Aggressività e interruzione terapia di psicofarmaci.

Gentili dottori,
è possibile che l'interruzione della terapia farmacologica (Efexor) sia alla base di comportamenti aggressivi? Ho una parente che ha sofferto in passato di anoressia nervosa, e che da 8 anni assume con regolarità psicofarmaci. Sebbene non sia più anoressica ha continuato a soffrire di depressione. Nel corso di questi anni abbiamo consultato diversi psichiatri che, il più delle volte, hanno deciso di cambiare la cura prescrivendo l'assunzione di diversi psicofarmaci. L'ultimo dottore ha prescritto per l'appunto l'assunzione di Efexor. Da diversi mesi questa persona si è isolata completamente, non parla con nessuno, ed è molto irascibile (per usare un eufemismo) con chi le stà accanto. Come ho già detto, ha anche interrotto la terapia farmacologica. Abbiamo concordato con lei di rivolgerci ad uno psicologo, per farla parlare con qualcuno e magari riprendere le cure. Abbiamo prenotato la visita un mese e mezzo fa, ad oggi ancora non ci hanno chiamati.... Sono molto preoccupato, non sò cosa fare, non vorrei che la situazione degenerasse. Le domande che intendo porvi sono queste:
E' possibile che l'interruzione della terapia sia all'origine di comportamenti aggressivi?
Cosa devo fare per scavalcare le lungaggini burocratiche? Esistono nell'ambito del s.s.n. dei programmi ad hoc per questi casi? La lentezza della sanità pubblica della mia regione ci ha costretti il più delle volte a costosi trasferimenti oppure a rivolgerci a strutture private, ma negli ultimi anni le difficoltà economiche hanno ulteriormente complicato la situazione. Vi ringrazio anticipatamente per il sevizio offerto. Cordiali saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Se ha una cura in merito a cui volete un'indicazione, la visita va prenotata con un medico (psichiatra) non con uno psicologo (il quale non si occupa di terapia medica).
Mi sembra logico che la sospensione di una cura che invece doveva proseguire sia seguita da un peggioramento delle condizioni di salute.

Sulle difficoltà burocratiche non vedo soluzione se non chiarire con le strutture a cui vi siete rivolti.
Esistono comunque case di cura convenzionate a cui, senza spesa, è possibile rivolgersi per ricoveri.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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