Disturbi del sonno bambina
Gentile dottore, sono la mamma di 1 bambina di 6 anni, che a settembre ha iniziato la scuola primaria. Da piccola, circa 18 mesi, ha avuto 1 episodio di Pavor e per molto tempo dopo non lo ha più manifestato. Ultimamente capita che si sveglia di notte piangendo mi chiama, è molto agitata....le faccio delle domande del tipo vuoi bere? Hai fatto un brutto sogno? Ti fa male qualcosa? Lei mi risponde si o no ma senza capire la domanda stanotte mi ripeteva "non lo so dove stanno", oppure "ci sono delle marionette ".... e dopo pochi minuti ritorna a dormire profondamente, senza poi ricordarsi nulla dell'accaduto, a differenza di quando fa un incubo che me lo sa raccontare al mattino perfettamente. Ora...immagino che sia un problema legato ai sogni, perché durante il giorno la bimba è perfettamente normale, ma non Le nascondo che di notte gli episodi un po mi inquietano ....di cosa si tratta?? Sonnambulismo? E cosa posso fare? Grazie mille.
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I momenti di passaggio nei bambini sono momenti "critici", in senso sia positivo che negativo.
Rappresentano una crescita personale e il raggiungimento, desiderato anche dal bambino, di alcune tappe importanti, come imparare a camminare, parlare, andare alla scuola dell'infanzia, vestirsi da solo, etc.
In questi momenti però posso affacciarsi o riaffacciarsi ansie di separazione o paura di "perdere" i propri cari, in generale del tutto naturali, passeggere e transitorie; altre volte più persistenti nel tempo.
Possono manifestarsi anche soltanto di notte con difficoltà nell'addormentamento, "sogni paurosi" (incubi) o risvegli notturni, talvolta anche enuresi dopo anni dall'ultimo episodio.
Se dovessero perdurare, è opportuno consultare il proprio pediatra di fiducia e mantenendo possibilmente un raccordo terapeutico con il proprio pediatra, consultare uno specialista per una valutazione, psicoanaliticamente orientata, del bambino .
Questo per aiutare il bambino a superare il momento di difficoltà insieme ai suoi genitori o di coloro si prendono cura di lui in loro vece, che rimangono la risorsa principale per ogni bambino.
Rappresentano una crescita personale e il raggiungimento, desiderato anche dal bambino, di alcune tappe importanti, come imparare a camminare, parlare, andare alla scuola dell'infanzia, vestirsi da solo, etc.
In questi momenti però posso affacciarsi o riaffacciarsi ansie di separazione o paura di "perdere" i propri cari, in generale del tutto naturali, passeggere e transitorie; altre volte più persistenti nel tempo.
Possono manifestarsi anche soltanto di notte con difficoltà nell'addormentamento, "sogni paurosi" (incubi) o risvegli notturni, talvolta anche enuresi dopo anni dall'ultimo episodio.
Se dovessero perdurare, è opportuno consultare il proprio pediatra di fiducia e mantenendo possibilmente un raccordo terapeutico con il proprio pediatra, consultare uno specialista per una valutazione, psicoanaliticamente orientata, del bambino .
Questo per aiutare il bambino a superare il momento di difficoltà insieme ai suoi genitori o di coloro si prendono cura di lui in loro vece, che rimangono la risorsa principale per ogni bambino.
Dr. Adelia Lucattini.
Psichiatra Psicoterapeuta.
Psicoanalista Ordinario SPI-IPA.Esperta in bambini e adolescenti.Depressione-Disturbi dell'umo
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.5k visite dal 05/11/2015.
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