri, dopo
qualche giorno di esitazione, mi sono recata al pronto soccorso come da lei gentilmente suggeritomi.
Arrivata lì, il medico di turno ha voluto sapere chi fosse il mio ginecologo e per il controllo sono stata mandata da lui. Tralascio il solito trattamento che ho ricevuto e passo al dunque: collo chiuso ma accorciato di 5 mm in 15 giorni esatti, sono passata da 36 a 31 mm. Contrazioni continue da giorni, impossibilità soprattutto a stare sdraiata a pancia in su, cosa che ho fatto subito presente al dottore. Mi è stato detto di smetterla di fissarmi sulle contrazioni e fare una vita normale, e che il collo va benissimo.
A questo punto mi domando: è davvero così e sono io che mi preoccupo troppo (ma dolori e contrazioni così frequenti non riesco proprio a considerarli normali)? Ho domandato se 5 mm in due settimane non fossero comunque un segnale... Visto che le contrazioni ci sono, il collo potrebbe continuare ad accorciarsi a mio avviso... Ma secondo lui (testuali parole) sono paranoica e non ho alcun tipo di rischio per un possibile parto prematuro.
Stare in piedi, uscire, badare alla mia prima bimba e alla casa veramente non influisce e non mi mette a rischio?
Gli ho anche ricordato delle infezioni, ureaplasma e gardnerella, che mi provocano sempre tante perdite e bruciori terribili, e lui dice di non pensarci e lasciar stare ogni cura... Ma, a parte il rischio che so perfettamente di correre (rottura prematura delle membrane) anche se lui nega, non riesco più a tollerare bruciori e prurito!! Non sono riuscita ad assumere l'antibiotico per il vomito e i problemi di stomaco, ma non ho diritto a ricevere altre cure? La prego, vorrei sapere cosa ne pensa lei... Qui non so più a chi rivolgermi, visto che anche andando all'ospedale vengo rimandata al mio medico e nessun altro dice una parola.

La ringrazio di cuore, ancora una volta.
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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
La cosa più strana del suo racconto, mi perdoni, è che all'Ospedale, al Pronto Soccorso, La rimandino al Suo Medico!! E' semplicemente assurdo.
Come Le dicevo non possiamo, per statuto del sito, dare terapie via telematica.
Posso solo consigliarLe di eseguire un tampone vaginale e di riutilizzare la terapia già prescrittaLe dal Collega in ovuli ma per 6 giorni, associando delle lavande che ripristinino il contenuto in Lattobacilii (ricercando su internet non sarà difficile trovarle alla voce "lavande vaginali riequilibranti" o "lavande vaginali a base di Lattobacilli").
Di più non posso fare. Eventualmente...cambi Ospedale e si rechi nuovamente al PS!!
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