Io avevo attacchi panico quando entravo nei supermercati affollati

https://www.medicitalia.it/consulti/psichiatria/498764-attacco-di-panico.html

ma davvero è così?

Allora tutte le volte che mi è stato consigliato una terapia cognitivo-comportamentale per superare il problema degli attacchi di panico ho trovato psichiatri e psicologi incompetenti?
e tutto il tempo, i soldi e l'angoscia delle sedute dai vari psicoterapeuti sono stati buttati?
...ma no che non è così.
Io avevo attacchi panico quando entravo nei supermercati affollati, nelle stazioni, insomma dove c'era gente. Quindi, secondo quanto affermato dal dott. Ruggiero, in quei momenti avevo squilibri di elettroliti nel cervello mentre a casa, in ambiente sicuro, i miei elettroliti funzionavano perfettamente...
Mah...
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Non è proprio come ha inteso. Lo squilibrio è continuativo e l'attacco di panico è la conseguenza di questo squilibrio.

Il punto in contestazione è che lei ricerca delle motivazioni interiori al suo disturbo senza considerare che tali "motivazioni" risiedono nel suo cervello per lo squilibrio presente e non sono recondite o sconosciute.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
Gentile Utente,
dal punto di vista strettamente medico l'attacco di panico è scatenato da un'attivazione somatica acuta dei meccanismi dell'ansia. Tale stato fisico ha, ovviamente, delle ripercussioni emotive importanti che configurano un'esperienza emotiva. Tale esperienza è densa di significati che pur provenendo dal corpo a loro volta lo influenzano, con un meccanismo di feedback. Mentre i farmaci agiscono sul substrato fisico, per così dire, la psicoterapia agisce sulla consapevolezza dei significati avendo così lo scopo fra l'altro di interrompere il "circolo vizioso".
cordialità

Dr. Roberto Di Rubbo

[#3]
dopo
Utente
Utente
D'accordo. Grazie innanzitutto per le sollecite risposte.


...Il punto in contestazione è che lei ricerca delle motivazioni interiori al suo disturbo senza considerare che tali "motivazioni" risiedono nel suo cervello per lo squilibrio presente e non sono recondite o sconosciute....(dott. Ruggiero)


allora la psicoterapia secondo lei non serve...basta solo una terapia farmacologica...
oppure mi spieghi cortesemente perchè dovrei fare psicoterapia come consigliato da molti suoi colleghi dal vivo e su questo sito se il tutto è prodotto solo da uno squilibrio chimico.


Dott. Di Rubbo
d'accordo "attivazione somatica acuta dei meccanismi d'ansia", ma l'ansia come si genera? Per lo stesso fenomeno che dice il dott. Ruggiero o per vissuti emotivi che fanno sì che il mio corpo e il mio cervello reagiscano con l'attacco di panico?

Vorrei cercare di capire...




[#4]
Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
Gentile Utente,

perchè un meccanismo dovrebbe escludere l'altro?
L'ansia è un meccanismo di allarme che ha varie componenti: una fisica (neuroni e neurotrasmettitori), una cognitiva, una emotiva, una comportamentale.
Cognitiva: l'aspettativa di un pericolo genera ansia.
Somatica: se il corpo prepara l'organismo ad affrontare una minaccia, la pressione del sangue e la frequenza cardiaca aumentano, la sudorazione aumenta etc.., è sottoposto a stress, questo può generare ansia.
Emotiva: un senso di paura, terrore genera l'ansia .
Comportamentale: comportamenti volontari/ involontari, diretti alla fuga o all'evitarmento possono essere sorgente di ansia.
Il meccanismo può "guastarsi" in origine ad ognuno di questi livelli, ma in genere, a piu' livelli contemporaneamente. Ecco perche' non ha un gran senso la domanda: questo o quello? "Per lo stesso fenomeno che dice il dott. Ruggiero o per vissuti emotivi che fanno sì che il mio corpo e il mio cervello reagiscano con l'attacco di panico?"
(da ricordare, fra l'altro, che l'ansia, fra l'altro, è prima di tutto fisiologica ed adattiva: è un'emozione importante utile alla sopravvivenza.
Cordialità,
[#5]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
La sua patologia non è una razione "emotiva" in senso stretto. Non c'è un sentimento all'interno del sintomo. Sono sensazioni che si instaurano in presenza di sintomi legati ad alterazioni funzionali.

Il punto è sempre di altro livello, e quindi è sospettabile che lei non sia eleggibile alla psicoterapia, in quanto lei tende a rimuginare ed a ricercare cause interiori ed emotive ai suoi disturbi.

La psicoterapia non è uno strumento utilizzabile a tappeto e, soprattutto, il paziente va ben selezionato per evitare che il trattamento sia fallimentare.

Se poi lei vuole sottoporsi a psicoterapia è liberissimo di farlo, non stiamo qui a discutere se debba farlo o meno, si esprime una opinione che le può stare bene o meno.
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