Stanchezza, debolezza e sonno

Salve, sono in cura con Sycrest 10, 2 volte al giorno, Depakin Chrono 500, 3 volte al giorno, Anafranil 75, la mattina, Mutabon forte, la sera, EN 1, 3 volte al giorno.
La mia diagnosi è di disturbo bipolare, faccio questa terapia da 2 mesi e faccio psicoanalisi da 1 anno e mezzo, il problema è che la sera il Sycrest mi fà crollare, ma poi verso le 2 le 3 faccio un incubo e rimango sveglio fino al mattino, la mattina riprendo la terapia ed il sycrest mi fà riaddormentare per tutta la mattinata, oggi pomeriggio dovrei andare a lavorare, ho un lavoro part-time e sono in prova, ma proprio non ce la faccio, quasi non mi reggo in piedi e a malappena tiro fuori qualche parola, io credo che i benefici della psicoanalisi si stiano facendo sentire e perciò andrebbe alleggerita la farmacoterapia, ma lo psichiatra non ne vuole sapere, dice che i miei sintomi sono normali con questi farmaci e che devo aspettare il prossimo controllo fra un mese quasi, intanto mi dice di andare a lavorare per non perdere il posto, ma come faccio in questo stato? la soluzione ideale sarebbe che psichiatra e psicoterapeuta collaborassero, ma l'uno è contrario alla psicoterapia e l'altra è contraria ai farmaci, voi cosa mi consigliate? grazie.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

il trattamento del disturbo bipolare è da considerarsi continuativo in quanto il disturbo ha andamento cronico.

La presenza di effetti collaterali è possibile nel primo periodo di trattamento ed essi tendono a ridursi nel corso del tempo.

Non vi è motivo di considerare una riduzione del trattamento, tra l'altro a dosaggi corretti.

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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Gentile utente,
concordo col collega. L'unico farmaco che eventualmente può chiedere allo psichiatra di sospendere gradualmente o alleggerire come dosaggio potrebbe essere l'En, una benzodiazepina con elevato potere sedativo che ora assume tre volte al giorno.
Cordiali saluti

Franca Scapellato

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Utente
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Grazie per le risposte, cmq il mio psichiatra dice che recupererò completamente e che col tempo toglieremo il sycrest ed anche altri farmaci, immagino invece che lo stabilizzante quello dovrò prenderlo a lungo e che il mio carattere introverso, un po schizoide, quello rimarrà.
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Infatti succede così, la prima fase è la più difficile.
Quanto al resto, se le medicine facessero cambiare carattere sarebbe un po' inquietante, non trova?
Con la psicoterapia qualcosa cambia, però è un cambiamento consapevole, soprattutto cambia il punto di vista su di sé e sulla realtà.

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Utente
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grazie dottoressa
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Il sycrest è da considerarsi trattamento del disturbo bipolare e non può considerarsi quale trattamento di altra patologia.
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Utente
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lo so dottor ruggiero, ma la personalità è una cosa, l'umore è un'altra, io ho una personalità schizoide ed un umore bipolare, l'umore si può curare, per la personalità ormai è tardi.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Non sono propriamente d'accordo.

L'andamento di una patologia va considerato nel complesso.

La diagnosi di disturbo bipolare presuppone che l'andamento potrebbe essere cronico in quanto le oscillazioni di umore si costituiscono come facenti parti del modo di fare dell'individuo e senza terapia spesso si hanno ricadute.
Un lavoro psicoterapeutico consente di conoscere le variazioni di fasi, ma è preferibile utilizzare sempre un trattamento farmacologico.

La diagnosi, invece, sul II asse presuppone che vi siano delle condizioni di comportamento e personalità sulle quali è possibile lavorare sinergicamente con la terapia farmacologica e la psicoterapia, per consentire variazioni di comportamento adeguate alle situazioni.

Sinceramente, è preferibile prospettare un trattamento con tempi molto lunghi e poi vedere come vanno le cose piuttosto che valutare una riduzione dei trattamenti in tempi prestabiliti.

Curarsi bene consente una qualità di vita ottimale.
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Utente
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la diagnosi di disturbo schizoide di personalità, mi è stata fatta l'anno scorso, la letteratura scientifica indica come causa primaria del disturbo schizoide, un trauma subito prima della nascita, infatti nella mia regressione psicotica, ho rivissuto l'evento traumatico, caratterizzato dal panico della morte e dal rabbioso tentativo di ribellione nei confronti di mia madre che mi portava in grembo, questo ha trovato riscontro nella realtà, infatti, raccontando questa cosa a mia madre, lei mi ha confermato che al settimo mese di gravidanza ha ricevuto un calcio in pancia da un asino, ecco perchè il terrore di poter morire!
purtroppo, nella vita intrauterina, il cervello è estremamente malleabile, perciò sensazioni come panico, impotenza psicofisica e rabbia, mi accompagneranno tutta la vita, la personalità si crea dal DNA fino al secondo, terzo anno di vita, nemmeno la regressione psicoanalitica mi ha permesso di ottenere miglioramenti, è proprio un discorso neurologico! lo schizoide è incapace di sentire amore e di sentirsi amato, è incapace di empatizzare, è praticamente apatico, razionalizza tutto e si relaziona solo con oggetti inanimati, si fidi di me! sono uno schizoide!

l'unico senso della vita di uno schizoide, è quello di dare un apporto alla tecnologia o alla scienza
il padre della psicologia e della psicoanalisi, era anche lui uno schizoide, stò parlando di Freud ovviamente.
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
"la letteratura scientifica indica come causa primaria del disturbo schizoide, un trauma subito prima della nascita": non è vero, è una teoria buona come un'altra, ma non ci sono prove scientifiche in merito, solo osservazioni sporadiche come nel suo caso; l'ereditarietà ha il suo peso, ma la causa (o le cause) della personalità schizoide è sconosciuta.
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Utente
Utente
Comunque non sono proprio un bipolare, l'espressione giusta è maniaco-depressivo, non ho mai superato il complesso edipico e l'ho rivissuto con grande sofferenza in tutte le mie storie passate.
10 anni fà, una ragazza con la quale stavo insieme da 7 anni, mi tradì e poi mi abbandonò, da allora mi sono cronicizzato come maniaco-depressivo, solo quest'anno, un bravo psichiatra ha scoperto il problema, con i farmaci và meglio, ma la notte sempre gli stessi incubi e poi la sensazione di totale impotenza psicofisica ed il desiderio di onnipotenza, mi sento devastato.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
"Maniaco-depressivo" è una vecchia dicitura per indicare l'attuale di "disturbo bipolare".

Ma dopo tutti questi ragionamenti quale sarebbe quindi il motivo di programmare una sospensione del trattamento farmacologico?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
"Maniaco-depressivo" è una vecchia dicitura per indicare l'attuale di "disturbo bipolare".

Ma dopo tutti questi ragionamenti quale sarebbe quindi il motivo di programmare una sospensione del trattamento farmacologico?
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Utente
Utente
Credo che non ci sia nessun motivo dottor Ruggiero, anzi, forse mi servirebbe un antipsicotico più forte, visto che quando sono depresso, passo il tempo a litigare mentalmente con le persone.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Quindi giungiamo alla stessa conclusione.

Secondo me, lei ha un po' questa aspettativa, ma a mio avviso, ciò rende difficoltoso il trattamento stesso.

Direi che sarebbe preferibile concentrarsi sul presente e poi considerare le varie opzioni possibili quando se ne presenterà l'occasione.
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