Quali sono i sintomi iniziali del neurinoma del nervo acustico?
Un saluto a tutti i medici dello staff, e grazie come sempre per il bel servizio che offrite. Forse era più consono scrivere nella sezione "Neurologia", ma è da qualche giorno che ci provo, ed è sempre piena di consulti in attesa, pertanto spero che qualcuno di voi possa darmi udienza, essendo comunque una branca affine, con le dovute differenze che nel Vostro caso c'è anche una competenza chirurgica.
Vorrei una delucidazione in merito a una situazione che mi sta creando abbastanza fastidio, e soprattutto ansia.
E' circa da un mese, che soffro di una sensazione di "ovattamento" all'orecchio sinistro, per ovattamento non intendo un vistoso calo dell'udito ma una sensazione simile a quando si va in aereo o in montagna.. Non è fissa, ma intermittente, ma molto fastidiosa. Poi ogni tanto, quando sono nel silenzio più assoluto, capita che senta come uno "stappamento improvviso" seguito da un acufene che dura pochi secondi. Perdonatemi la scrittura un po' banale, ma non saprei come meglio descrivere questi sintomi.
L'otorino mi ha fatto al visita, e non c'erano tappi di cerume, l'esame audiometrico ha rilevato una lieve ipoacusia ai toni più bassi (10-20 DB)e l'esame impedenziometrico era ok, la curva disegnata dal computer relativa al timpanogramma era perfetta, a detta dell'otorino. Ha attribiuito il tutto al catarro tibarico e mi ha prescritto una cura di aerosol. Fatta quella, fastidi diminuiti per un po' ma tornati normali, sempre allo stjesso orecchio.
Ho fatto, poi, sempre con lo stesso otorino una endoscopia nasofaringea, e mi ha detto che le tube son libere, non c'è più catarro (sempre se ci sia mai stato!) e nemmeno polipi o formazioni neoplastiche, son solo leggermente arrossate.
Sostanzialmente non ha saputo fornirmi una spiegazione del perdurare della sintomatologia, ma quando gli ho chiesto un esame specifico, tipo i potenziali evocati, o meglio ancora una RMN per valutare i nervi acustici, ha detto che non ci sono le condizioni per poter pensare a una patologia degli stessi, in quanto non ho acufeni fissi, non ho disturbi dell'equilibrio (oddio, quando mi alzo dal letto, ad esempio nel sonno, la notte per andare in bagno o a bere, mi capitano degli sbandamenti, ma forse so normalin in quel contesto, o forse no), e non ho una perdita uditiva importante.
Vorrei raccogliere, pur coi limiti di un consulto a distanza, un Vs parere. Io son un po' preoccupato, specialmente dopo la notizia di quel signore che si è visto indennizzare dall'INAIL per un neurinoma dovuto all'uso del cellulare, anche io per lavoro,da qualche anno lo uso molto (faccio il consulente commerciale), e se ora uso qualche accorgimento in più (auricolari, che mi danno pure fastidio, so sincero, o tenere il cell 3-4 cm lontano dall'orecchio) per un buon anno e mezzo l'ho utilizzato pedissequamente per 4 ore al giorno.
Sto valutando se privatamente, e prima di regalare 80 euro per i potenziali o 200 per la RMN vorrei capire se i miei dubbi siano fondati
.
Grazie
Vorrei una delucidazione in merito a una situazione che mi sta creando abbastanza fastidio, e soprattutto ansia.
E' circa da un mese, che soffro di una sensazione di "ovattamento" all'orecchio sinistro, per ovattamento non intendo un vistoso calo dell'udito ma una sensazione simile a quando si va in aereo o in montagna.. Non è fissa, ma intermittente, ma molto fastidiosa. Poi ogni tanto, quando sono nel silenzio più assoluto, capita che senta come uno "stappamento improvviso" seguito da un acufene che dura pochi secondi. Perdonatemi la scrittura un po' banale, ma non saprei come meglio descrivere questi sintomi.
L'otorino mi ha fatto al visita, e non c'erano tappi di cerume, l'esame audiometrico ha rilevato una lieve ipoacusia ai toni più bassi (10-20 DB)e l'esame impedenziometrico era ok, la curva disegnata dal computer relativa al timpanogramma era perfetta, a detta dell'otorino. Ha attribiuito il tutto al catarro tibarico e mi ha prescritto una cura di aerosol. Fatta quella, fastidi diminuiti per un po' ma tornati normali, sempre allo stjesso orecchio.
Ho fatto, poi, sempre con lo stesso otorino una endoscopia nasofaringea, e mi ha detto che le tube son libere, non c'è più catarro (sempre se ci sia mai stato!) e nemmeno polipi o formazioni neoplastiche, son solo leggermente arrossate.
Sostanzialmente non ha saputo fornirmi una spiegazione del perdurare della sintomatologia, ma quando gli ho chiesto un esame specifico, tipo i potenziali evocati, o meglio ancora una RMN per valutare i nervi acustici, ha detto che non ci sono le condizioni per poter pensare a una patologia degli stessi, in quanto non ho acufeni fissi, non ho disturbi dell'equilibrio (oddio, quando mi alzo dal letto, ad esempio nel sonno, la notte per andare in bagno o a bere, mi capitano degli sbandamenti, ma forse so normalin in quel contesto, o forse no), e non ho una perdita uditiva importante.
Vorrei raccogliere, pur coi limiti di un consulto a distanza, un Vs parere. Io son un po' preoccupato, specialmente dopo la notizia di quel signore che si è visto indennizzare dall'INAIL per un neurinoma dovuto all'uso del cellulare, anche io per lavoro,da qualche anno lo uso molto (faccio il consulente commerciale), e se ora uso qualche accorgimento in più (auricolari, che mi danno pure fastidio, so sincero, o tenere il cell 3-4 cm lontano dall'orecchio) per un buon anno e mezzo l'ho utilizzato pedissequamente per 4 ore al giorno.
Sto valutando se privatamente, e prima di regalare 80 euro per i potenziali o 200 per la RMN vorrei capire se i miei dubbi siano fondati
.
Grazie
[#1]
Egr. signore,
Dai controlli clinici in ambito Otorino sembra possa essere esclusa la presenza di un neurinoma dell'acustico.
Per quanto riguarda il timore che i cellulari procurano il neurinoma, La invito a leggere il seguente articolo
https://www.medicitalia.it/news/neurochirurgia/7055-neurinoma-dell-acustico-magistrati-sviati-da-periti-molto-poco-periti.html
Qualcuno dovrebbe essere denunciato per procurato allarme.
Una buona domenica
Dai controlli clinici in ambito Otorino sembra possa essere esclusa la presenza di un neurinoma dell'acustico.
Per quanto riguarda il timore che i cellulari procurano il neurinoma, La invito a leggere il seguente articolo
https://www.medicitalia.it/news/neurochirurgia/7055-neurinoma-dell-acustico-magistrati-sviati-da-periti-molto-poco-periti.html
Qualcuno dovrebbe essere denunciato per procurato allarme.
Una buona domenica
[#2]
Gentile Paziente,
Nonostante le visite specialistiche e le cure prescritte il suo problema perdura. Come scrive il Dr. Migliaccio è assai poco probabile che siano in gioco patologie più gravi.
E' probabile, invece, che lei presenti una disfunzione tubarica. La Tuba (o Tromba di Eustachio) è quel tubicino che mette in comunicazione il retrobocca con l''orecchio medio (cassa timpanica), e serve ad aerarla e a mantenere l’equilibrio pressorio fra le due superfici del timpano. Quando per vari motivi (ad esempio sbalzi di quota) l’equilibrio si altera, si ha una sensazione di “ovattamento” come quella da lei riferita. Il funzionamento della tuba è stimolato dai movimenti del condilo mandibolare e dai muscoli coinvolti nella deglutizione: infatti , quando sentiamo questo "ovattamento", solitamente cerchiamo di muovere la mandibola o deglutire, il che, in un orecchio normale, favorisce lo "stappamento" , che é in realtà un compenso delle diverse pressioni sulle due superfici del timpano.
Il funzionamento della tuba è influenzato anche dal catarro che vi transita: di qui le terapie solitamente proposte, come anche nel suo caso.
Viene però trascurata spesso un'altra possibile componente del problema: la tuba può essere "intasata" non solo dal suo eccessivo contenuto di catarro, che nel suo caso sembra non esserci ("lo stesso otorino ....mi ha detto che le tube son libere"), ma anche compressa dall'esterno: a volte siamo infatti di fronte anche ad un conflitto che si instaura fra la tuba e il condilo della mandibola, dovuto a sua volta alla malocclusione dentaria con malposizione mandibolare: in pratica, se da un lato il movimento di apertura della bocca viene comunemente sfruttato per il ripristino dell''equilibrio pressorio alterato ad esempio per sbalzi di quota, dall'altro un cronico dislocamento posteriore di uno o entrambi i condili e lo squilibrio dei muscoli della masticazione e della deglutizione (che ben poco risentono dell'assunzione di farmaci) possono dar luogo ad un cattivo funzionamento della Tuba (Disfunzione Tubarica) e quindi alla spiacevole sensazione che lei lamenta.
Anche l’acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell''Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell''intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall''intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato: nel suo caso il sinistro.
Il conflitto con il condilo mandibolare, come detto sopra, può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via, come probabilmente accade anche nel suo caso.
Del resto anche la letteratura scientifica riferisce che quando alcuni sintomi di usuale pertinenza otorinolaringoiatria non sono sostenuti da problemi otologici, o non se ne trova la soluzione , è al possibile conflitto fra condilo mandibolare e orecchio che bisogna rivolgere qualche attenzione.
Qualche ragguaglio in più sui rapporti fra ATM e orecchio può trovarlo visitando il mio sito internet alla pagina "patologie trattate-patologie dell'Orecchio").
Piuttosto che nuovi esami ("potenziali evocati, o meglio ancora una RMN..... l'ORL ha detto che non ci sono le condizioni..."), le consiglierei di consultare anche un dentista-gnatologo esperto in problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM), e soprattutto nei rapporti fra ATM ed orecchio.
Le consiglio anche di dare un'occhiata agli articoli qui sotto linkati: se vi riscontra analogie con il suo problema, eventualmente me lo faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/961-otite-ricorrente-colpa-dei-denti.html
Nonostante le visite specialistiche e le cure prescritte il suo problema perdura. Come scrive il Dr. Migliaccio è assai poco probabile che siano in gioco patologie più gravi.
E' probabile, invece, che lei presenti una disfunzione tubarica. La Tuba (o Tromba di Eustachio) è quel tubicino che mette in comunicazione il retrobocca con l''orecchio medio (cassa timpanica), e serve ad aerarla e a mantenere l’equilibrio pressorio fra le due superfici del timpano. Quando per vari motivi (ad esempio sbalzi di quota) l’equilibrio si altera, si ha una sensazione di “ovattamento” come quella da lei riferita. Il funzionamento della tuba è stimolato dai movimenti del condilo mandibolare e dai muscoli coinvolti nella deglutizione: infatti , quando sentiamo questo "ovattamento", solitamente cerchiamo di muovere la mandibola o deglutire, il che, in un orecchio normale, favorisce lo "stappamento" , che é in realtà un compenso delle diverse pressioni sulle due superfici del timpano.
Il funzionamento della tuba è influenzato anche dal catarro che vi transita: di qui le terapie solitamente proposte, come anche nel suo caso.
Viene però trascurata spesso un'altra possibile componente del problema: la tuba può essere "intasata" non solo dal suo eccessivo contenuto di catarro, che nel suo caso sembra non esserci ("lo stesso otorino ....mi ha detto che le tube son libere"), ma anche compressa dall'esterno: a volte siamo infatti di fronte anche ad un conflitto che si instaura fra la tuba e il condilo della mandibola, dovuto a sua volta alla malocclusione dentaria con malposizione mandibolare: in pratica, se da un lato il movimento di apertura della bocca viene comunemente sfruttato per il ripristino dell''equilibrio pressorio alterato ad esempio per sbalzi di quota, dall'altro un cronico dislocamento posteriore di uno o entrambi i condili e lo squilibrio dei muscoli della masticazione e della deglutizione (che ben poco risentono dell'assunzione di farmaci) possono dar luogo ad un cattivo funzionamento della Tuba (Disfunzione Tubarica) e quindi alla spiacevole sensazione che lei lamenta.
Anche l’acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell''Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell''intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall''intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato: nel suo caso il sinistro.
Il conflitto con il condilo mandibolare, come detto sopra, può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via, come probabilmente accade anche nel suo caso.
Del resto anche la letteratura scientifica riferisce che quando alcuni sintomi di usuale pertinenza otorinolaringoiatria non sono sostenuti da problemi otologici, o non se ne trova la soluzione , è al possibile conflitto fra condilo mandibolare e orecchio che bisogna rivolgere qualche attenzione.
Qualche ragguaglio in più sui rapporti fra ATM e orecchio può trovarlo visitando il mio sito internet alla pagina "patologie trattate-patologie dell'Orecchio").
Piuttosto che nuovi esami ("potenziali evocati, o meglio ancora una RMN..... l'ORL ha detto che non ci sono le condizioni..."), le consiglierei di consultare anche un dentista-gnatologo esperto in problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM), e soprattutto nei rapporti fra ATM ed orecchio.
Le consiglio anche di dare un'occhiata agli articoli qui sotto linkati: se vi riscontra analogie con il suo problema, eventualmente me lo faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/961-otite-ricorrente-colpa-dei-denti.html
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
[#3]
Detto in poche parole, egregio Utente, si affidi ad un buon ORL e se non ottiene risultato passi al Neurologo/Neurochirurgo per la definitiva tranquillità
Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it
[#4]
Gentile Paziente, concordo sull'opportunità di rivolgersi ad un Otorinolaringoiatra. Purtroppo c'è già andato, ma cercarne un secondo, e forse un terzo , potrebbe risultare un'opzione vincente. Se necessario, passi opportunamente ad un Neurologo, e dopo ancora ad un Neurochirurgo, come le viene consigliato: di certo otterrà quantomeno una definitiva tranquillità, se è questa che cerca.
Però, nella malaugurata ipotesi che anche questi non sapessero fornire " una spiegazione del perdurare della sintomatologia" , e prescriverle una terapia efficace, se crede, ripensi al mio consiglio.
Le consiglio anche di dare un'occhiata ad un caso che assomiglia al suo, sempre su questo sito:
https://www.medicitalia.it/consulti/otorinolaringoiatria/72945-il-medico-ha-diagnosticato-una-infiammazione-della-tuba.html
Cordiali saluti ed auguri
Però, nella malaugurata ipotesi che anche questi non sapessero fornire " una spiegazione del perdurare della sintomatologia" , e prescriverle una terapia efficace, se crede, ripensi al mio consiglio.
Le consiglio anche di dare un'occhiata ad un caso che assomiglia al suo, sempre su questo sito:
https://www.medicitalia.it/consulti/otorinolaringoiatria/72945-il-medico-ha-diagnosticato-una-infiammazione-della-tuba.html
Cordiali saluti ed auguri
[#5]
Utente
Ringrazio tutti i dottori che sono intervenuti nel rispondermi, e provo a replicare punto per punto.
Premetto che negli ultimi due giorni sto meglio, e cio mi ha fatto riflettere su quanto detto dall'otorino che mi ha visitato, che in parte si avvicina a quanto riferito dal Dott. Bernkopf, di cui trovo indubbiamente interessante anche il suo articolo: solo che nel mio caso più che conflitto mandibolare, si tratta forse di stress.
Mi spiego meglio: l'otorino, nel farmi la visita, mi ha anche tastato i muscoli del collo,(li ha fatti sentire anche a me) che si trovano immediatamente dietro le orecchie (tra orecchio e mandibola diciamo), e li ha sentiti molto induriti e tesi, e questo inspiegabilmente mi succede quando ho forti tensioni emotive al lavoro, quando, come ieri e oggi son più rilassato, i muscoli stessi lo sono e il fastidio scompare. Un'altra cosa che un po' influenza la situazione di ovattamento, ho notato, è l'aria condizionata.
Vengo anche a rispondere a Lei, ora, caro Dott. Migliaccio, ho letto anche il Suo di articolo sulla (mancata) connessione tra neurinomi e uso del cellulare, che ho trovato molto interessante, e Qui da paziente devo fare due considerazioni:-
- la prima, di natura soggettiva, consiste nel fatto che credo che il nostro cervello filtri le notizie che "vuole sentire"...cosa voglio dire? che ad esempio, io odio il lavoro di consulente commerciale su cui ho dovuto ripiegare,e che mi procura tanto stress da raggiungimento degli obiettivi e, guarda caso, le notizie su cui ho focalizzato negli ultimi mesi la mia attenzione, son proprio quelle che riguardano la connessione tra tumori cerebrali e cellulare (strumento indispensabile nel mio lavoro quanto il bisturi nel suo). In cuor mio, so bene, da fumatore e da buona forchetta (nel senso negativo del termine), che ho molta più probabilità di contrarre un tumore ai polmoni per fumo o al colon per le bistecche e mozzarelle di bufala che non mancano mai dalla mia tavola, piuttosto che al cervello per l'uso del cellulare, ma ahimè mi guardo bene dallo smettere di fumare o dal mangiare insalatina e cicorietta di campagna!
