Assunzione di tolep e frisium

Salve. Ho di recente conosciuto una ragazza,verso la quale nutro un sentimento, che in seguito a un grave incidente autostradale avvenuto qualche anno fa e' rimasta in coma in seguito ad un violento impatto con la testa: ha avuto un'emorragia cerebrale ed e' fortunatamente rimasta in vita in seguito a una delicata operazione. Oggi a distanza di anni continua ad assumere questi 2 psicofarmaci: Tolep e Frisium. Desidero sapere se per tutta la vita sara' costretta ad assumere questi farmaci. Ve lo chiedo perche' parlando con lei con la massima delicatezza, sembrerebbe che siano solo farmaci per l'umore. Anche parlando con delle sue amiche, sembrerebbe che potrebbe un giorno farne a meno, anche perche' non si sono manifestati attacchi epilettici. Parlando con altre persone mi dicono l'opposto: ovvero che dovra' assumerli per sempre e che eventuali gravidanze potrebbero essere a serio rischio. Lei e' anche ipotiroidea e assume quotidianamente l'Eutirox come farmaco e in seguito a quell'incidente non sente piu' da un orecchio. Desideravo anche un vostro parere dell'insieme, anche perche' e' una ragazza molto dolce ma mi rendo conto che alcune situazioni sono molto limitanti e mi "spaventano" per approcciarmi al di la' dell'amicizia. Grazie
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.3k 2.3k 20
Gentile Utente,

i farmaci menzionati sono utilizzati anche come antiepilettici, in questo caso come prevenzione.
Però, come Lei scrive, è probabile che siano farmaci utilizzati in senso psichiatrico in quanto, se la ragazza non ha avuto mai crisi epilettiche, non è razionale fare prevenzione dell'epilessia con l'associazione di due farmaci. In questi casi si prescrive solo un farmaco.
Se così fosse, il loro utilizzo a lungo termine dipenderebbe dalla diagnosi, dal decorso clinico e da tante variabili che non è possibile valutare on line. Soltanto l'eventuale psichiatra che La segue ha tutti gli elementi di giudizio per questo tipo di valutazione, psichiatra che comunque non può dare informazioni a terze persone.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro