Attacchi d'ansia al risveglio ed aritimia

Rispettati Dottori,

Sono un ragazzo di 23 anni a cui é stato diagnosticato un disturbo ossessivo compulsivo in età adolescenziale. Nonostante stia seguendo un percorso terapeutico, il disturbo ossessivo sembra assumere una nuova forma in caso di periodi di stress e ed ansia, la quale si manifesta anche episodicamente in modo inatteso ed incontrollato.Pur essendo una persona particolarmente ansiosa, riesco normalmente ad assumere il controllo su questi stati cercando di riflettere e di calmare le sensazioni ansiogene. Tuttavia, di questi tempi sembra che il mio disturbo ossessivo sia direttamente collegato a questi stati d'ansia (che sono ricorrenti particolarmente nel tempo presente, a causa di particolari situazioni ed avvenimenti della mia vita), nel senso che il pensiero che prima scatenava delle compulsioni sembra ora invece determinare degli stati d'ansia intermittenti, come se all'incedere di ogni pensiero ossessivo anche lo stato d'ansia si amplifichi, e con esso tutti gli effetti a livello psichico e neurologico da esso generati.
Quel che tuttavia mi preoccupa di più sono gli attacchi d'ansia al risveglio, e la conseguente aritmia cardiaca, le palpitazioni, che possono durare anche per tre quarti d'ora, prima di calmarsi spontaneamente.
La mia domanda è in realtà molto semplice: sono infatti spaventato dalla possibilità che le aritmie che scaturiscono da tali stati possano danneggiarmi il cervello nel tempo, (oppure anche solo due o tre attacchi del genere) e quindi peggiorare ancora di più la situazione. Visto che non riesco a controllare e a fermare tali attacchi, alla fine di questi rimango poi depresso per lungo tempo in quanto credo di aver subito dei danni, e di conseguenza la mia attitudine per le attività quotidiane scema di continuo.
Sono sicuro che tali preoccupazioni derivino in parte anche dal mio disturbo, ma mi piacerebbe poter comprendere meglio la situazione, al fine di evitare complicazioni (e paranoie, nel caso) ulteriori.

Vi ringrazio molto per una Vostra eventuale risposta,

I miei saluti,

M. F.
[#1]
Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.3k 2.3k 20
Gentile Ragazzo,

mi pare di capire che stia seguendo un percorso di tipo psicoterapeutico, conferma? In caso affermativo, con uno psichiatra, cioè con un medico specializzato in psichiatria?

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

[#2]
dopo
Utente
Utente
Distinto Dottor Ferraloro,

Ho seguito un percorso presso un centro di Milano, assistito da una psichiatra e da uno psicologo.
Purtroppo, non abitando più in Italia da qualche mese, non ho potuto seguire più con costanza le sedute, nonostante le prescrizioni della psichiatra dureranno fino alla fine di Agosto. Ciononostante non posso chiedere alcun tipo di consulto personale via telefono o senza un appuntamento prefissato, in quanto violerebbe i regolamenti dell'Istituto in materia di rapporti medico-paziente. Per questo motivo preciso sono ricorso al consulto online. So che si tratta per l'appunto di un supporto estremamente limitato, dati anche i mezzi, e per questo la mia domanda verte più su una richiesta di tipo "fisiologico", che del trattamento in sé che sto seguendo.


I miei saluti,


M. F.
[#3]
Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.3k 2.3k 20
Intendevo dire... se la psicoterapia che stava seguendo non ha dato risultati brillanti (considerata la sintomatologia che riferisce) si potrebbe ipotizzare un'associazione con la farmacoterapia, in accordo con lo psichiatra che La segue.
Comunque la tachicardia non causa danni al cervello, stia tranquillo.

Cordialmente
[#4]
dopo
Utente
Utente
Rispettato Dottor Ferraloro,

La ringrazio estremamente per la risposta. In ulteriore aggiunta di chiarimento alle Sue perplessità, posso dirle che la terapia contro il disturbo ossessivo-compulsivo ha funzionato nei casi in cui mi trovavo a vivere in precedenza, ovvero laddove non si fossero manifestati eventi dalla grande rilevanza ansiogena. Mi trovo invece di questi tempi proprio in tali condizioni, e non posso - essendo alcuni farmaci a me prescritti non vendibili nel paese in cui mi trovo neppure con la ricetta - purtroppo continuare la terapia in modo sereno. Questa si avvale inoltre di prescrizioni mediche che risalgono a prima di questa mia situazione, e quindi avrei bisogno di confrontarmi nuovamente con entrambi i professionisti per eventuali necessarie correzioni, ahimé non potrei comunque prima della fine di questo periodo, una volta che anche gli stessi agenti stressanti si saranno "placati".
Chiaramente sarà un monito per le situazioni future.

La ringrazio estremamente per la risposta, sono certo che mi aiuterà molto a tranquillizzarmi.

I miei saluti,

M. F.
[#5]
Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.3k 2.3k 20
<<avrei bisogno di confrontarmi nuovamente con entrambi i professionisti per eventuali necessarie correzioni>> concordo perfettamente.

Mi fa piacere se Le siamo stati di aiuto.

Cordialità
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