-la seconda considerazione che faccio è di natura oggettiva. Non conosco le dinamiche giuridiche e peritali di quella sentenza, ma ho letto diversi articoli, a riguardo, oltre il suo, riguardo la connessione "tumori/cellulare" Alcuni, come Lei, smentivano una connessione tra le due cose, altri, invece, la confermavano, adducendo addirirttura il fatto che coloro i quali "assolvono" il cellulare dallo sviluppo dei tumori sono pilotati dalle stesse compagnie di telefonia, il che un po' mi ha fatto anche sorridere.
Ora, chiaramente, pur non conoscendola di persona, ho una grande stima di Lei, come di molti medici iscritti a questo sito, e leggo con molto interesse i suoi articoli e le sue risposte ad altri pazienti. Pertanto,escludendo a priori che la TIM o la Vodafone le versi un bonifico mensile per assolvere i cellulari (mi passi la battuta :-) ), credo, sempre da profano quale sono, che la risposta, se ci sarà, ce l'avremo (forse) tra molti anni.
Vede, caro Dott. Migliaccio, provengo da una città, Taranto, tristemente nota per la vicenda ILVA. Quando aprì il siderurgico (allora Italsider) nel 1961, se non erro, fu visto come una manna dal cielo, Taranto era diventata la Torino del Sud e accoglieva lavoratori anche dalle altre province del Sud. Gli scheletri dall'armadio, pesantissimi, a livello di impatto sull'ambiente e sulla salute, sono usciti mediaticamente solo 50 anni dopo.
Io dubito che qualcuno, oggi come oggi, possa accertare, o escludere scientificamente "fino a prova contraria" a connessione tra onde elettromagnetiche propagate dai cellulari, e patologie neoplastiche, cosi come negli anni 70 nessuno credo avesse mai redatto un dossier sui rapporti tra la diossina e il benzopirene e le malattie neoplastiche che hanno colpito tanti tarantini. Io nel mio piccolo posso dire che in quell'anno e mezzo in cui parlavo 4 ore al gg col cell, avevo sempre mal di testa e disturbi nel sonno, sarà anche per il surriscaldamento della zona temporale a cui era appoggiato l'orecchio.. Da quando parlo con gli auricolari o mantenendo l'apparecchio a 3-4 cm dall'orecchio, questi disturbi mi son cessati.
Se avremo una risposta certa, non pilotata da compagnie varie o da sentenze dubbie, credo sarà tra diversi anni.
Un caro saluto a tutti e buon inizio di settimana
Premetto che negli ultimi due giorni sto meglio, e cio mi ha fatto riflettere su quanto detto dall'otorino che mi ha visitato, che in parte si avvicina a quanto riferito dal Dott. Bernkopf, di cui trovo indubbiamente interessante anche il suo articolo: solo che nel mio caso più che conflitto mandibolare, si tratta forse di stress.
Mi spiego meglio: l'otorino, nel farmi la visita, mi ha anche tastato i muscoli del collo,(li ha fatti sentire anche a me) che si trovano immediatamente dietro le orecchie (tra orecchio e mandibola diciamo), e li ha sentiti molto induriti e tesi, e questo inspiegabilmente mi succede quando ho forti tensioni emotive al lavoro, quando, come ieri e oggi son più rilassato, i muscoli stessi lo sono e il fastidio scompare. Un'altra cosa che un po' influenza la situazione di ovattamento, ho notato, è l'aria condizionata.
