Diagnosi discordanti

Ho ricevuto diagnosi diverse da diversi dottori: psicosi paranoide, schizofrenia psranoide (con mutismo selettivo), schizofrenia paranoide (senza mutismo selettivo, ovvero il mutismo sarebbe parte della schizofrenia), disturbo depressivo con caratteristiche psicotiche con mutismo selettivo, una psicologa ha detto solo che non ero schizofrenico, che non avevo comportamenti da schizofrenico, ho ricevuto diagnosi persino disturbo evitante e disturbo schizotipico da altri due dottori! Di chi mi devo fidare?
Devo chiedere un altro parere o rischio di confondermi ancora più le idee?

Riassumo alcuni dei sintomi avuti e alcuni che ho tutt'ora:
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mutismo (selettivo? poi è peggiorato anche in casa nell'età adulta facevo fatica parlare, ora un po' meglio col farmaco ma nnon del tutto, la voce non è al massimo, provo fastidio a parlare bene)
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psicosi: delir di riferimento e allucinazioni, voci sia buone che cattive, odori, persone inesistenti...
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apatia
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non ho dormito per qualche settimana un'estate ma non ero stanco
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Periodo di depressione: autolesionismo, pianti, sfiducia, mi sentivo una m*** (o depressione peggiorata con assunzione di risperidone)
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Aggressività con genitori che criticavano i miei problemi
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Ora prendo abilify non sento voci, ho tolto l'antidepressivo, non sembra essere tornata la depressione ma forse ho pensieri ossessivi ovvero paura di arrossire, di agitarmi, che pensino mi piaccia qualcuno...
Qual è la diagnosi più probabile in base a questi sintomi?
Grazie, non so di quale diagnosi fidarmi
[#1]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
La diagnosi clinica dovrebbe essere operativa, cioè utile per stabilire la cura.
I vari specialisti psichiatri che ha consultato concordano sugli aspetti psicotici, poi che si tratti di paranoia o di schizofrenia paranoide o di depressione con aspetti psicotici dipende da tanti fattori: il momento in cui la visita viene effettuata (un singolo fotogramma di un film non è l'intero film), dalla formazione degli psichiatri, che non è univoca e da tanto altro.
Per fortuna sta meglio, perché la terapia sta funzionando, anche se persistono alcuni elementi di disagio nelle relazioni con gli altri, che sembrano più di tipo "nevrotico", e che potrebbero giovarsi di un supporto psicoterapeutico. C'è una grande differenza tra temere di arrossire e sentire voci, una differenza di qualità dell'esperienza.
Anche nel DSM, il manuale delle malattie mentali più autorevole, c'è la diagnosi di psicosi NAS, non altrimenti specificata, perché non sempre si riesce a incasellare tutto, la vita è un'altra cosa.

Franca Scapellato

[#2]
dopo
Attivo dal 2024 al 2024
Ex utente
Grazie mille della risposta! Quindi se volessi sapere la "vera diagnosi"? Ho questo pensiero fisso: quale sarà quella vera?
Per i sintomi nevrotici che potrebbero giovare di una psicoterapia: io ho anche provato a parlarne con uno psicoterapeuta ma non è servito a un bel niente, diceva semplicemente: esci di più e spariranno, cose così, in realtà non se ne sono andati i pensieri di arrossire, persistono, frequento un centro diurno e mi creano disagio i pensieri. Ma un punto importante: qualche giorno fa per andare dal parrucchiere (sì ho problemi anche lì) ho preso gocce di En in due volte lo stesso giorno e dopo mi sono sentito calmo, quando ero fuori non avevo quei pensieri in più sull'arrossire ecc. Anche la paranoia era diminuita. Quindi proverò a chiedere allo psichiatra qualcosa con lo stesso effetto che non sia benzodiazepine che alla lunga danno problemi. Cosa ne pensa?
[#3]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
La psicoterapia aiuta a imparare come gestire le emozioni spiacevoli o dolorose, che non possono essere eliminate. Andare dal parrucchiere, restare immobile e tranquillo davanti a uno specchio mentre un'altra persona traffica col nostro corpo è una situazione più ansiogena di quello che sembra. I farmaci possono ridurre l'intensità dell'ansia a breve termine, ma agire in modo efficace nonostante l'ansia alla fine è più utile.
Riguardo alla diagnosi le ho risposto, non c'è una diagnosi più vera di un'altra. Potrebbe invece chiarire aspetti della personalità per esempio attraverso alcuni test psicologici (un test solo non serve a niente) effettuati da uno psicologo esperto.

Franca Scapellato

[#4]
dopo
Attivo dal 2024 al 2024
Ex utente
Ho già fatto vari test psicologico a distanza di anni presso due psicologhe, la cosa costante in entrambi emersa è l'umore depresso, anche se la seconda volta ero già in cura.
[#5]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
I test di personalità misurano tratti stabili del carattere, non l'umore, quelli sono test clinico-diagnostici.

Franca Scapellato

[#6]
dopo
Attivo dal 2024 al 2024
Ex utente
Ah, ok capito, grazie.
Comunque continuo a pensare alle diagnosi, un pensiero fisso, capisco che ci sono delle sfumature nei disturbi ma penso: "sarà schizofrenia o depressione o schizoaffettività?" Perché io ho avuto un episodio di depressione con pianti, tagli e pensieri di suicidio, ma non so dire se fu il risperidone a causarla o è insorta progressivamente indipendentemente dall'antipsicotico , per la depressione è stato aggiunto l'antidepressivo cymbalta poi bupropione che mi hanno aiutato, dopo qualche anno l'ho tolto di mia iniziativa per effetti collaterali e la depressione non si è ripresentata, forse anche grazie all'abilify che stabilizza l'umore?
Mi hanno detto che devo trovare un modo di rallentare e controllare i pensieri ma anni di educatori e psicoterapie non mi hanno aiutato molto, dicono che un lavoro psicologico possa aiutare sì ma un farmaco anche può essere utile per lavorare meglio...