Sintomi sospensione farmaci?
Salve dottori.
In seguito a un profondo malessere iniziato a fine gennaio di quest'anno, mi sono rivolto per la prima volta in vita mia a psichiatri.
La prima psichiatra mi prescrisse escitalopram che fu raggiunto a 20 mg, ma che non funzionò.
Su suo stesso consiglio, mi rivolsi al csm.
Il dosaggio di 20 mg fu tenuto per soli 15 gg circa mi pare, che da quel che mi pare di aver capito è un pò poco conme lasso di tempo per constatare un funzionamento o meno, ma la psichiatra del csm fece tabula rasa della terapia precedente e mi diede fluvoxamina 50 mg e latuda 18, 5 mg, questo verso fine maggio.
La diagnosi purtroppo non mi è mai stata elargita, nè dalla prima psichiatra nè dalla psichiatra del csm, quest'ultima addirittura al nostro primo incontro disse, testuali parole, ''la diagnosi non è importante'' (mi domando se sia cosi anche negli altri rami della medicina).
dall'ultima terapia che mi è stata elargita mi viene da pensare a una depressione resistente o uno stato misto (il fratello di mia madre era bipolare, non so dire il sottotipo ma assicuro che era una forma piuttosto marcata), ma non sono io il medico, e non pretendo mi facciate voi la diagnosi.
Settimana scorsa, in seguito a una risposta non sufficiente, la dott.
ssa del csm mi porta il latuda a 37, 5 mg, a cui reagisco malissimo, dopo circa 4 ore mi colpisce un'ansia e un'angoscia interiore insopportabile, con addirittura panico e perdita di sensi, e svengo anche.
per la prima volta in vita mia devo chiamare il 118. mai avuto una cosa del genere in vita mia, mi pare un pò strana come coincidenza.
2 giorni fa, al nostro incontro (molto sbrigativo come sempre... ) , la psichiatra decide di togliermi tutto, dice che si sarebbe aspettata degli effetti diversi, che sono atipiche le mie reazioni, che avrò un metabolismo particolare.
Dice che devo semplicemente provare a vivere, anche con proposte lavorative fornite dall'assistente sociale (ho una storia familiare piuttosto tragica).
La domanda chje volevo fare: ora è dalla sospensione che mi sento strano, non ho piu quell'ansia/angoscia che mi squarciava da dentro (anche mentre prendevo i farmaci), però sono un pò apatico/anedonico e a tratti anche astenico, e sto dormendo tantissimo, cosa davvero atipica per me.
Non capisco se possono essere sintomi da sospensione dei farmaci o del mio disturbo sottostante (francamente non mi sento ''curato'' per nulla, ma c'è da dire che se la psichiatra ha deciso che non avevo bisogno di farmaci ci sarà un motivo).
Questi sintomi, apatia, anedonia, astenia, confusione mentale, dormire tanto, possono essere dovuti alla sospensione dei farmaci?
se si c'è un range di settimane in cui regredirebbero?
grazie mille
In seguito a un profondo malessere iniziato a fine gennaio di quest'anno, mi sono rivolto per la prima volta in vita mia a psichiatri.
La prima psichiatra mi prescrisse escitalopram che fu raggiunto a 20 mg, ma che non funzionò.
Su suo stesso consiglio, mi rivolsi al csm.
Il dosaggio di 20 mg fu tenuto per soli 15 gg circa mi pare, che da quel che mi pare di aver capito è un pò poco conme lasso di tempo per constatare un funzionamento o meno, ma la psichiatra del csm fece tabula rasa della terapia precedente e mi diede fluvoxamina 50 mg e latuda 18, 5 mg, questo verso fine maggio.