Vengo anche a rispondere a Lei, ora, caro Dott. Migliaccio, ho letto anche il Suo di articolo sulla (mancata) connessione tra neurinomi e uso del cellulare, che ho trovato molto interessante, e Qui da paziente devo fare due considerazioni:-
- la prima, di natura soggettiva, consiste nel fatto che credo che il nostro cervello filtri le notizie che "vuole sentire"...cosa voglio dire? che ad esempio, io odio il lavoro di consulente commerciale su cui ho dovuto ripiegare,e che mi procura tanto stress da raggiungimento degli obiettivi e, guarda caso, le notizie su cui ho focalizzato negli ultimi mesi la mia attenzione, son proprio quelle che riguardano la connessione tra tumori cerebrali e cellulare (strumento indispensabile nel mio lavoro quanto il bisturi nel suo). In cuor mio, so bene, da fumatore e da buona forchetta (nel senso negativo del termine), che ho molta più probabilità di contrarre un tumore ai polmoni per fumo o al colon per le bistecche e mozzarelle di bufala che non mancano mai dalla mia tavola, piuttosto che al cervello per l'uso del cellulare, ma ahimè mi guardo bene dallo smettere di fumare o dal mangiare insalatina e cicorietta di campagna!
-la seconda considerazione che faccio è di natura oggettiva. Non conosco le dinamiche giuridiche e peritali di quella sentenza, ma ho letto diversi articoli, a riguardo, oltre il suo, riguardo la connessione "tumori/cellulare" Alcuni, come Lei, smentivano una connessione tra le due cose, altri, invece, la confermavano, adducendo addirirttura il fatto che coloro i quali "assolvono" il cellulare dallo sviluppo dei tumori sono pilotati dalle stesse compagnie di telefonia, il che un po' mi ha fatto anche sorridere.
Ora, chiaramente, pur non conoscendola di persona, ho una grande stima di Lei, come di molti medici iscritti a questo sito, e leggo con molto interesse i suoi articoli e le sue risposte ad altri pazienti. Pertanto,escludendo a priori che la TIM o la Vodafone le versi un bonifico mensile per assolvere i cellulari (mi passi la battuta :-) ), credo, sempre da profano quale sono, che la risposta, se ci sarà, ce l'avremo (forse) tra molti anni.
Vede, caro Dott. Migliaccio, provengo da una città, Taranto, tristemente nota per la vicenda ILVA. Quando aprì il siderurgico (allora Italsider) nel 1961, se non erro, fu visto come una manna dal cielo, Taranto era diventata la Torino del Sud e accoglieva lavoratori anche dalle altre province del Sud. Gli scheletri dall'armadio, pesantissimi, a livello di impatto sull'ambiente e sulla salute, sono usciti mediaticamente solo 50 anni dopo.
Io dubito che qualcuno, oggi come oggi, possa accertare, o escludere scientificamente "fino a prova contraria" a connessione tra onde elettromagnetiche propagate dai cellulari, e patologie neoplastiche, cosi come negli anni 70 nessuno credo avesse mai redatto un dossier sui rapporti tra la diossina e il benzopirene e le malattie neoplastiche che hanno colpito tanti tarantini. Io nel mio piccolo posso dire che in quell'anno e mezzo in cui parlavo 4 ore al gg col cell, avevo sempre mal di testa e disturbi nel sonno, sarà anche per il surriscaldamento della zona temporale a cui era appoggiato l'orecchio.. Da quando parlo con gli auricolari o mantenendo l'apparecchio a 3-4 cm dall'orecchio, questi disturbi mi son cessati.
Se avremo una risposta certa, non pilotata da compagnie varie o da sentenze dubbie, credo sarà tra diversi anni.
Un caro saluto a tutti e buon inizio di settimana
[#6]
Egr. signore,
come suol dirsi non si può fare una frittata senza rompere le uova.
Il discorso sull'inquinamento acustico, luminoso, delle fabbriche è troppo lungo e complesso per discuterne qui.
E' indiscutibile che la salute del cittadino e del lavoratore deve essere salvaguardata e da questo punto di vista negli ultimi 150 anni i progressi nella prevenzione hanno fatto passi da gigante, anche se c'è ancora molto da fare.
Per quanto riguarda la relazione onde elettromagnetiche dei cellulari e tumori, come ha letto, non c'è un dato scientifico e statitistico che ne provi la relazione.
Molti autori, in cerca di visibilità, osano scrivere di tutto, ma senza riscontro nella Comunità Scientifica.
Infine, pur ringraziandoLa dei sensi di stima, deve sapere che quanto io ho affermato nell'articolo nasce da studi seri e dall'essere aggiornato sulle acquisizioni della Scienza e non certo da ciò che Lei, con cattivo gusto, azzarda ovvero di una sponsorizzatzione da parte delle Compagnie telefoniche.
