Seguo una terapia con xanax 1/2 pastiglia da 0,25 mg

Gentili dottori
scrivo perchè sento il bisogno di sentire il parere di specialisti che siano interessati a loro volta ad accrescere la conoscenza di casistiche diverse di disturbi d'ansia e che eventualmente siano disponibili a chiarirmi alcuni aspetti su questa malattia. Ho 41 anni e sono libero professionista da 20 con una buona affermazione professionale nel mio campo lavorativo. Non ho problemi economici ed una discreta serenità patrimoniale, anche se devo fare i conti come tutti con la crisi e le difficoltà quotidiane. Sono felicemente sposato (non ho figli) ed innamorato da sempre di mia moglie. Viaggio parecchio anche in posti dove è necessaria una buona dose di propensione all'avventura e all'incognita del viaggio fai da te senza problemi. Ho una famiglia adorabile e voglio un gran bene (ricambiato) da trutti i parenti. Ho molti amici di mentalità e carattere diversi dal mio a cui esprimo serenamente il mio affetto contraccambiato. Sono sempre stato piuttosto irrascibile ma ho sempre chiuso i conti in sospeso con una stretta di mano (anche in casi quasi impossibili). Circa un anno fà, con l'intenzione di accrescere la mia personalità (e dopo aver causato sofferenza ad alcune persone a causa del mio carattere irrascibile), ho letteralmente deciso di non cedere più all'ira approfondendo l'aspetto anche spirituale della vita. Nonostante sia riuscito nell'intento, ottenendo più serenità e non adirandomi più (trovo che questo abbia migliorato notevolmente la qualità della mia vita e di chi mi sta vicino), da circa 3 mesi offro di ansia generalizzata con qualche sporadico attacco di ansia. Ho provato ad andare in terapia e il terapista mi ha consigliato di "togliere alcuni nodi" nella mia vita che, a suo avviso, avendo "migliorato la percezione della mia coscienza profonda" andavano risolti (in passato c'è stato un tradimento coniugale da parte mia e un atteggiamento scorretto verso alcuni parenti. Ho confessato sinceramente il tradimento e ho chiesto scusa (altrettanto sinceramente) alle persone ferite ottenendo ancora più serenità. Dopo poche sedute il terapista mi ha detto che non ho rilevanti problematiche esistenziali ma che non ho elaborato il lutto della perdita di mio padre quando avevo 16 anni e, a suo avviso, questo mi causa una evidente ipocondria che peggiora lo stato d'ansia. Seguo una terapia con xanax 1/2 pastiglia da 0,25 mg. alle 12 e 1/2 alle 24 e faccio sport non agonistico per "scaricare". Passo 5 o 6 giorni che sto bene e poi vado nuovamente in ansia senza motivo. Ora la domanda è, l'ansia è da ritenersi come un qualsiasi disturbo che con il tempo passerà o ci dovrò convivere in eterno? Lucidamente non penso più di essere in pericolo di vita (è solo ansia) ma in alcuni casi ho paura di perdere il controllo e di impazzire non riuscendo più ad identificarne la causa. Posso prendere la 1/2 pastiglia per sempre, o dovrò prima o poi fare i conti con il problema di non riuscire a farne a meno?
Ringrazio anticipatamente.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
La terapia con sole benzodiazepine, xanax nel suo caso, non é curativa ma soltanto sintomatica e, tra l'altro, non può essere assunta per periodi prolungati perché può provocare problemi di assuefazione e dipendenza. Tralasciando le interpretazioni del suo terapeuta, sarebbe innanzitutto opportuno effettuare una visita psichiatrica per inquadrare la situazione e iniziare una terapia farmacologica efficace. Se a questa volesse affiancare un percorso terapeutico sarebbe opportuno scegliere un terapeuta ad orientamento cognitivo-comportamentale per affrontare il problema del disturbo d'ansia con un tipo di terapia considerata tra le più efficaci per questo tipo di problemi.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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