Ansia generalizzata- attacchi di panico

Buongiorno,
sono una donna di 38 anni.
A 18 anni ho sofferto di depressione curata con Samir.
dai 30 anni ho avuto episodi di ansia generalizzata e attacchi di panico, curati con Xanax.
A distanza di anni penso di non essere mai guarita:nei periodi difficili assumo lexotan in gocce.
Vorrei un figlio e ho cercato in molti modi di risolvere il problema in modo naturale, con test fiori di bach, valeriana, passiflora.
Da un mese sto assumento ficus carica macerato glicerico e mi sento bene, ho pero' paura di guidare in tratti di strade dove non ci si puo' fermare. Anni fa ho avuto un attacco di panico in una strada simile al buio e se devo guidare da sola mi e' rimasta questa paura che mi provoca aumento del battito cardiaco, nodo alla gola, difficolta' a deglutire e sensazione di formicolio freddo a gambe e braccia, la sensazione non dura molto ma e' comunque difficile.
Vorrei cercare di risolvere questo problema in maniera definitiva vorrei sapere se c'è il modo per farlo e vorrei sapere qual'è il percorso da seguire, la psicoteriapia, l'agopuntura? Vorrei evitare il percorso farmacologico perche' vorrei un figlio e anche perche' peno che non vada a risolvere il problema fino in fondo.
Onestamente sto abbsastanza bene, sono positiva, ho afforntato e affronto con determinazione i problemi che mi si presentano , ma tornare alla guida da sola in questi tratti di strada mi mette in uno stato di ansia difficile da gestire.
Chiedo qual'e' il percorso migliore e magari anche piu' veloce da seguire nel mio caso. Grazie !
[#1]
Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.6k 52
Gentile utente,
dal tono della sua lettera ho l'impressione che lei stia affrontando la sua problematica situazione con una certa decisione e volontà di uscirne.
Riferisce di aver provato vari approcci terapeutici in passato,con risultati non pienamente soddisfacenti,sia nel campo delle medicine complementari che di quelle ufficiali.Probabilmente,se ciò che lei riporta di aver usato è completo,non sono state esperite tutte le possibilità terapeutiche.Esistono infatti farmaci più mirati sui sintomi che lei riporta.
Tuttavia,in considerazione del fatto che non desidera usare una terapia farmacologica ed anche della particolare forza motivatrice data dal desiderio di maternità,penso che un approccio psicoterapico possa essere attualmente una valida strada percorribile.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille Dott. Biondani,
prima di tuto La ringrazio molto per la risposta arrivata in tempi brevissimi.
In effetti quello che mi spinge a cercare una cura non farmacologica e' sia il fatto che mi ha dato dei risultati si, ma che poi nel corso della vita il problema torna fuori, sia il fatto che nei primi mesi di gravidanza non si possono assumere farmaci, o sbaglio?
Ho come l'impressione che devo capire il perche' di questo problema se voglio risolverlo definitivamente.
Un ultima domanda se posso, sa indicativamente dirmi quanto puo' durare un percorso psicoterapico per il mio problema?
Non so se e' rilevante, ma ho dimenticato di dire che soffro anche di claustrofobia.
Grazie mille e buon lavoro!
[#3]
Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.6k 52
Gentile utenete,
come lei bensaprà esistono molte tipologie di "psicoterapia".In linea di principio si possono dividere in terapie più centrate sul sintomo,quali le terapie comportamentali,e terapie che tendono ad andare alle radici profonde del disturbo conosciute anche come terapie dinamiche.
Questa suddivisione è molto grossolana e non rende ragione dei buoni risultati che si ottengono con entrambe le strade,se assistiti da validi professionisti.Esistono inoltre commistioni fra le due oppure si ppossono utilizzare tecniche più particolari,quali l'ipnosi al fine di rendere più efficace il trattamento.
Purtroppo l'offerta è molto vasta,per cui è impossibile determinare a priori i tempi e l'impegno richiesto.Sono fattori che vanno valutati in base alla singola psicoterapia che deciderà eventualmente di intrapprendere,e naturalmente al suo quadro di sofferenza psichica.Ha infatti aggiunto anche un ulteriore tassello da valutare,quale quello della claustrofobia.
Penso pertanto che sia molto importante per lei contattare un valido professionista
della sua zona,oppure anche parlarne con il suo medico di base,al fine di farsi aiutare nella scelta più idonea per le sue condizioni.
Cordiali saluti.
Piergiorgio Biondani
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