Una buona settimana anche a Lei.
come suol dirsi non si può fare una frittata senza rompere le uova.
Il discorso sull'inquinamento acustico, luminoso, delle fabbriche è troppo lungo e complesso per discuterne qui.
E' indiscutibile che la salute del cittadino e del lavoratore deve essere salvaguardata e da questo punto di vista negli ultimi 150 anni i progressi nella prevenzione hanno fatto passi da gigante, anche se c'è ancora molto da fare.
Per quanto riguarda la relazione onde elettromagnetiche dei cellulari e tumori, come ha letto, non c'è un dato scientifico e statitistico che ne provi la relazione.
Molti autori, in cerca di visibilità, osano scrivere di tutto, ma senza riscontro nella Comunità Scientifica.
Infine, pur ringraziandoLa dei sensi di stima, deve sapere che quanto io ho affermato nell'articolo nasce da studi seri e dall'essere aggiornato sulle acquisizioni della Scienza e non certo da ciò che Lei, con cattivo gusto, azzarda ovvero di una sponsorizzatzione da parte delle Compagnie telefoniche.
Una buona settimana anche a Lei.
[#7]
Utente
Mi.perdoni. Dott. Migliaccio, ma forse mi ero espresso male o.non ha voluto.cogliere la mia ironia, infatti ho scritto appositamente "mi passi la battuta" perche di quella si trattava e non ers mia intenzione assoluta offenderla.
Non ho mai pensato per un solo istante che nè lei, nè altri suoi colleghi che assolvono I cellulari dalla connessione coi tumori siate pilotati da compagnie varie, e anzi mi fa sorridere, come avevo detto, chi afferma cio. Vedo un po' grottesca l'immagine che un medico o un referente scientifico si faccia sovvenzionare per scrivere cio, da qui la mia battuta che forse l'ha offesa e me ne scuso nuovamente. A volte credo invece che chi voglia trovare a tutti I.costi una connessione, veda complotti dappertutto.
Rinnovandole la mia stima, e ringraziandola nuovamente, le rinnovo anche I miei piu cari saluti
Non ho mai pensato per un solo istante che nè lei, nè altri suoi colleghi che assolvono I cellulari dalla connessione coi tumori siate pilotati da compagnie varie, e anzi mi fa sorridere, come avevo detto, chi afferma cio. Vedo un po' grottesca l'immagine che un medico o un referente scientifico si faccia sovvenzionare per scrivere cio, da qui la mia battuta che forse l'ha offesa e me ne scuso nuovamente. A volte credo invece che chi voglia trovare a tutti I.costi una connessione, veda complotti dappertutto.
Rinnovandole la mia stima, e ringraziandola nuovamente, le rinnovo anche I miei piu cari saluti
[#8]
Gentile Paziente, sono lieto del suo interesse per quanto ho scritto, ma aggiungerei qualcosa relativamente a “nel mio caso più che conflitto mandibolare, si tratta forse di stress.”
La componente psicologica e lo stress in particolare costituiscono una concausa predisponente, scatenante o aggravante in un gran numero di patologie, forse in tutte. Il loro riscontro, peraltro, non esime il medico dalla ricerca di elementi patogenetici anatomici e/o disfunzionali , che possono essere rimossi con la terapia, e rendere così anche lo stress , pur presente e difficile da eliminare, più sopportabile e fonte di minori conseguenze .
La componente psicologica può essere certamente in gioco nel suo caso, ma va sottolineato che, come abbondantemente riportato dalla letteratura scientifica, le motivazioni psicologiche sono spessissimo presenti anche nelle disfunzioni dell'Articolazione Temporo Mandibolare: anche la bocca è un organo di stress, e spesso reagisce agli eventi stressogeni con parafunzioni quali bruxismo e serramento, diurni e notturni, che accentuano , se presenti, i problemi occlusali, amplificandone gli effetti dannosi.
