Somatizzazione

Buongiorno
Sono ansioso, sociofobico e ipocondriaco e da circa 5 anni ho seguito diverse terapie per questi problemi. Inizialmente avevo paura di avere una malattia intestinale in seguito alla presenza di sangue nelle feci (estate 2009), poi l'estate dopo ho iniziato ad avere problemi minzionali e quando ho iniziato a pensare a problemi neurologici, sono iniziati a presentarsi sintomi tipici di questo tipo di malattie (tremori, problemi di memoria, parestesie, dispnea, spasmi, astenia), così nel corso di 3 anni ho fatto molte visite neurologiche, oltre a quelle psichiatriche, e sono andato anche da uno psicologo per 10 mesi. Dalle visite neurologiche parrebbe che non ci siano danni neurologici ma un disturbo di somatizzazione. Questo mi ha sollevato, ma quando ho interrotto (autonomamente) l'ultima terapia di en e eutimil, che ho preso da almeno 1 anno, i tremori sono aumentati notevolmente (da ottobre). Le chiedo se questi tremori possano essere causati dal disturbo somatofore e se possano essere curati definitivamente e non ricompaiano dopo aver riinterrotto la terapia, oppure dall'astinenza da farmaci (preciso però che li ho interrotti scalandoli gradualmente). Io vorrei comunque evitare di prendere ancora farmaci, soprattutto dopo la recente ricerca sull'associazione tra alzheimer e benzodiazepine, anche perchè dopo queste terapie il problema non è ancora risolto ma mi davano piccoli benefici solo durante il periodo di assunzione.
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Dr. Manlio Converti Psichiatra, Psicoterapeuta 799 17 20
Suppongo sia gratuita la visita presso il suo centro di Salute Mentale, per avere una valutazione del caso adeguata.
Non avendo citato i tempi dell'eliminazione della terapia non sono in grado di sostenere l'ipotesi dell'astinenza, che sarebbe dovuta terminare in due settimane, rispetto a quella della somatizzazione, o la terza, del rebound, da eutimil, particolarmente.

Non capisco in che modo un articolo giornalistico "scoop" debba influenzare la sua scelta e trovo gravissimo la sua sospensione autonoma. Farsi vedere periodicamente dal suo psichiatra è senz'altro la scelta migliore per riprendere, se necessario, i farmaci adeguati ad eliminare gli effetti indesiderati.

Spesso le terapie farmacologiche non producono guarigione, come non accade nel caso del diabete, laddove l'insulina se sospesa conduce a gravi affezioni, che non hanno nulla a che vedere con l'astinenza o la dipendenza.

Probabilmente il ripristino di una terapia, dopo attenta visita del collega dal vivo, la farà star meglio, ma in quel caso, discutendo dal vivo se usare o meno le benzodiazepine, non interrompa mai più i farmaci autonomamente.

Dr. Manlio Converti

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