Terapia breve strategica

Buongiorno ,con l'occasione porgo tanti auguri di sereno 2013, arrivo alla domanda.
giovedi avro la 13ma seduta dalla terapeuta breve strategica, la quale, per una fobia ansiosa, mi ha prescritto degli esercizi da fare a casa. seguo in modo preciso e con serieta questi esercizi, dai quali, purtroppo ottengo solo lievi e parziali miglioramenti, spesso momentanei ma niente di stabile. nei tre anni precedenti ho commesso (secondo la mia esperienza) l'errore di rivolgermi a psichiatri che hanno prescritto psicofarmaci (esibendo teorie biologiche che non ha mai dimostrato, squilibri neurotrasmissioni,atrofie varie ipotalamo ipofisi, carenza di serotonina e compagnia cantante alle quali, senza riscontro non ho intenzione di assecondare assumento psicofarmaci a vita) tra ansiolitici e antidepressivi a nastro dai quali non ho ottenuto alcun effetto benefico, ma anzi, da tutti una strana sonnolenza, piu che altro sedazione e acufeni, risolti alla dismissione. poi sono anche stato da un psicanalista, ma non facendo proprio al caso mio, dopo 8 sedute ho lasciato perdere. la domanda e questa: la mia richiesta alla psicologa e stata quella di aiutarmi a sconfiggere la mia fobia, nonostante lei ci abbia provato in tutti i modi, riesco a conviverci un po di piu, ma non riesco a sconfiggerla. in TSB e possibile poter "debellare" una fobia o giusto imparare a conviverci? grazie per la disponibilita. saluti e rinnovo gli auguri.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Caro Utente,

prima di tutto la ringrazio e faccio tanti auguri di buon 2013 anche a lei.

Per venire al suo quesito, è importante che lei chiarisca i suoi dubbi con la collega che la sta seguendo.
Le ha parlato della sua insoddisfazione?

Visto che dice di aver lasciato il precedente percorso terapeutico dopo sole 8 sedute (in pratica molto prima che entrasse nel vivo) è possibile che la percezione di inefficacia degli interventi che richiede dipenda e/o sia alimentata dalla sua impazienza.

Che cosa le ha prospettato la dottoressa quando avete iniziato a lavorare assieme?
Quali sono le sue aspettative?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 508 41
"la mia richiesta alla psicologa e stata quella di aiutarmi a sconfiggere la mia fobia, nonostante lei ci abbia provato in tutti i modi, riesco a conviverci un po di piu, ma non riesco a sconfiggerla."

Gentile Utente,

in attesa di sentire la Sua terapeuta e mgari un terapeuta qui di orientamento strategico, vorrei soffermarmi sulla Sua osservazione:

- Lei dice che la psicologa ci ha provato in tutti i modi... ma il lavoro, in psicoterapia, è vero che lo si fa in due, ma la fatica (e anche i risultati) sono solo del paziente.

- Lei dice che adesso riesce a conviverci un po' di più... quali erano le Sue aspettative in merito? Mi pare sulla buona strada, per il momento, non crede? Cioè mi pare si sia spostata dalla fobia e/o dal terrore che provava in passato. La fobia quale oggetto riguardava?

- come sta apprezzando, sforzandosi di mettere in pratica le prescrizioni della terapeuta, la situazione sta cambiando. Secondo me, con i limiti di un consulto on line, sarebbe anche il caso di riprendere nella prossima seduta, obiettivi fissati e aspettative di guarigione.

Infine, chi ha deciso la fine del trattamento?
Ha un problema sulla chiusura della terapia?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
>>> in TSB e possibile poter "debellare" una fobia o giusto imparare a conviverci?
>>>

Sì, in TBS è possibile debellare completamente le fobie, se sono tali, e anzi si tratta uno degli interventi relativamente più semplici da attuare.

Questo vale in un numero molto grande di casi, ma ovviamente nulla è possibile dire sul suo caso specifico, a distanza.

