Protesi d'anca . Che tipo di intervento ?

Da circa un anno ho problemi alla deambulazione dell'arto dx.
Inizialmente una forte contrattura dolorosa agli adduttori della coscia.
Dopo la sospensione della sinvastatina, concordata con l'epatologa (fegato grasso), il problema si è ridotto, ma è emersa una prograssiva dolorabilità alla deambulazione ed ai movimenti di flessione e rotazione dell'anca.

Ho eseguito un Rx anca dx: "Netta riduzione in ampiezza dello spazio coxo-femorale con sclerosi delle limitanti ossee affrontate in sede di carico, osteofitosi acetabolare e femorale.
Regolare la sacroiliaca dx e la sinfisi pubica.
Non calcificazioni perischeletriche.
Non lesioni ossee focali.
Piccoli entesofiti del grande trocantere"
ed Rx Colonna Lombosacrale: " Sclerosi artrosica deo massicci articolari da L3 a S1.
Lieve riduzione di ampiezza dello spazio discale L3-L4 e L4-L5"
La visita Ortopedica conclude con " Coxalgia dx con limitazione ROM.
Pz con esiti K Prostata e metastasi vertebrale, stabile
(Micrometastasi erano state evidenziate alla PET PSMA e trattate con Radioterapia Stereotassica, attualmente il PSA è pressocchè azzarato da 2 anni)
Si consiglia sostituzione protesica Anca dx".
Sono stato inserito in lista d'attesa e dovrei essere chiamato a Marzo - Aprile.

Ho chiesto se fosse previsto un intervento mininvasivo, ma la risposta non è stata chiara, mi è stato detto che non si sarebbe usata una protesi a stelo corto.

Attualmente, tollero abbastanza il dolore prendo Spididol solo occasionalmente, riesco a sciare e a fare immersioni.
Il problema è la camminata, dove emerge dolore dopo qualche chilometro, e la zoppia pressocchè continua.

Esistono controindicazioni ad un intervento con tecnica mininvasiva Fast Track?

Ci sono reali benefici rispetto alla procedura standard?

Vorrei avere un recupero veloce e possibilmente evitare le lesioni muscolari che l'intervento standard provoca.

Altre terapie (infiltrazioni, fisioterapia) sono state ritenute inutili dall'ortopedico
Grazie
[#1]
Dr. Alberto Giuffrida Ortopedico 6 3 1
Gentile paziente, quando si parla di "mini-invasività" in chirurgia protesica ortopedica si fa riferimento alla riduzione del trauma ai tessuti molli (come muscoli e tendini) e al risparmio del tessuto osseo. Questo può essere ottenuto attraverso diverse strategie, tra cui:

- L'utilizzo di protesi a stelo corto, che consentono di preservare più patrimonio osseo rispetto alle protesi tradizionali (ma che non sono adatte a tutti i pazienti).

- L'utilizzo di vie d'accesso mini-invasive, che consentono di impiantare la protesi riducendo il trauma ai tessuti molli.

La via d'accesso mini-invasiva più comune per la sostituzione protesica dell'anca è la via d'accesso anteriore. Questa via consente di impiantare la protesi d'anca attraverso un'incisione di piccole dimensioni e senza incidere muscoli o tendini. Con questa tecnica non sono necessari presidi anti-lussazione (es. cuscino tra le gambe nei cambi di posizione a letto, alzawater, ecc.) e il recupero post-operatorio è rapido.

Per rispondere alla sua prima domanda, è necessario capire a cosa fa riferimento con "tecnica mininvasiva Fast Track". Se si riferisce alla via anteriore, posso dirle che per la stragrande maggioranza dei pazienti non ci sono controindicazioni aggiuntive rispetto a quelle di un intervento standard.

Per "Fast-Track", invece, si intende un sistema di gestione del paziente a 360 che coinvolge ortopedico, anestesista, fisiatra, infermiere e fisioterapista. Questo sistema è finalizzato a ridurre il dolore, il disagio e le complicanze post-operatorie, accelerando il recupero funzionale del paziente.

Dr. Alberto Giuffrida
Specialista in Ortopedia e Traumatologia
Chirurgia dell'Anca e del Ginocchio
www.ancaginocchio.it

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