Una "pallina" che se premuta mi dà dolore all'interno

Buonasera,
da circa un mese sono in cura dal mio dentista per eliminare un ascesso di cui mi sono accorta casualmente visto che non mi dà dolore nè altri sintomi se non lo tocco (quindi non so da quanto tempo ce l'ho). Per prima cosa mi ha fatto la prova con il ghiaccio e una panoramica. Il dente interessato è il numero 26. mi ha tolto la vecchia otturazione in amalgama, mi ha devitalizzato il dente e ha ripulito tutti i canali. Questo per tre volte consecutive a distanza di una settimana, usando anche ipoclorito. Comunque l'ascesso è sempre lì e al tatto sembra proprio una "pallina" che se premuta mi dà dolore all'interno. mentre il dentista mi ripuliva i canali per l'ennesima volta (la quarta) me lo ha fatto senza anestesia e quando arrivava in fondo al canale sentivo dolore. Il dentista mi ha detto che se non risolviamo dobbiamo estrarre il dente. Vista la mia età sinceramente mi scoccia dovermi togliere un dente. Del mio dentista mi fido ma ho il dubbio se rivolgermi o meno ad un altro specialista prima di estrarre il dente. Ho già fatto una visita di controllo da un altro dentista che mi ha confermato che il dente interessato è quello e la procedura anche. Grazie mille
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Dr. Marco Finotti Ortodontista, Dentista, Gnatologo 5.7k 113 5
Solitamente un granuloma viene risolto con la terapia endodontico ed anche velocemente. Infatti negli ultimi anni la tendenza è di chiudere rapidamente in una o comunque poche sedute il dente interessato
Senta il parere di un collega esperto in endodonzia
Cordiali saluti

Finotti Marco
www.centromedicovesalio.it

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Dr. Massimo Tabasso Dentista 8
Gentile Utente, strano che un ascesso non regredisca in tutte quelle sedute. Lei parla di ipoclorito ed è una pratica giustissima, ma il trattamento è stato fatto sotto diga? Se no è impossibile che il dente guarisca. Non basta pulire i canali, bisogna eliminare anche i batteri, senza diga è impossibile. Il 26 spesso ha 4 canali, sono stati cercati e sondati tutti. Comunque il trattamento di un dente con ascesso consiste della ricerca degli imbocchi dei canali (sotto diga), la loro sagomatura irrigando con ipoclorito alternato ad EDTA. Se i canali sono ben asciugabili si può procedere subito bella loro chiusura, altrimenti si provvede ad una (una sola) medicazione intermedia con idrossido di calcio od altre sostanze. Questa è la prassi. Cordiali saluti

Dr. Massimo Tabasso
www.dentistasavigliano.it

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Dr. Carlo Alessandro Aversa Dentista, Medico legale 443 11
gentile signora, non possiamo sapere se la tecnica utilizzata sia quella giusta perchè non siamo lì presenti ma la procedura che ci ha descritto mi lascia un pò perplesso.

generalmente (prima seduta) ad una accurata disinfezione dei canali seguita da una medicazione intermedia e rimovibile che si lascia qualche settimana segue (seconda seduta e se non ci sono stati sintomi nel frattempo) la sigillatura definitiva dei canali con controllo rx.
Questo non significa che l'ascesso è guarito ma che è passata la fase acuta e restano i danni ossei che guariscono in qualche mese. Per questo si dovrebbe fare una verifica rx (endorale e non panoramica) a 4-6 mesi per stabilire la guarigione completa della lesione.

Questo in genere (e indipendentemente dall'uso o meno di questo o quello strumento tecnico) e via web credo non si possa dire molto di più.
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Dr. Armando Ponzi Dentista, Anatomopatologo, Gnatologo, Medico estetico 2.1k 56 18
Gentile paziente,
permetta di fare una rivalutazione di ciò che lei scrive:
'da circa un mese sono in cura dal mio dentista per eliminare un ascesso di cui mi sono accorta casualmente visto che non mi dà dolore nè altri sintomi se non lo tocco'
1a considerazione: un ascesso è un fatto ACUTO se ne accorge sicuramente di averlo perchè è lei che richiede la visita urgente dal suo dentista.

Poi continua:
'Comunque l'ascesso è sempre lì e al tatto sembra proprio una "pallina" che se premuta mi dà dolore all'interno'
2a considerazione: la pallina che lei sente dolorosa al tatto è stata correttamente diagnosticata? E' stata fatta una radiografia, valutazioni parodontali?
Non comprendo infatti il razionale della terapia canalare (ma ovviamente non è da escludersi via internet): d'altra parte, se la diagnosi è certa, la terapia è in grado di rimuovere le cause che hanno prodotto la lesione mentre quest'ultima tende a guarire lentamente non prima di 3 o 4 mesi.
In sostanza la lesione come lei la descrive appare cronica e NON acuto (ascesso) e guarisce qualche tempo dopo il trattamento. Ne parli col suo dentista.
Cordiali saluti.

