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Buonasera,
ho 38 anni ed una bambina di 3. Io e mio marito desideriamo un secondo figlio e in pratica da poco dopo la nascita della bimba abbiamo sempre avuto rapporti liberi, senza però riuscire a concepire di nuovo.
Ho sofferto di tiroidite post partum che è regredita senza cura, ed ho allattato la bimba fino ai 18 mesi. Il ciclo non era molto regolare ma allattando non ho dato ai tempi troppo peso alla cosa. Dopo diversi mesi dall'interruzione dell'allattamento però continuavo ad avere galattorrea e cicli sempre più sballati con mestruazioni ravvicinate e molto scarse. A seguito di controlli fatti è stata rilevata iperprolattinemia e, con una RM, un adenoma ipofisario. Sono in cura con bromocriptina da settembre (1/2 cp da 2,5 die),i valori della prolattina sono tornati nei range e la galattorrea è scomparsa da dicembre.
A gennaio ho avuto una gravidanza biochimica con aborto precoce dopo appena una settimana di ritardo e test di gravidanza positivo ma debolissimo.Dal controllo ginecologico fatto in seguito è risultato l'utero del tutto ripulito, e su indicazione della ginecologa ho iniziato ad assumere inofolic plus. Mi è stato detto di attendere almeno 1 ciclo normale dopo l'aborto e che poi avrei potuto di nuovo avere rapporti liberi, e così ho fatto. In più, nell'ultimo ciclo, la dottoressa mi ha dato anche degli ovuli di progeffik da 100 mg (uno mattina e uno sera) da prendere per 10 gg dal terzo giorno dopo l'ovulazione.
L'ultimo ciclo ho rilevato, con rialzo evidente della temperatura basale, ovulazione avvenuta il 3 di marzo (al 12° p.m.) e dal 6 ho iniziato il progesterone, per 10 gg. Il giorno dopo l'interruzione è arrivato il ciclo.
Faccio presente che il mio ciclo ha carattere emorragico, con notevole ed intensa perdita di sangue concentrata al 2° giorno, ma non dura mai più di 4 giorni.
Nel ciclo dell'aborto spontaneo e i due successivi, l'ultimo più di tutti, questo aspetto è stato particolarmente intenso, con coaguli molto grossi e molto frequenti sempre al 2 giorno del ciclo. Si tratta di coaguli grossi anche come una noce, una quantità di anche 5/7 volte nell'arco della giornata, e assorbente che si riempie in neppure 1 ora.
Faccio presente anche che soffro di spotting post ovulatorio che in genere inizia circa 7 giorni dopo l'ovulazione e mi accompagna praticamente fino all'arrivo del ciclo.
Ho la sensazione che dal parto si sia rotto qualcosa nel funzionamento del mio corpo, temo di aver avuto più di un aborto precoce di cui non mi sono resa conto. Comunque di fatto qualcosa impedisce una seconda gravidanza.
Rilevo l'ovulazione con rialzo evidente di TB, la prolattina ora èok, la tiroide perfetta e sono buoni anche LH, FSH, glicemia, insulinemia. Da controlli ecografici non sono mai state rilevate anomalie ad utero/ovaie. Il concepimento della mia prima bambina è avvenuto dopo soli 4 mesi di rapporti liberi.
Vorrei capire "dove" devo andare ad indagare per individuare quale sia il problema.
Grazie per il vostro aiuto
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Dr. Silvia Lovergine Ginecologo 1.7k 37
Probabilmente non vi è un problema specifico ma spesso influisce anche lo stato psico emotivo del momento che immagino non sia dei più sereni dopo tutto ciò che ha attraversato. A prescindere da questo poi c'è il fatto che all'età di 38 anni pur non avendo problemi di natura ormonale è comunque più difficile il concepimento per un discorso di diminuzione della fertilità e per qualità di ovociti che vengono fecondato più difficilmente e più difficilmente riescono poi a procedere nel cammino della gestazione. Tutto questo però non deve demoralizzarla e non deve dare per scontato che debba avere necessariamente un problema per cui stia serena e continui a provare senza angosce e pregiudizi

Dr. Silvia Lovergine

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio dottoressa per gli incoraggiamenti.
Vorrei però riuscire ad avere un po' di chiarezza su alcune questioni. Purtroppo in questo momento non sono in grado di avere un rapporto di fiducia con la ginecologa che mi ha seguita da sempre, che ieri ho consultato in merito al carattere emorragico dei miei ultimi cicli, senza avere una indicazione rassicurante diversa dall'assumere del ferro.
Quello che mi chiedo è:
- può essere stata l'assunzione di progestinico ad influire sul carattere particolarmente emorragico dell'ultimo ciclo?
- La presenza di un ciclo con queste caratteristiche non è condizione che necessita di qualche accertamento? O, non avendo mai rilevato niente dai normali controlli ecografici posso stare tranquilla che non ci siano problematiche a carico dell'utero?
- possibile che non si riesca ad individuare la causa del mio (lungo) spotting post ovulatorio? La gravidanza biochimica di gennaio, ed il fatto che ad inizio della gravidanza da cui è nata mia figlia ho avuto delle minacce d'aborto, hanno fatto presupporre una carenza di progesterone, ma assumendolo in quest'ultimo ciclo lo spotting comunque è diminuito ma non scomparso.

Grazie
[#3]
Dr. Silvia Lovergine Ginecologo 1.7k 37
Il progestinici ha proprio l'effetto di placare le metrorragie e di supportare la fase luteinica del ciclo che sarebbe la seconda parte a partire dal l'ovulazione. Se gli accertamenti eseguiti sono risultati negativi probabilmente il problema è di natura disfunzionale da insufficienza progestinici per cui ritengo giusta la terapia somministrata l'unica cosa è che forse andrebbe aggiustata
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