Disturbo bipolare i - possibile inizio fase e modalità comportamento

Buongiorno, la mia ragazza che soffre di disturbo bipolare, dopo due episodi (giugno 2011 grave e agosto 2012), ha iniziato una cura con il litio 2x300 mg al giorno.
A inizio aprile 2014 dopo inizio di nervosismo siamo stati dalla dottoressa che la segue che ha prescritto in aggiunta risperdal 2 mg la sera e al bisogno 10 gocce En nel caso di difficoltà ad addormentarsi.
In quell'occasione non c'è stata una fase maniacale come le altre ma è stata molto leggera e controllata (sostanzialmente tranquilla). E' stato poi sospeso il risperdal ed è seguita una fase di depressione.
Dopo ca. un anno dall'inizio dell'ultimo, nei giorni scorsi nel complesso ha avuto difficoltà a dormire anche assumendo 10 gocce di en, una notte ha dormito molto poco sentendosi comunque stanca.
Inoltre nel complesso è sembrata un po' "strana" sia a me che alla sorella con cui lavora (un terzo non noterebbe nulla ma noi che la conosciamo si).
Io preoccupato (e sbagliando ma non la volevo fare agitare/preoccupare) ho sentito ieri direttamente la sua dottoressa spiegandole un attimo e lei ha suggerito di prendere risperdal e richiamarla lunedi.
Ieri sera ne ho parlato con la mia ragazza che si è parecchio arrabbiata (giustamente comunque) per non averla avvisata prima e si è un po' agitata (in fondo a livelli più o meno "normali" comunque).
Ha preso il litio normalmente (ieri sera) e stamattina ma non ha voluto prendere il risperdal, io ho lasciato subito cadere la cosa ieri sera al primo rifiuto non volendo farla arrabbiare o agitare. Stamattina era comunque nel complesso calma almeno verso di me.
Non sono riuscito ancora a parlare con la dott.ssa, potrei forse chiedere che la chiami lei chiedendole come sta e dire che ieri mi ha sentito (senza dire della seconda chiamata) e magari ci parla un po' lei (normalmente hanno un buon rapporto) o forse sarebbe meglio riprovare a parlarne questa sera?
Scusate per la lungaggine del testo ma sono comunque preoccupato e vorrei non degenerasse anche se forse il litio già limita i danni.
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Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
Gentile Utente,
dal momento che la sua fidanzata sembra avere un buon rapporto con la dottoressa e una buona compliance farmacologica, a mio parere, la cosa migliore è che la sua fidanzata possa contattare direttamente la curante senza altra mediazione. Data la fase che sta attraversando, secondo quanto lei descrive, è probabile che con un piccolo aggiustamento della terapia per via telefonica tutto possa andare a posto.
Cordialità

Dr. Roberto Di Rubbo

[#2]
dopo
Attivo dal 2014 al 2017
Ex utente
Grazie, sono riuscito a parlarle e convincerla sul fatto di chiamare la dottoressa, anche se continua a dire che è tutto a posto. Adesso spero che parlando con la dottoressa si convinca ad assumere la terapia aggiuntiva senza scenate e quindi che piano piano vada meglio. Dato che ha iniziato ad avere un po' di pensieri, normali per chi non la conosce ma il contrario per chi la conosce bene.
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dopo
Attivo dal 2014 al 2017
Ex utente
Grazie, sono riuscito a parlarle e convincerla sul fatto di chiamare la dottoressa, anche se continua a dire che è tutto a posto. Adesso spero che parlando con la dottoressa si convinca ad assumere la terapia aggiuntiva senza scenate e quindi che piano piano vada meglio. Dato che ha iniziato ad avere un po' di pensieri, normali per chi non la conosce ma il contrario per chi la conosce bene. Purtroppo credo che le difficoltà nel volere assumere ulteriori farmaci siano anche dovute dal fatto che non ha ancora completamente accettato di avere il disturbo.
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Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
Gentile Utente,
è un bene cha la paziente possa entrare in contatto con la dottoressa. Effettivamente la mancanza di consapevolezza o di accettazione del proprio problema ostacolano e ritardano la soluzione tramite la terapia.
Cordialità
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