Richiesta riconoscimento invalidità psichiatrica per DPTS, e ansia/depressione cronici

Gentili dottori, vorrei cortesemente sapere se, secondo la vostra esperienza, in linea di massima, è possibile richiedere e ottenere il riconoscimento dell'invalidità per motivi psichiatrici, per un paziente di 40 anni, con un comprovato disturbo depressivo/ansioso cronico, in cura farmacologica da circa 15 anni con vari farmaci quali Quetiapina, Aloperidolo, Depakin Chrono, Venlafaxina, ecc, che a causa dei motivi sopra citati non ha mai lavorato e vive con i genitori da cui dipende economicamente.

Situazione che si è ulteriormente aggravata in seguito a un incidente frontale automobilistico avvenuto nel 2024 che, oltre a danni fisici, gli ha causato un disturbo post traumatico da stress (DPTS), i cui sintomi gli hanno ulteriormente peggiorato lo stile di vita.

Secondo voi, tramite lo specialista che lo ha in cura, sarà possibile richiedere il riconoscimento di un qualche livello di invalidità?

Grazie della cortese attenzione!! !
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
Dipende chiaramente dalla diagnosi codificata dallo specialista che valuta la situazione.

Quindi dovete richiedere le attestazioni appropriate per sprovvedere con la richiesta.

https://wa.me/390698234174
https://t.me/FSRuggiero_psichiatra
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Dr. Accursio Raia Psichiatra 149 4
Gentile utente,

Situazioni come quella che descrive possono effettivamente essere motivo per chiedere il riconoscimento dell’invalidità civile perché hanno un impatto importante sulla vita di tutti i giorni, sulle relazioni e sulla possibilità di lavorare.
È importante che lo psichiatra che segue il paziente prepari una relazione chiara e completa con la diagnosi precisa (dai farmaci citati potrebbe trattarsi anche di un disturbo bipolare a prevalente espressività depressiva), la storia del problema con eventuali indicatori di cronicità, i trattamenti fatti, eventuali ricoveri, e soprattutto come tutto questo influisce sul funzionamento e sulla qualità della vita.
Sulla base di questa documentazione e della visita diretta sarà poi la commissione medico-legale a decidere se riconoscere l’invalidità e in quale percentuale.

Dr Accursio Raia, Medico Specialista in Psichiatria (Università degli Studi di Pisa). | https://sites.google.com/view/dott-raia-psichiatra/home-page?

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Utente
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Grazie della cortese risposta. Un solo dubbio: dato che ha la patente e riesce a guidare, un eventuale riconoscimento di invalidità rischiederebbe di precludere la possibilità di guidare o la revoca della patente?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
Le diagnosi che indica non danno diritto ad invalidità ma vanno codificate in modo appropriato e va capita la percentuale che può raggiungere.

Una volta ottenuto il beneficio la patente può essere revocata.

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