Dovrebbe però essere un po' più preciso:

1) Di che fobia si tratta.
2) Quali prescrizioni ha ricevuto.
3) Se ha riportato i risultati alla terapeuta.
4) Che risposte ha ricevuto, se le prescrizioni sono state cambiate ecc.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Ringrazio tutti e tre per la disponibilita.
Dunque, non si tratta tanto di impazienza, mi rivolgo al fatto di aver interroto il primo approccio psicoanalittico, piu che altro perche troppo invadente (l'analista) e ogni scusa era buona per farne un pretesto nonostante piu volte sottolineato l'irrilevanza su certe tematiche. fin dalla prima seduta ho esposto la neccessita di annullare la mia fobia, ma la scorsa seduta mi ha detto che spesso e difficile eliminare una fobia completamente ma solo lenirla attraverso gli strumenti appresi nel corso delle sedute.
Da qui la mia domanda.. Non e corretto asserire che la tsb e stata inutile, e per conviverci intendo che mi angoscia un po meno e che quantomeno nei momenti di acuzia posso farvi fronte con gli esercizi, spezzando, almeno momentaneamente il circolo vizioso.
rispondo alla Dott pileci alle domande Infine, chi ha deciso la fine del trattamento?
Ha un problema sulla chiusura della terapia? alla prima, se si riferisce alla psicoanalisi ho sospeso io stesso. alla seconda domanda se riferita alla chiusura della tsb io non sento che sia il momento di sospendere perche ancora c'e bisogno di ottenere (quantomeno provarci) qualcosa di piu. rispondo ora al Dott. Santonocito: Vede, 4 anni fa dopo 1 anno filato caratterizzato da una notevole infezione di diversi distretti del tratto urino-genitale abbastanza intenso, ho iniziato ad avere numerosi manifestazioni "neurovegetative" ingenuamente, escluse altre cause, mi e stato detto di andare da uno psichiatra che ha prescritto ssri e benzodiazepine.. disastro completo, anzi il fatto di ritrovarmi improvvisamente proiettato da psichiatri e psicofarmaci ha favorito l'esordio della mia fobia ansiosa, ovvero che continuando a stare sempre male sarei sicuramente caduto in depressione... lascio perdere farmaci e dottori psichiatri e senza il peso opprimente di assumere queste cose, ritrovando il riposo e migliorando il problema urologico, i sintomi neurovegetativi sono spariti e mai piu riapparsi, resta un po la mia paura di cadere nella depressione quella clinica..detto cosi e riduttivo e poco chiara...questa paura e come se mi tenesse sempre reclutabile ad avere a che fare con psichiatri e psicofarmaci. mentre invece non ho alcun problema vedere uno psicologo ogni 15gg. per ogni esercizio prescritto la psicologa chiede di raccontare come e andata e eventuali benefici e non ottenuti.
Le prescrizioni, modificate in base a eventuali risultati non ottenuti o parziali sono state: 1- su foglio scrivere tutti i miei pensieri x30 min al gg x 3 volte al gg e poi su un foglio da portare in seduta scrivere segnalando se spontaneo o voluto un qualcosa che eventualmente possa smorzare la fobia e arrivare al 6 inteso come sufficienza
2- immaginare la mia vita da depresso cercando di sforzarmi di visualizzare mentalmente le immagini del presente e futuro che temo. e sempre l esercizio da portare in seduta ma tentando di arrivare al 6 1/2-7. 3-alla scrittura su foglio aggiungere in contrapposizione l'esercizio dell immaginazione del peggio ovvero scrivere la realta ma immaginare quello che temo e la solita scala di valori dal 7-71/2
4-sempre su foglio raccontare la mia vita immaginata come "persona depressa" minimo 2 volte al gg e eventualmente all occorrenza. e la solita scala di valori dove dovrei arrivare a 8 ma non ci riesco dal 7 non mi schiodo.
5-eventualmente mi dice di combinare piu tecniche insieme sulla base dell impatto della paura, ritiene che avendo fatto dei progressi mi lascia questa liberta..appunto pero ritiene che non sempre e fattibile una completa "distruzione" della fobia. non nascondo che mi sarebbe piaciuto ottenere qualcosina di piu, non certo miracoli.. eventualmente ci sono ulteriori tecniche di intervento applicabili piu nello specifico, chiaramente ne parlero, come sempre alla dottoressa, non c e nessun problema, ma volevo sentire un ulteriore campana, non per mancanza di fiducia, ma forse solo per fare il punto, vista la possibilita di pareri offerta da questo sito, fin dove possibile, con chi pratica questi interventi. direi che e tutto.. ringrazio ancora e saro felice di leggere eventuali interventi..con stima!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
Essere arrivati a un 7 in effetti è un risultato abbastanza buono, a cui altri tipi di pazienti sarebbero disposti a mettere la firma.

Ciò che può rendere difficili ulteriori miglioramenti giunti a questo punto è la tendenza dell'ansioso al pessimismo, alla preoccupazione e al perfezionismo, che fa temere una ricaduta e in definitiva qualche pericolo nuovo che potrebbe stare in agguato da qualche parte.

Le prescrizioni ricevute finora sembrano a prima vista corrette, semmai mi lascia un po' perplessa l'indicazione di combinare insieme più tecniche al bisogno, forse un po' troppo generica. Tuttavia non avendo il polso della situazione di prima mano è difficile criticare l'operato di un collega.

Ritengo che da ora in poi, come spesso accade in casi simili, andrebbe fatto un lavoro focalizzato sullo sbloccare una paura di tipo diverso, ovvero come dicevo prima la paura del "resto". Fobie e preoccupazioni sono manifestazioni ansiose diverse e vanno perciò trattate in modo diverso.

Molti pazienti ansiosi, anche quando ricevono una terapia più che adeguata, hanno difficoltà ad ammetterlo in primo luogo a se stessi, perché da un punto di vista logico è vero che potrebbe succedere qualsiasi cosa. Ma infatti l'ossessività si basa su una logica distorta.

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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Mi scusi se rispondo solo ora, bhe arrivare a 7 comunque non e la regola.. ma piuttosto e a giorni spaziando in media da 5 a 6 1/2, 7 e piu occasionale.. Di natura sono tendente al pessimismo, piu che altro non predisposto a facili illusioni.., perfezionismo no, ma preoccupazione di essere sempre un po condizionato dalla mia situazione si.. non penso a pericoli nuovi, mi impegna gia la mia solita paura che non e un pensiero che devo per forza eliminare,non me ne sento ossessionato a caccia di rassicurazione, ma un qualcosa di piu "profondo" dalla quale mi e faticoso desensibilizzarmi, un po un punto cieco. Riguardo la "combinazione" ,me lo permette perche avendo appreso piu tecniche esse, a seconda della persistenza una puo essere piu "sbloccante" di un altra.. un discorso di soggettivita personale. domani chiedero alla terapeuta un "lavoro focalizzato sullo sbloccare una paura di tipo diverso", piu incisivo forse anche basato sulla preoccupazione riguardo la mia situazione? la ringrazio..
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
>>> perfezionismo no
>>>

Beh, giudicando dalla precisione con cui sta puntualizzando le mie osservazioni, io un pensierino ce lo farei ^___^

Perfezionismo non significa solo mettere gli oggetti in ordine, ma anche puntiglio e preoccupazione nel definire al meglio i concetti che ci riguardano direttamente. Perché? Per l'ansia (paura) che se l'altro non capisce al 100% ciò che dico, potrebbero derivarne conseguenze negative. Ad esempio, una terapia sub-ottimale.

Chieda alla terapeuta più che altro di rivalutare la situazione in base a ciò che entrambi avete imparato dai risultati delle prescrizioni, senza basarsi troppo sulle parole esatte che le sto dicendo io, che essendo al di fuori del contesto potrebbero non essere abbastanza precise.

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