La diagnosi purtroppo non mi è mai stata elargita, nè dalla prima psichiatra nè dalla psichiatra del csm, quest'ultima addirittura al nostro primo incontro disse, testuali parole, ''la diagnosi non è importante'' (mi domando se sia cosi anche negli altri rami della medicina).
dall'ultima terapia che mi è stata elargita mi viene da pensare a una depressione resistente o uno stato misto (il fratello di mia madre era bipolare, non so dire il sottotipo ma assicuro che era una forma piuttosto marcata), ma non sono io il medico, e non pretendo mi facciate voi la diagnosi.
Settimana scorsa, in seguito a una risposta non sufficiente, la dott.
ssa del csm mi porta il latuda a 37, 5 mg, a cui reagisco malissimo, dopo circa 4 ore mi colpisce un'ansia e un'angoscia interiore insopportabile, con addirittura panico e perdita di sensi, e svengo anche.
per la prima volta in vita mia devo chiamare il 118. mai avuto una cosa del genere in vita mia, mi pare un pò strana come coincidenza.
2 giorni fa, al nostro incontro (molto sbrigativo come sempre... ) , la psichiatra decide di togliermi tutto, dice che si sarebbe aspettata degli effetti diversi, che sono atipiche le mie reazioni, che avrò un metabolismo particolare.
Dice che devo semplicemente provare a vivere, anche con proposte lavorative fornite dall'assistente sociale (ho una storia familiare piuttosto tragica).
La domanda chje volevo fare: ora è dalla sospensione che mi sento strano, non ho piu quell'ansia/angoscia che mi squarciava da dentro (anche mentre prendevo i farmaci), però sono un pò apatico/anedonico e a tratti anche astenico, e sto dormendo tantissimo, cosa davvero atipica per me.
Non capisco se possono essere sintomi da sospensione dei farmaci o del mio disturbo sottostante (francamente non mi sento ''curato'' per nulla, ma c'è da dire che se la psichiatra ha deciso che non avevo bisogno di farmaci ci sarà un motivo).
Questi sintomi, apatia, anedonia, astenia, confusione mentale, dormire tanto, possono essere dovuti alla sospensione dei farmaci?
se si c'è un range di settimane in cui regredirebbero?
grazie mille
La diagnosi è importante perché i farmaci sono quasi tutti tarati su certe diagnosi. Poi esiste l'uso empirico che magari porta a mettere a punto combinazione e usi vari, ma per decidere il latuda piuttosto che la fluvoxamina ci deve essere un pensiero diagnostico abbozzato almeno, visto che sono cose diverse tra loro e servono per cose diverse.
Che poi si decida che non ha più bisogno di farmaci perché non ne ha tollerati due, in assenza di diagnosi, è decisamente fumoso e non ci vedo una logica.
Neanche vedo il senso di ragionare sui sintomi da sospensione, anche perché in ogni caso quelli passano e quindi poco importerebbe. Occorre far inquadrare la cosa, secondo me giova chiedere un secondo parere.
Che poi si decida che non ha più bisogno di farmaci perché non ne ha tollerati due, in assenza di diagnosi, è decisamente fumoso e non ci vedo una logica.
Neanche vedo il senso di ragionare sui sintomi da sospensione, anche perché in ogni caso quelli passano e quindi poco importerebbe. Occorre far inquadrare la cosa, secondo me giova chiedere un secondo parere.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Utente
Grazie dott. Pacini per aver espresso una visione d'insieme della mia situazione.Purtroppo mi sento un pò ''costretto'' a rimanere al csm,la mia situazione economica è abbastanza disastrosa,non credo mi potermi permettere una seduta al mese da un professionista privato,non so che fare mi sento un pò in trappola
Al csm è disponibile un solo psichiatra, o comunque non può chiedere di essere seguito altrove se non si trova bene ?
Dr.Matteo Pacini
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Utente
Nono ci sono altri psichiatri al csm.Posso eventualmente chiedere ad altri csm sempre della mia provincia di residenza,anche se non è per forza quello piu vicino a casa mia ?
Credo sia teoricamente possibile, anche se credo ugualmente non sia così automatico.
Dr.Matteo Pacini
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Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 675 visite dal 08/08/2025.
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