Inoltre vorrei sottolineare che il suo problema all’orecchio è monolaterale. Come anche nell’Otite Media Acuta RICORRENTE (OMAR) che tormenta molti bambini, la monolateralità della ricorrenza non può essere spiegata con il solo batterio (non esiste un ceppo batterico di destra o di sinistra) , così non esiste uno stress di sinistra che sostenga la sua disfunzione tubarica solo (o prevelentemente) a sinistra : evidentemente deve essere presente anche un elemento predisponente a livello distrettuale, che nell’OMAR favorisce la recidiva di un’otite pur ottimamente curata in quanto , ucciso il batterio con l’antibiotico, si lascia comunque un orecchio recettivo ad una nuova infezione. Nel suo caso, invece, rende insufficiente la funzione tubarica nei periodi di maggiore stress: batteri e stress lasciano peraltro inspiegabilmente indenne l’orecchio controlaterale.
Nel caso della predisposizione operata dal conflitto fra ATM e Orecchio , quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato: nel suo caso il sinistro; in sede clinica sarebbe importante verificare la presenza di una laterodeviazione mandibolare , anche lieve, omolaterale all’orecchio interessato, il che rinforzerebbe il mio sospetto.
Ovviamente questo aspetto diagnostico non può competere a ORL, Nerurologi e Neurochirurghi , pur bravissimi nella loro specialità, ma, specie se inclini alla critica gratuita e all’ironia, poco adatti ad occuparsi di un problema di occlusione dentaria e di disfunzione dell’ATM, argomenti che non rientrano nella loro professionalità.
Cordiali saluti ed auguri
P.S.: sul coinvolgimento del collo, riscontrato dal suo ORL, può trovare qualche notizia in questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/2326-dolore-cronico-disturbi-nel-sonno-e-disfunzioni-cranio-mandibolo-vertebrali.html
La componente psicologica e lo stress in particolare costituiscono una concausa predisponente, scatenante o aggravante in un gran numero di patologie, forse in tutte. Il loro riscontro, peraltro, non esime il medico dalla ricerca di elementi patogenetici anatomici e/o disfunzionali , che possono essere rimossi con la terapia, e rendere così anche lo stress , pur presente e difficile da eliminare, più sopportabile e fonte di minori conseguenze .
La componente psicologica può essere certamente in gioco nel suo caso, ma va sottolineato che, come abbondantemente riportato dalla letteratura scientifica, le motivazioni psicologiche sono spessissimo presenti anche nelle disfunzioni dell'Articolazione Temporo Mandibolare: anche la bocca è un organo di stress, e spesso reagisce agli eventi stressogeni con parafunzioni quali bruxismo e serramento, diurni e notturni, che accentuano , se presenti, i problemi occlusali, amplificandone gli effetti dannosi.
Inoltre vorrei sottolineare che il suo problema all’orecchio è monolaterale. Come anche nell’Otite Media Acuta RICORRENTE (OMAR) che tormenta molti bambini, la monolateralità della ricorrenza non può essere spiegata con il solo batterio (non esiste un ceppo batterico di destra o di sinistra) , così non esiste uno stress di sinistra che sostenga la sua disfunzione tubarica solo (o prevelentemente) a sinistra : evidentemente deve essere presente anche un elemento predisponente a livello distrettuale, che nell’OMAR favorisce la recidiva di un’otite pur ottimamente curata in quanto , ucciso il batterio con l’antibiotico, si lascia comunque un orecchio recettivo ad una nuova infezione. Nel suo caso, invece, rende insufficiente la funzione tubarica nei periodi di maggiore stress: batteri e stress lasciano peraltro inspiegabilmente indenne l’orecchio controlaterale.
Nel caso della predisposizione operata dal conflitto fra ATM e Orecchio , quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato: nel suo caso il sinistro; in sede clinica sarebbe importante verificare la presenza di una laterodeviazione mandibolare , anche lieve, omolaterale all’orecchio interessato, il che rinforzerebbe il mio sospetto.
Ovviamente questo aspetto diagnostico non può competere a ORL, Nerurologi e Neurochirurghi , pur bravissimi nella loro specialità, ma, specie se inclini alla critica gratuita e all’ironia, poco adatti ad occuparsi di un problema di occlusione dentaria e di disfunzione dell’ATM, argomenti che non rientrano nella loro professionalità.
Cordiali saluti ed auguri
P.S.: sul coinvolgimento del collo, riscontrato dal suo ORL, può trovare qualche notizia in questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/2326-dolore-cronico-disturbi-nel-sonno-e-disfunzioni-cranio-mandibolo-vertebrali.html
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