Modifica dosaggio farmacologico per Parkinson

Buongiorno,
sono a chiedervi un parere su quella che potrebbe essere la migliore modifica al dosaggio farmacologico di mio padre affetto da malattia di Parkinson.

Tutto nasce dal fatto che abbiamo notato dei movimenti involtari molto marcati soprattutto della testa e del collo, causate da un eccesso di levodopa.

Siamo in cura da un neurologo che ha dato l'ok alla riduzione ma senza dare indicazioni particolari sulla strategia da adottare.

Vorrei chiedere gentilmente un parere terzo.
Grazie!

Quindi brevemente, partendo da una una situazione di questo tipo:

7.30 SInemet 100+25 (pastiglia gialla) 1, 5
10.30, 13.30, 16.30 Sinemet 1
19.30 Sinemet 0, 5
Neupro 8 mg e Xadago al mattino.


è meglio mantenere gli stessi orari di presa ma dimunendo qualche una pastiglia di 0, 5 es alle 7.30 (?)

7.30 SInemet da 1, 5 a 1
10.30, 13.30, 16.30 Sinemet 1
19.30 Sinemet 0, 5
Neupro 8 mg e Xadago al mattino.


oppure modificare gli orari e passare da 3 a 4 ore di intervallo in questa sequenza:

7.30 SInemet 1, 5
11.30, 15.30, 19.30 Sinemet 1
Neupro 8 mg e Xadago al mattino

Oppure dimuninure per es.
il Neupro da 8 a 6 o 4 mg, mantenendo invariato il SInemet e Xadago?


Ringrazio anticipatamente per ogni risposta.

Cordiali saluti
[#1]
Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

non è possibile dare indicazioni di questo tipo in quanto corrisponderebbero ad una prescrizione farmacologica e questa è vietata a distanza in un soggetto che non si conosce. Deve necessariamente rivolgersi al neurologo che segue Suo padre.
Le posso dire però che, da quanto scrive, verosimilmente siamo di fronte a discinesie da levodopa ed in tal senso è la levodopa che deve essere ridotta (se è possibile) e non Neupro e Xadago (50 o 100mg?) che addirittura possono vicariare la riduzione della levodopa stessa.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. Ferraloro,
grazie mille per la risposta e per aver chiarito la differenza tra levodopa e Neupro/Xadago (a proposito è Xadago 50 mg).

Quindi senza entrare nello specifico dosaggio di mio padre che a questo punto valuteremo con il ns neurolo, ma solo come informazioni di carattere generale.

Per un malato parkinsoniano per quanto riguarda la somministrazione di levodopa esistono delle linee guida o delle indicazioni che è bene seguire?
Faccio qualche esempio specifico:
- è preferibile mantenere i dosaggi di levo costanti nell'arco della giornata, oppure si può variare il dosaggio, anche in funzione della risposta del paziente?

- l'intervallo della somministrazione ogni 3 ore è tassativo oppure in ottica di riduzione si possono considerare intervalli di tempo maggiori?

grazie
saluti
[#3]
Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

nel Parkinson la terapia va inquadrata per ogni singolo paziente, infatti il Parkinson è una di quelle malattie in cui la terapia non ha Linee Guida precise in quanto dipende dalle condizioni cliniche del singolo paziente, dalla risposta ai farmaci e dalla durata dell'effetto di una singola somministrazione che può variare secondo il decorso clinico, in poche parole la durata non è sempre la stessa. In tal senso il neurologo che segue il paziente può variare il dosaggio o l’intervallo tra le somministrazioni in funzione della risposta individuale.
In generale un aumento dello Xadago a 100 mg può compensare, entro certi limiti, la riduzione della levodopa.
Con questo ho risposto alle Sue legittime domande, si tratta di una terapia estremamente variabile, aggiustabile di volta in volta.

Cordialmente

Dr. Antonio Ferraloro

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