Secondo tia nel giro di 10 anni

Buongiorno Gentili Dottori,

vi scrivo in quanto una persona a me vicina (età 60 anni) ha appena avuto quello che dovrebbe essere un TIA.
la stessa persona una decina di anni fa ha già avuto un episodio di ischemia (derivante da cause legate all'apparato cardiaco).
ha assunto (per alcuni anni) cardio aspirine sino a quando ha interrotto la cura in quanto non ha piu' presentato problemi di nessun genere.
la persona in soggetto ha smesso di prendere i farmaci dopo alcuni anni dalla prima assunzione e ha ricominciato a fumare (dopo una pausa di 5-6 anni) una discreta quantità di tabacco.

l'episodio ha avuto una durata di circa un ora con i seguenti sintomi :

- ronzio all'orecchio sinistro
- mal di testa all'emisfero sinistro
- difficoltà deambulatorie marcate con forte instabilità
- formicolio alle dita di entrambe le mani
- difficoltà a vedere lontano, sopprattutto occchio sinistro.


in questa finestra di tempo tutti i sintomi si sono estinti, tranne il mal di testa ancora persistente ma attenuato.
attualmente è ancora sotto controllo presso il PS, gli è stata effettuata TAC (risultata negativa) e misura della pressione lievemente bassa, ECG nella norma. non ha gli è ancora stato effettuato l'eco doppler.

vorrei sapere per piacere se questo TIA puo' essere collegato all'attacco ischemico cardiaco avuto negli anni passati e quali rischi ci sono per il paziente.
oltretutto considerando i sintomi presentati e le generalità del paziente, quale percentuale c'è che questo episodio si trasformi in ictus? e come prevenirlo? dobbiamo preoccuparci?

grazie MOLTO in anticipo, per una vostra risposta

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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

probabilmente il soggetto in questione ha dei fattori favorenti l'ischemia cerebrale.
Dovrebbe specificare meglio il problema cardiaco che riferisce. Forse è stato un errore sospendere l'antiaggregante (cardioaspirina) se c'era una predisposizione all'ischemia.
Un TIA non lascia segni nella TC ma sarebbe consigliabile ripeterla dopo circa 72 ore se il neurologo che segue il paziente è d'accordo.
Una prevenzione può essere attuata mediante farmaci, generalmente antiaggreganti, e mediante il controllo di alcuni parametri come la pressione arteriosa, la glicemia, il colesterolo e i trigliceridi. Abolire il fumo di sigaretta.
Importante è anche svolgere un'attività fisica costante.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro