Vertigini e ansia generalizzata

Gentili dottori,

ho 26 anni e da circa 8 mesi soffro di ansia. Ho verificato innanzitutto che non ci fosse nulla dal punto di vista cardiaco (holter, ecocardio, test da sforzo negativi), esami del sangue e della tiroide negativi, test audiometrico e visita dall'otorino negative, visita neurologica negativa.
La sintomatologia che tuttavia avverto quotidianamente è la seguente: palpitazioni, senso di vertigine, come se il pavimento fosse inclinato o come se camminassi su una barca, sensazione di cadere o di sprofondare. A questo si accompagna un ansia costante immotivata con presenza di agorafobia: ho paura a uscire di casa, anche per recarmi al lavoro, e a volte nel trovarmi in mezzo alla gente mi sento totalmente irrigidito, perdo lucidità, come se stessi per svenire. Tuttavia mi sono sempre imposto di non rinunciare alle mie attività e per fortuna, anche se a fatica, sono sempre riuscito a fare tutto.
A volte la tensione sale al punto che tutti i muscoli si contraggono fino a procurami dolori al volto, alla schiena o al collo. Spesso mi risveglio la notte con la paura di morire o un senso di irrequietezza.
La cosa che più mi spaventa è l'ossessione con cui penso a queste sensazioni, non riesco a liberarmi da questi pensieri di vertigine o palpitazioni al punto che a volte non riesco faccio fatica a capire se la mia sintomatologia sia vera.

La visita psichiatrica ha dato la seguente diagnosi: Disturbo d'ansia generalizzata e attacchi di panico con agorafobia. Somatizzazioni di tipo ansioso.
La terapia prescritta sia dallo psichiatra che dal neurologo è paroxetina 20mg/die la sera, puntualizzando però che l'agorafobia non può essere vinta col farmaco ma solo continuando ad esporsi alle situazioni temute. A fianco a questa sto seguendo una terapia cognitivo comportamentale anche se la struttura sanitaria che mi segue purtroppo riesce a darmi appuntamenti solo ogni due settimane. Trovo pertanto quasi inutile questo trattamento.

Attualmente sono al 10 giorno del trattamento con paroxetina e non ho intravisto alcun beneficio, eccetto un aumento spropositato dell'agorafobia e nausea, che a detta del neurologo è una reazione psicologica ai tempi di attesa per l'azione del farmaco.
Vi chiedo se la terapia che mi è stata prescritta è corretta e se davvero è possibile così eliminare questo senso di vertigine e tensione muscolare che quotidianamente mi accompagna.

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Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.7k 52
Gentile utente,
Il farmaco da lei assunto trova indicazione nel trattamento dei distrbi d'ansia.Tuttavia ,come forse le sarà già stato detto,la sua azione positiva può manifestarsi nell'arco di 4/6 settimane.Per tale motivo richiede un pò di pazienza ed,eventualmente,se il suo Specialista curante lo dovesse ritenere opportuno,una copertura con un'ansiolitico nei primi giorni di terapia.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani

[#2]
dopo
Utente
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Gentile dottore

sono alla compressa numero 23 e attualmente la sensazione di vertigine e "pavimento inclinato" sembrano essere scomparse, tuttavia rimane sempre un forte senso di depressione al mattino, ansia generalizzata come paura di sentirsi male all improvviso assieme a un senso di infelicita generale. Accanto a questo una forte tensione muscolare alle mandibole e ai muscoli facciali. É necessario attendere ancora per vedere gli effetti della paroxetina? É opportuno contattare lo psichiatra per aumentare il dosaggio? La terapia è sbagliata.o tutto questo deve essere risolto con la psicoterapia?
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