Vertigini strane

Buongiorno, scrivo per ricevere conferme riguardo un sintomo che ho da qualche mese. Per circa un anno ho subito un periodo di fortissimo stress psicofisico che mi ha provocato stati d'ansia notevoli che si manifestavano principalmente come sensazione di soffocamento, tachicardia, e sensazione di pre-lipotimia senza però mai svenire, come se avessi la testa vuota e ciondolante, molto simile al momento prima in cui stai per svenire. Inizialmente mi sdraiavo, ma poi mi sono accorta che nonostante quella sensazione non svenivo se stavo in piedi o seduta. Ho fatto molte visite, anche da una neurologa che mi ha confermato che la mia è una sindrome ansiosa. Finito il periodo di stress che era dovuto a ben precisi problemi ora risolti anche queste brutte sensazioni che mi accompagnavano quotidianamente sono sparite, anche grazie al sostegno psicologico dello psicoterapeuta. Ora è da qualche mese che noto una cosa molto strana: non ho più nulla di tutto questo se non qualche blando strascico, ma ogni tanto mi succede una cosa molto curiosa ovvero che quella sensazione di testa vuota, capogiro e una sensazione di essere come su una barca, cioè come se avessi sotto di me le onde del mare (non so se mi sono spiegata) compare nel momento in cui mi siedo a tavola per mangiare. Questo non capita tutte le volte che mi siedo a tavola, però quando capita è proprio nel momento in cui mi siedo, appena prendo in mano la forchetta ecco che comincia quella sensazione. Sto bene per tutto il giorno quando cammino, faccio attività fisica, quando sono a lezione in università, ma nel momento in cui mi siedo a mangiare ecco che comincia quella sensazione. A cosa può essere dovuto? può essere sempre uno strascico dello stress che ho subito? quale potrebbe essere il meccanismo di questa cosa curiosa?
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

considerato che il fenomeno descritto si manifesta esclusivamente all'atto di sedersi a tavola per mangiare mentre in tutte le altre occasioni non succede è probabile che sia dovuto a particolari fattori psicologici legati al cibo la cui sede non è questa per poterne discutere.
Ne potrebbe parlare col Suo psicoterapeuta.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro