Sensazioni percettive visive

Gentil.mo dottore

Anticipo che ho 23 anni e soffro di disturbi d'ansia, alcune volte caratterizzati da attacchi di panico e derealizzazione. Alcune volte mi capitano alcuni episodi, ne descrivo un paio, lo psicologo da cui sono in cura per questi sintomi, mi dice che dipende dell'ansia ma una conferma da un'altro specialista "dell'area" non guasta mai:

1. sono un ministrante e servo la messa normalmente la domenica, alcune volte guardando davanti a me mi sembra come se le cose si [deformassero ?] e contemporaneamente mi sento agitato, magari mi capita se sono in agitazione particolarmente, mi allontano, come ritorno al mio posto "migliora", ma non scompare del tutto...fine messa e piano piano scompare tutto.

2. una volta uscivo da una casa di una famiglia dove ero stato per la prima volta, anche se la via la conoscevo bene, eppure non ritrovavo la macchina che non mi orientavo più tra nord e sud....alla fine non riuscivo a uscire dalla via con la macchina, ma ce l'ho fatta. [un caso analogo non si è più ripetuto]

3. alcune volte come punto 2 perdo un po' l'orientamento, ma alla fine è in maniera molto più lieve, o i luoghi anche e sopratutto familiari è come se mi sembrassero "non fossero più", come io li ho lasciati ma è come se fosse cambiato qualcosa.

Oggi stavo seduto ad un tavolo con una mia amica a chiacchierare e ad un certo punto sono stato colto da una sensazione come se il tavolo e le sedie avessero cambiato angolazione e io quindi guardassi la medesima cosa da un'angolazione diversa, anche se stavo sempre nello stesso punto.

Grazie dell'attenzione, in attesa di un vs. riscontro.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Gentile Utente,

è in cura da uno psicologo o da uno psichiatra? Da quanto tempo si manifestano questi episodi? E' anche in terapia farmacologica?

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

[#2]
dopo
Utente
Utente
Sono in cura da uno psicologo e psicoterapeuta.

il primo punto diciamo da un po' di tempo non sò determinare da quando sono casi più sporadici.

"Oggi stavo seduto ad un tavolo con una mia amica a chiacchierare e ad un certo punto sono stato colto da una sensazione come se il tavolo e le sedie avessero cambiato angolazione e io quindi guardassi la medesima cosa da un'angolazione diversa, anche se stavo sempre nello stesso punto." [da sempre, diciamo anni, anche se non mi sento proprio agitato, anche se sono quasi sempre un po' in tensione]

"2. una volta uscivo da una casa di una famiglia dove ero stato per la prima volta, anche se la via la conoscevo bene, eppure non ritrovavo la macchina che non mi orientavo più tra nord e sud....alla fine non riuscivo a uscire dalla via con la macchina, ma ce l'ho fatta. [un caso analogo non si è più ripetuto]"

la stessa mattina stavo in macchina sedile passeggero, io e mia zia, siamo stati tamponati leggeremente sull'angolo sinistro della macchina e mentre avveniva la collisione stavo con il collo girato, perché mi ero reso conto che quella macchina non ci avrebbe dato precedenza e ci avrebbe tamponato. Non ho battuto la testa però alla sera stessa ebbi un forte mal di testa e ho come l'impressione che i miei sintomi di disorientamento sono iniziati da lì [novembre 2010].

Nessuna cura farmacologica per mio rifiuto, anche se il mio psicologo è anche medico chirurgo.

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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Gentile Utente,

il mio consiglio è quello di affidarsi anche ad uno psichiatra per avere una terapia anche farmacologica in quanto la psicoterapia da sola potrebbe essere insufficiente.
Perchè rifiuta i farmaci? Se soffrisse per es. di diabete o di ulcera gastrica li rifiuterebbe ugualmente?

Cordialmente
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gli psicofarmaci creano uno stato di dipendenza in dosi che devono necessariamente spesso, andare ad aumentare perché diventano insufficienti per rispondere alla difficoltà che incontro. Ho solo 23 anni e non mi sembra il caso, non essendo un caso gravissimo, ma nemmeno grave, farne uso che poi con il tempo purtroppo per molti diventa, abuso. Oltreutto perché spesso ho risposto molto positivamente al trattamento psicologico attuale offerto dallo specialista al quale mi sono rivolto, certo poi ho queste "falle", ci vuole solo più pazienza perché esse passino ma passeranno, lo psicofarmaco non risolve il problema come un farmaco per l'ulcera gastrica o un antipiretico.... ero semplicemente preoccupato che queste sensazioni oltrevalicassero lo stato psicologico e fossero sintomi di qualcos'altro...
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Gentile Utente,

<<Gli psicofarmaci creano uno stato di dipendenza in dosi che devono necessariamente spesso, andare ad aumentare perché diventano insufficienti per rispondere alla difficoltà che incontro>> mi permetta di dissentire perchè soltanto una piccola parte di tali farmaci causano assuefazione e dipendenza, sarebbero soprattutto le benzodiazepine il cui uso è limitato ad alcune settimane di terapia. Tutti gli altri non presentano questo fenomeno.

<<lo psicofarmaco non risolve il problema come un farmaco per l'ulcera gastrica o un antipiretico....>> non concordo nemmeno con questo luogo comune perchè la maggioranza dei farmaci, ovviamente dipende dalla patologia di base, può risolvere definitivamente il problema e non si comporta da sintomatico ma da curativo.

Non prenda in maniera negativa queste precisazioni ma purtroppo in questo campo circolano ancora dei pregiudizi sbagliati e duri a morire.
In ogni caso Lei, ovviamente, è libero di scegliere la terapia che vuole o anche di non curarsi per niente.

Circa la preoccupazione che possa esserci anche qualche problema organico, La inviterei a farsi controllare da un neurologo.

Buona domenica
[#6]
dopo
Utente
Utente
dottore, innanzitutto la ringrazio per la disponibilità dimostrata e in secondo luogo le chiedo allora a questo punto quali sono questi farmaci diversi dalle benzodiazepine, che in teoria io potrei assumere tanto da non crearmi questa dipendenza, ad effetti tralaltro curativi? Grazie
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Gentile Utente,

on line non si possono consigliare farmaci, questo è un compito del medico curante e/o dello specialista. Comunque esistono diverse categorie farmacologiche che non presentano i problemi suddetti come alcuni antidepressivi (che a dispetto del nome non vengono utilizzati soltanto nella depressione ma in molteplici altre situazioni) ed alcuni neurolettici soprattutto di ultima generazione.

Cordialità