Cefalea e acufeni da troppi farmaci ed eventuale dipendenza da lorazepam

Sono un uomo di 55 anni, soffro di cefalea ed acufeni da 25 anni. Ho provato innumerevoli terapie, sia d' attacco che preventive. Ho eseguito tutta una serie di esami clinici e radiologici, che hanno quasi escluso problemi organici (rimane un modica edema dei nervi ottici, quasi regredito, con tortuosità e congestione vasale e forse una cisterna più ampia, a livello dei corpi quadrigemini). I disturbi consistenti in cefalea compressiva apicale, accompagnata da ronzii ed acufeni, talvolta pulsanti, insorti dopo un trauma cranico e susseguenti episodi di stress e tensione emotiva, si sono cronicizzati e ben poco hanno fatto le varie ed innumerevoli terapie esperite. Solo un uso, da circa 10 anni di lorazepam 2,5 (2 compresse al giorno e anafranil 10 mg. (2 compresse al giorno) contribuiscono ad alleviare i sintomi, senza farli scomparire del tutto. Ora io vi chiedo, se è possibile che, inizialmente tali farmaci abbiano avuto un effetto positivo, per azione miorilassante e antidolorifica, ma dopo un certo periodo possono avere aggravato la sintomatologia, creando una dipendenza, degli effetti collaterali e, soprattutto una modifica dei recettori a livello cerebrale, provocando più danni, che benefici.Certo una risposta, in tal senso non è assolutamente facile, ma sentendo i vostri colleghi psichiatri e pure neurochirurghi, sembra che l' impostazione terapeutica non sia stata corretta, soprattutto alla luce dell' assunzione troppo prolungata del lorazepam. D' altra parte, avendo provato innumerevoli terapie prescritte da centri cefalee, neurologi e neurochirurghi è possibile che la cefalea e gli acufeni siano diventati cronici proprio per l' effetto dei troppi farmaci assunti.A questo punto, avendo anche provato a ridurre la posologia del lorazepam e anafranil, senza risultati confortanti, mi sono rivolto ad un centro cefalee vicino. Lo specialista mi ha detto che la cefalea si è cronicizzata e pure gli acufeni ed iperacusia e mi ha prescritto una riduzione di lorazepam ed anafranil, con introduzione di laroxil e inderal, entrambi a bassi dosaggi). Tale tentativo è risultato nullo, in quanto dopo 45 gg. di terapia, con aggravamento dei disturbi (notevole frastormanento, sonnolenza marcata e aumento di intensità degli acufeni pulsanti)ho dovuto riprendere la terapia solita, che tutto sommato è quella che mi permette di tirare avanti, sia pur con parecchie difficoltà. Qual' è il vostro parere, su questa intricata situazione e il vostro consiglio sul da farsi, per migliorare la qualità della vita. Un saluto cordiale, in attesa, e a disposizione per eventuali chiarimenti. Grazie infinite.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 74.9k 2.3k 20
Gentile utente,
la sua situazione è complessa e come dice lei di non facile risposta. Io penso che il lorazepam, anche se assunto per tanto tempo e a dosaggi medio-alti come ha fatto lei, non abbia potuto cronicizzare la sua cefalea. Esistono farmaci che possono aggravare le cefalee, soprattutto emicranie, e cronicizzarle pure, ma sono i cosiddetti FANS (antinfiammatori non steroidei) che sono degli antidolorifici che se abusati aggravano la situazione. Il lorazepam invece le ha potuto creare dipendenza; infatti la riduzione e la sostituzione del lorazepam e dell' Anafranil ha peggiorato la situazione.
Secondo me dovrebbe rivolgersi ad un buon Centro Cefalee e iniziare una nuova e graduale riduzione dei predetti farmaci anche se so che sarà dura. Per il lorazepam potrebbe passare alla formulazione a gocce che consente una riduzione molto graduale.
Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

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dopo
Utente
Utente
Dr. Ferraloro, mi scusi al fine di poter escludere delle patologie organiche, rispetto a disturbi funzionali Le chiedo quanto segue:
LE VARIE ang-rm DA ME EFFETTUATE, SONO SOVRAPPONIBILI AD UN ANGIOGRAFIA DIGITALIZZATA? O sarebbe opportuna, per chiudere il cerchio l' esecuzione di questo esame invasivo o perlomeno di un DOPPLER TRANSCRANICO, al fine di avere una diagnosi più chiara, che "entro certi limiti" escluda patologie vascolari e liquorali cerebrali.
Le chiedo questo, considerando la SINTOMATOLOGIA CHE avverto ormai da decenni e che mi condiziona molto, a tutti i livelli.
GRAZIE INFINITE. RESTO IN ATTESA DI UNA SUA GRADITA RISPOSTA.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 74.9k 2.3k 20
Gentile utente,
l'Angiografia digitalizzata è un esame invasivo, certamente superiore all'Angio-RM ma presenta un certo rischio. Questo quesito dovrebbe rivolgerlo al suo neurologo in quanto la conosce molto meglio di me ed ha il polso della sua situazione clinica. Il doppler transcranico è una metodica non invasiva per lo studio della circolazione cerebrale intracranica. Anche per questo esame ne parli al suo neurologo.
Cordialmente

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