EPILESSIA??

Buongiorno, mia madre di anni 85 è stata ricoverata dal 24 al 31 marzo presso un reparto di neurologia di Palermo e dimessa con la seguente diagnosi: Stato di male epilettico. Epilessia vascolare. Malattia cerebrovascolare con segni di deterioramento cognitivo. Cistite da E. Coli. Anemia. Piastrinopenia. Lieve leucopenia. Il motivo del ricovero è scaturito dal fatto che in pochi giorni perdeva il controllo dei movimenti fino a non riuscire più a mangiare autonomamente e camminava con moltissime difficoltà dal controllo EEG risultava: tracciato alterato per rilievo di abbondante attività theta-delta diffusa. Esame obiettivo:paziente vigile, ma confusa. Bradipsichismo , bradicinesia. Disorientamento T/S. Non evidenti segni di lato. ROT fiacchi ai 4 arti. No Babinski. Alla dimissione EEG tracciato caratterizzato da attività in banda theta diffusa e alfa lento (lieve miglioramento). Tac encefalo non lesioni parenchimali riferibili a insulti ischemici o a fenomeni emorragici di recente insorgenza-Terapia Matever 250 mg due volte al giorno, Viviflux 1 cpr. Più terapia per ipertensione Da circa 1 anno gli EEG sono dello stesso tipo dell'ultimo anche se le alterazioni non mostravano chiari elementi di tipo epilettiforme. Tranne un EEG effettuato il 25 febbraio u.s. completamente normale, e infatti le condizioni erano tantissimo migliorate sia dal punto di vista cognitivo e motorio. Ultimo EEG del 7.4.2016 come quello della dimissione. Mi sono sempre domandato: ma come mai non ha mai avuto convulsioni o perdite di coscienza? Come mai prima di arrivare a periodi di assenza e apatia passa molte ore del giorno in uno stato di agitazione non riuscendo né a dormire né a formulare frasi di senso compiuto? Sono questi segni di epilessia? In questi ultimi tre mesi ha avuto 3 episodi di febbre alta il primo con un picco di 40,2 curato per ultimo con Bentelan 4 mg, in quanto la tachipirina non risultava sufficiente. In atto febbre da 2 gg 38 - 38,5. In questi momenti di febbre la sintomatologia è simile con agitazione, movimenti continui delle gambe, segni di stanchezza anche stando a letto, malessere generale che non riesce bene a descrivere e discorsi per lo più molto sconnessi. Le cause di questi tre episodi di febbre non si riescono ben ad identificare (virus, infezioni batteriche) perché tranne il malessere non c'è un sintomo preciso. Solo una positività dell'urino coltura quasi sempre con e. Coli (300.000-800.000 U.F.C.7ml) che nel tempo ricorrono spesso ma senza febbre. Altri dati: ipertensione, ictus nel 2012, ricovero in chirurgia per angina abdominis nel dicembre 2015. Arteropatie diffuse.(Carotide interna ed esterna dx sub occluse). Agli arti inferiori grave ateromasia dall'aorta addominale fino alle tibiali. Ho molta fiducia nella neurologa che segue mia madre, ma mi piacerebbe un parere da persona diversa e qualche buon consiglio. Grazie.
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Dr. Rosamaria Bruni Neuropsichiatra infantile, Neurologo, Psichiatra, Neurofisiopatologo 165 2 3

Gentile signore, sento molta preoccupazione dalla sua lettera.


Andiamo per ordine
La signora ha un età avanzata e presenta una patologia cerebrovascolare, e da quanto appare dalla neuroimmagine, con esiti ischemici e alterazione delle funzioni mnesiche.
Secondo l area cerebrale coinvolta , abbiamo cliniche diverse.

il tutto potrebbe derivare dallo stato di occlusione dell'aorta addominale da atoromasia , che impedisce la regolare circolazione causando ischemia.

Ci sono molte forme di epilessia , non sempre e' con scosse toniche cloniche e revulsione dei globi oculari.
Nel caso di sua madre consiste in un rallentamento del tracciato in fase teta delta e deterioramento funzioni mnesiche .

I ricorrenti episodi febbrili di natura septica ( infezione dell Urina)
alterano los tato di coscienza e vigilanza con fenomeni, di allucinazione e acatasia
Immagino che stanno facendo di tutto e la mamma e' in buone mani, con terapie antibiotiche, irroranti vascolari , e sopratutto tanta neuroriabilitazione cognitiva.

Spero di essere stata di aiuto.

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L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.

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