Depressione e rischio suicidio

Buongiorno
ho bisogno di un consiglio, o più d'uno.
Mio fratello, 52 anni, attualmente in crisi con sua moglie, ma con altri precedenti piccoli crash suoi che non ha mai ammesso, a fine settembre ha tentato il suicidio. Ha ingerito, pare, dalla cartella: soda caustica, diserbante, valium, saridon e coefferalgan. Lui dichiara di aver assunto più di 400 pastiglie, ma il mio medico, cui ho chiesto, dice che non è possibile. È stato ricoverato una ventina di giorni in psichiatria, poi dimesso e seguito da un centro territoriale. Mi pare però che gli appuntamenti siano dilazionati nel tempo. Lui sta male...pesantemente. Continua a minacciare il suicidio. Tra l'altro la questione che sembra più stargli a cuore è che il suo tentativo sia riconsosciuto un atto vero e non dimostrativo. Quando qualche medico glielo dice, lo ripete orgoglioso. Ha molti momenti "super bassi" e in quelli minaccia di tutto...forse anche per attirare l'attenzione della moglie che spesso allontana e dalla quale però pretende attenzioni costanti e forse eccessive.
Non abitiamo vicino, ma quando lo vedo è un continuo dirmi che vuole morire e poiché è spesso a casa da solo mi preoccupa un po', anche perché l'altro giorno mi ha detto che non prende nemmeno più le medicine. Non è un alcolista, ma in questi giorni ogni tanto beve qualche goccetto, fuma moltissimo e mangia a volte abbondante, altre salta completamente.
Inoltre lamenta da qualche mese mal di testa feroci, ha fatto una risonanza e gli hanno trovato : "l'indagine angio-RM dei vasi arteriosi intracranici dimostra la millimetrica ectasia dell'apice della basilare con aspetto di piccolo infundibuloma a sinistra." Lui riferisce che il medico gli ha detto che l'infundibuloma è un piccolo tumore benigno, che potrebbe o no svilupparsi. Adesso gli hanno prescritto un'altra risonanza con liquido di contrasto, un ecocolordoppler e un esame della vista "fundus oculi".
Arrivo alle domande:
- davvero questo infundibuloma è un tumore e se si, quanto può essere grave?
- secondo LEi/Voi è il caso che contatti la psichiatra che lo segue e le riferisca il testo di certi messaggi e di telefonate e discorsi che mi fa e che sono decisamente allarmanti?
A lui ho detto che avrei voluto chiamarla, inizialmente, o meglio quando stava meglio, mi aveva detto che non aveva nulla in contrario, ieri mi ha detto "non farmi fare la figura del cretino con lei". Inoltre so che per ragioni di privacy ecc... i dottori non possono dirti nulla; penso anche che se la dottoressa ha dilazionato gli appuntamenti, magari ha già valutato che non è così grave, ma alla fine non so come comportarmi.
Mi date, per favore, un consiglio?
Se fosse un vostro paziente riterreste invasivo l'intervento della sorella oppure utile?
Grazie in anticipo!
Ho filmato (non avendo a disposizione fotocopie) tutto il referto della Risonanza, se serve posso mandarlo. Ho anche copiato il video che gli hanno dato..io non capisco nulla, ma magari voi...
Grazie ancora!
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente

Per la problematica relativa all'infibuloma lo specialista di riferimento è il neurochirurgo e se vuole può postare lì la domanda relativa.

Per ciò che attiene la patologia psichiatrica potrebbe andare con suo fratello al prossimo controllo per rappresentare quanto scrive.
Per motivi di privacy nessun medico può fornire notizie su un paziente se non preventivamente autorizzato dal paziente stesso.

Sarebbe utile anche conoscere la terapia attuale di suo fratello.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dottore.
Ok per il consulto al neurochirurgo, ho provato a chiedere sia perché so che lui ne ha parlato anche con la psichiatra e con un altro medico da cui è andato che è specializzato sulle dipendenze, almeno così ho letto sulla sua carta intestata e anche perché questo fatto incide molto anche sul comportamento... si capisce chiaramente che ha paura, però sembra...come dire..esagerare per attirare l'attenzione, dico sembra, non ho certezze, altrimenti non chiederei...:-( d'altra parte sostiene di sperare "che il cancro riesca dove lui non è riuscito e in fretta".
Per il resto... calcoli che abitiamo a circa 60 km l'uno dall'altro, comunque, da quel che so la dottoressa che lo segue non ha chiesto di vedere i famigliari, potrei provare a chiedere a mio fratello, ma se lui non fosse d'accordo, non penso di poterglielo imporre, tanto più se pensa che vado a raccontare chissà che...
Inoltre non so come comportarmi con lui.. ci sono volte che mi chiama al telefono, continua a ripetere le stesse cose per ore (soprattutto parlare male della moglie) e dire che non ce la fa più, che vuole farla finita ecc..
Una delle sue principali preoccupazioni sembra sia l'essere preso sul serio in merito al suo tentativo precedente...tanto che ogni tanto mi fa pensare che per dimostrare che non scherzava potrebbe davvero riprovare.
In effetti qualche dubbio c'era stato anche da parte di qualche medico con cui ho parlato, tenga presente che ha ingerito tutto ciò che ho già scritto poco prima che rientrasse la moglie dal lavoro, lasciando pure in "bella mostra" tutti i barattoli e flaconi e scatole..cntereosì che per i sanitari è stato pù semplice (per fortuna!) intervenire. Magari un banale istinto di sopravvivenza?
Quando gli parlo, al telefono o di persona, cerco di essere conciliante, dirgli "ok è dura, so che stai male, ma passerà" ..ma a volte mi chiedo se non dovrei magari..."sgridarlo" nel senso di scrollarlo..qualche accenno l'ho tentato, ma diventa aggressivo... oppure dovrei dirgli di aggiustarsi da solo? A volte mi verrebbe pure perché anni fa, dopo la morte di mio padre, pure io ho avuto un crash, ma me la sono sgamata da sola (con un medico, ok, ma con la totale assenza di mio fratello!). Poi però mi rendo conto che sta male e che è moi fratello...quindi non lo faccio, ma non so davvero quale sia il modo migliore di approcciarmi a lui, come sorella. Non ho la pretesa di avere l'atteggiamento corretto che avrebbe uno di voi, per fortuna non è mio compito, ma come sorella, creda, ho a che fare con lui, più e più spesso della sua specialista.
Scusi se sono stata di nuovo lunga...ma questa situazione, a cui si accompagnano anche problemi pratici (eredità, successione e conti stratosferici) causati dalla sua latittanza passata, mette a dura prova anche me.
Help me please! :-)
Per ora GRAZIE!