Caldo e sensazione di testa vuota

Salve, sono una ragazza di 22 anni. Sono un soggetto ansioso ed ho sofferto di attacchi di panico, che curati con Cipralex sono svaniti, lasciandomi tuttavia in alcuni periodi un senso di irrequietezza generale. In questi giorni soprattutto, forse a causa del caldo eccessivo, mi sento particolarmente male. Ho sempre un leggero mal di testa e una sensazione quasi persistente di testa vuota. Ho il battito accelerato e mi affatico subito anche semplicemente per salire qualche scalino. Oggi mi sono misurata la pressione ed era la massima a 100 e la minima a 68, valori che più o meno sono sempre così. Sto cercando di bere molto, ma il problema che mi affligge maggiormente è questa sensazione di testa leggera, a volte mi sento proprio come se non fossi veramente presente in una certa situazione. Ho effettuato a gennaio una visita dal neurologo che mi ha fatto una visita di controllo confermandomi la diagnosi di ansia. C'è qualcosa che posso fare per cercare di attutire questo sintomo? Inoltre devo studiare per alcuni esami che avrò a settembre quindi non posso nemmeno permettermi di stare distesa tutto il giorno e questa sensazione alla testa non mi aiuta nella concentrazione.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Gentile Utente,

sta ancora assumendo il cipralex? In caso affermativo, a quale dosaggio?

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
No, non sto più assumendo il Cipralex. Il dosaggio era di 10 mg e l'ho assunto da gennaio a giugno (come consigliato dal neurologo).
Cordiali saluti
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Gentile Utente,

il Suo problema potrebbe dipendere anche da una prematura sospensione del farmaco e la sintomatologia attuale essere un riemergere dell'ansia.
Riferisca tutto al neurologo che La segue.

Cordialmente
[#4]
dopo
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
La ringrazio per la veloce risposta. Io avevo iniziato la cura con Cipralex 10 mg a dicembre 2009 in seguito al primo attacco di panico. I sintomi erano spariti dopo circa un mese dall'inizio dalla cura, che tuttavia ho portato avanti fino a maggio 2010 sotto consiglio del mio medico curante. I sintomi non sono ricomparsi fino a ottobre 2010 e dopo qualche mese ho deciso di recarmi da un neurologo, che mi ha consigliato di riprendere la cura per 2 o 3 mesi per poi sospenderla e ripeterla di nuovo verso ottobre. Il suo parere era che facendo così per qualche anno, poi avrei potuto smettere del tutto di assumere il farmaco. Il medico di base pensa invece che sia meglio fare la cura per più tempo. Io non so quale sia il metodo migliore. La cosa di cui sono sicura che vorrei eliminare il problema una volta per tutte; so che il mio stato ansioso rimarrà sempre, ma vorrei almeno eliminare i sintomi più forti, ma al momento mi sembra che ciò sia possibile solo continuando ad assumere Cipralex. Tuttavia ho 22 anni e non potrò fare ricorso ai medicinali ogni volta perché ci saranno dei periodi nella mia vita in cui sicuramente non potrò farne uso (gravidanza ecc). So che dal sito non può darmi direttive precise, ma giusto per avere un parere in più, vorrei sapere se lei ai suoi pazienti consiglia di proseguire l'assunzione per periodi più lunghi o meno. Inoltre anche altri miei familiari soffrono dei miei stessi disturbi (mia madre, le mie zie e mio fratello).
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Gentile Utente,

ritengo che il comportamento più razionale sia prolungare la terapia per un tempo adeguato al problema in atto. Le terapie "spezzettate" non le ritengo razionali.

Cordialmente
[#6]
dopo
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
La ringrazio per il Suo parere. Parlerò quanto prima con il mio medico.
Cordialità
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