Durata trattamento con paroxetina e rischi

Gentili Dottori,
sono un ragazzo fumatore di 25 anni, sano. All'età di 21 anni circa mi è stato diagnosticato un disturbo da attacco di panico e ansia generalizzata. Il mio psichiatra mi ha prescritto 30 mg. di Paroxetina. Assumo il farmaco da più di due anni.

Per quasi un anno non ho avuto attacchi di panico (mi sentivo davvero sereno) e quindi il mio psichiatra mi propose di sospendere gradualmente la terapia.

Dopo la lenta e graduale sospensione, sono stato bene per circa 4 mesi al che, improvvisamente una sera, ho avuto un forte attacco di panico che mi ha riportato indietro agli albori del disturbo. Ho telefonato subito al Dottore che mi ha ripristinato la terapia precedente.

Adesso mi sento nuovamente bene e vivo normalmente come chiunque altro. Ho anche ripreso i chili che avevo perso e ne sono molto contento!

La mia DOMANDA è: possibile che io debba dipendere a vita da questo farmaco? Rischio qualcosa a livello di salute generale?
Non che la cosa mi preoccupi, del resto si tratta solo di prendere una compressa, però mi piacerebbe non dipendere più dagli orari o dal timore di scordare una compressa.

Mi piacerebbe anche poter bere una birra con gli amici, ma purtroppo non posso associare alcol e paroxetina, stando al mio psichiatra.

Mi servirebbe tanto un Vostro parere sulla mia situazione.
Grazie infinite e buon lavoro a tutti!
[#1]
Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

non deve dipendere a vita da un farmaco perché ha avuto due episodi di attacchi di panico in gioventù, se il suo psichiatra è d'accordo potrebbe nuovamente sospendere la terapia che sta assumendo ma se dovesse farlo che sia in modo molto lento e graduale,

Saluti

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

[#2]
Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
Gentile Utente, sono d'accordo con quanto le ha detto il collega che le ha risposto precedentemente. Il Disturbo da Attacchi di Panico ha una elevata percentuale di ricadute dopo la sospensione del trattamento. Vi è accordo generale nel ritenere che i farmaci possano essere sospesi dopo 6-8mesi dalla completa scomparsa di attacchi. La sospensione dovrebbe essere graduale e protrarsi per un periodo variabile da 1 a 3 mesi. Dopo una ricaduta generalmente si dimostra efficace il farmaco che ha funzionato in precedenza. Dopo circa sei mesi di completo benessere si potrebbe tentare una nuova sospensione, sempre molto graduale. Esistono casi in cui la terapia va protratta nel tempo con dosi di mantenimento. Una psicoterapia potrebbe aiutarla a padroneggiare i sintomi.
Cordialità,

Dr. Roberto Di Rubbo

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