Dr. Armando Ponzi
www.sgfmedical.it

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Dr. Maurizio Macrì Dentista, Gnatologo 433 13 2
Gentile paziente , la terapia endodontica , ovvero quella relativa all trattamento dei canali del dente all'interno dei quali si trova il fascio vascolo-nervoso , fa parte di quella branca dell'odontoiatria che si chiama endodonzia. Ebbene, o trattasi di dente vitale o di dente necrotico con le relative differenze procedurali, la terapia canalare mira alla disinfezione dei canali , quindi, alla rimozione dei batteri ed alla sigillatura dell'apice dei canali con il riempimento degli stessi con materiali biocompatibili (guttaperca) . Il termine "devitalizzazione" è improprio in quanto riferito ad una terapia canalare di un dente vitale , ma è un termine molto utile alla comunicazione immediata tra dentista e paziente per capirsi ........
Tali terapie devono avvenire sempre sotto diga di gomma che isoli il dente da trattare dal resto dei denti e della bocca facilitando le procedura operative e favorendo la disinfezione dei canali e la loro chiusura.
L'ascesso di un dente può essere causato da una necrosi del fascio vascolo-nervoso o da un problema parodontale o da entrambi. Normalmente le procedure operative endodontiche fanno riassorbire l'ascesso, in alcuni casi risulta necessario ricorrere ad antibiotici per ascessi resistenti o gravi per dimensione e/o durata nel tempo. Nei casi di ascessi associati ad un problema parodontale l'aspetto endodontico va affrontato congiuntamente a quello parodontale.
Esistono "rigonfiamenti" che sono esiti di un precedente ascesso dovuti al rimodellamento periosteo che richiedono mesi per ritornare in condizioni normali. Se un ascesso ha compromesso il periostio senza fistolizzarsi , in condizioni di recente guarigione ,la digito pressione sulla zona danneggiata può causare dolenzia o fastidio , ma anche questa sintomatologia tende a scomparire spontaneamente a guarigione conclusa .
Per meglio chiarie la sua sintomatologia dovrebbe chiedere al suo dentista se la "devitalizzazione " è stata effettuata su un dente necrotico oppure no e se vi siano state anche problematiche parodontali. In presenza di fratture radicolari , ad esempio, a volte l'ascesso risulta resistente . I dati clinici e radiografici determinano la terapia e gli stessi dicono se vi sono state complicanze o insuccessi della terapia. Chieda al suo dentista se ha dei dubbi si sottoponga a visita odontoiatrica da un collega che si occupa prevalentemente di endodonzia. Nella speranza di averle dato qualche indicazione e strumento per orientarsi le invio cordiali saluti.

Dr. Maurizio Macrì
Odontoiatra

[#6]
dopo
Utente
Utente
Grazie tante per tutte le vostre risposte!!!
Ovviamente non essendo esperta dell'argomento mi sono dimenticata di scrivere alcune cose:
quello che chiamo ascesso evidentemente non lo è perchè non è in fase acuta (pensando bene lo posso ricollegare ad un episodio di circa un anno fa, ero in allattamento e fui colpita da una gengivite fortissima con relativo ascesso)
il dente curatomi dal dentista era necrotico (così mi ha detto dopo avermi fatto la prova con il ghiaccio)
la prima seduta è stata eseguita sotto diga e l'ipoclorito usato nella seconda seduta (nella prima ha usato altro ma non ricordo il nome)
La panoramica mi è stata fatta nella prima seduta mentre nella seconda un controllo radiografico in cui mi ha detto che la situazione sembrava leggermente migliorata. Quindi in conclusione potrebbe volerci ancora un altro po' di tempo perchè la situazione si risolva del tutto? E nel frattempo dovrebbe comunque chiudermi il dente nonostante questa sintomatologia?
Vi ringrazio per le vostre riposte e ne approfitto per chiedere un parere: una gravidanza con questa situazione è sconsigliata?
Grazie
[#7]
Dr. Massimo Tabasso Dentista 8
Gentile Utente,
il trattamento deve essere portato a termine. Radiologicamente i primi miglioramenti si vedono con il tempo. La cosa importante è vedere la scomparsa dei sintomi clinici.
Cordiali saluti
[#8]
Dr. Maurizio Macrì Dentista, Gnatologo 433 13 2
Gentile paziente, la diga va sempre utilizzata nelle "devitalizzazioni" indipendentemente dal numero di sedute e dai prodotti utilizzati.
Se il trattamento dei canali necrotici ,secondo una tecnica che chi si occupa di endodonzia sicuramente conosce, ha successo, vedrà che scompariranno i fastidi e/o dolori spontanei o legati alla digito-pressione o al rigonfiamento mucoso ed in un secondo momento si avrà riscontro anche radiologicamente dell'avvenuta guarigione con la scomparsa di aree di osteolisi ( mancanza di osso) e di rarefazione apicale o del granuloma e l'evidenza della comparsa di un'immagine all'rx di osso sano attorno agli apici ed alle radici del dente.
se chiudere o meno il dente chiede. Prima si arriva alla chiusura dei canali e del dente e meglio è. Sul quando chiudere il dente ,solo chi l'ha in cura può avere il polso della situazione.
I tempi di guarigione , dipendono dall'entità dell'area di osteolisi e dai tempi di intervento. Un conto è intervenire su una necrosi recente, un conto su un dente necrotico da molti mesi con aree di osteolisi estese o granulomi più o meno grandi ;in ogni caso dai quaranta giorni a qualche mese .
Cordiali saluti
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