sospensione Tavor

Buongiorno,
sono una ragazza di 30 anni, soffro di disturbo ossessivo-compulsivo da dieci anni e per questo motivo sono in cura presso il servizio di salute mentale.
Ho deciso di scrivere, in attesa di riferire al mio medico, poiché sono un pò preoccupata in seguito ad un episodio avvenuto stanotte; solitamente alla sera oltre alla terapia per il mio disturbo ( Zoloft, Depakin) prendo mg 1,5 di Tavor.
Ieri sera, non essendo sicura di averlo preso o no, sono andata a letto senza assumerlo. Dopo due ore non riuscivo a prendere sonno, realizzando che molto probabilmente non l avevo assunto, ne ho preso 0,5 mg. Dopo poco mi sono addormentata avendo degli incubi molto forti, tant' è che ho gridato (me lo ha detto mia mamma) e mi sono svegliata di soprassalto. Mi sono preoccupata in quanto avevo tachicardia, il braccio informicolato e, cosa che non riesco a capire, il naso tappato. Ho bevuto un bicchiere d' acqua e dopo poco il naso è tornato normale.
Vi volevo porre questo quesito: il Tavor crea molta dipendenza, i sintomi che ho avuto possono essere considerati normali? In particolare mi ha spaventato il naso chiuso...

Vi ringrazio molto per l' attenzione

p.s. ho assunto la mezza pastiglia di Tavor con dell'acqua frizzante in quanto non ne avevo altra. Può aver interferito questo fatto o è totalmente ininfluente?
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Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
gentile Utente,
i sintomi sono sempre "segni" di qualcosa, nel suo caso però mi sembra di percepire molto allarme che lei pare collegare all'assunzione insolita del Tavor. Incubi, tachicardia e parestesie possono essere legate ad un sonno troppo leggero o ad una quantità di ansia maggiore del solito. Nel caso avesse assunto solo 0.5 mg invece di 1.5mg, come al solito non è possibile che si scatenino fenomeni particolari (lei sembrerebbe preoccuparsi dell'astinenza, se capisco bene), se non un po' di ansia in più, ovviamente. Il naso chiuso mi pare non sia correlabile alle modalità di assunzione della terapia (nè al Tavor nè all'acqua gassata).
Cordialità,

Dr. Roberto Di Rubbo