Vertigini di poca durata una volta al mese

Salve sono una ragazza di 31 anni vivo in Germania e da circa 4-5 mesi (settembre 2020) soffro di vertigini soggettive 1, 2 o 3 volte al mese.

Queste vertigini sono improvvise, inizia a barcollare tutto come su una barca e devo chiudere assolutamente gli occhi altrimenti vado incontro a nausea e vomito.

Questi attacchi durano massimo un minuto e lo stesso giorno tornano anche fino a 3 volte, praticamente devo mettermi a letto o prendere vertiserc (non so se funziona ma ho notato che alcune volte dopo l assunzione non ho ulteriori attacchi).

Tra un attacco e l'altro ci sono sempre delle pause anche di un'ora dove sto di nuovo benissimo.
Poi il giorno successivo tutto bene e ho più o meno un mese di tregua.


Probabilmente non c'entra nulla ma ad agosto ho subito un forte stress a causa di una diagnosi di endometriosi con conseguente operazione e rimozione di due cisti all'ovaio.

L'OP é andata a buon fine ma ho avuto nell arco di quelle 2-3settimane tantissima ansia.


Le vertigini sono iniziate 2 settimane dopo (fine settembre) e fino ad oggi (aprile) continuo ad averle una o due volte al mese, sempre a fine mese intorno al 20-25 del mese.

Ovviamente nel frattempo ho fatto visite specialistiche, otorino ortopedico dentista gnatologo analisi del sangue e risonanza magnetica.

Tutto con esito negativo eccetto HB a 9, 8 perché soffro da sempre di microcitemia.

L'ortopedico mi ha prescritto una serie di fisioterapie che ho iniziato a gennaio tra cui osteopatia, il dentista mi ha prescritto il byte che ho da dicembre per un disordine cranio mandibolare, inoltre da 2 mesi faccio anche la posturale.

Sono stata in visita in una clinica vestibolare nella mia città e anche lì tutto esito negativo.
Il primario mi ha detto potrebbe essere stress.

Sono stata da un neurologo molto competente che mi ha parlato di una irritazione a livello del trigemino, mi ha anche accennato che nonostante io non Abbia dolore si possono manifestare anche vertigini improvvise di poca durata proprio come le mie.

Questa diagnosi mi ha rassicurata perché ho forse finalmente trovato una strada giusta, fino a che non mi ha parlato della terapia: carbamapezina e gabapentina.

Ora, il mio neurologo me ne ha parlato in modo blando, dicendo che prima dovrei valutare con una psicoterapia (sono in cura già da due anni con la mia psicologa).

Quello che mi preoccupa é: io sono una ragazza sana faccio sport,
Che conseguenze avrebbero questi antiepilettici sulla mia vita?

So che non posso più vivere con questa ansia delle vertigini e farei di tutto per tornare ad essere normale, ma a che prezzo?

Un'altra domanda che non ho fatto al mio neurologo é: per quanto tempo dovrò prendere questi farmaci?

Inoltre ovviamente dopo l endometriosi sono già costretta a prendere la mini pillola, si possono poi avere effetti collaterali?

Essendo che queste vertigini arrivano sempre a fine mese potrebbe essere siano di natura psicogena?

Spero qualcuno possa darmi una delucidazione in merito.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
"Il primario mi ha detto potrebbe essere stress." Ovvero, non ha detto niente, e comunque il concetto è vago.
Che impatto dovrebbero avere dei farmaci sulla sua vita ? Non ho capito questo punto.
Inoltre, in pratica alcune visite hanno dato un esito in una diagnosi, cioè neuropatie trigeminale, poi il bite.
Quindi, esattamente perché scrive nella sezione psichiatria, se il tutto è stato inquadrato neurologicamente, almeno stando alle visite fatte ad oggi ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
Egregio dott. Pacini, ho pubblicato qualche mese fa lo stesso consulto su "neurologia", ma purtroppo non ho ricevuto nessuna risposta. Ho pensato, dato che sono seguita già da una psicologa che immagina sia un problema di tipo psicogeno, di chiedere anche un parere di tipo psichiatrico/psicologico. Inoltre il mio neurologo ha detto che per qualche mese vuole vedere se ho un miglioramento con la stessa psicoterapia che già faccio da tempo.
Io, in risposta all'altra sua domanda, non ho MAI preso antipsicotici o antidepressivi, per questo ho un po' paura, non per i farmaci in se, ma per l impatto sulla mia vita es. Con la mini pillola che prendo per l endometriosi.
Vorrei chiedere un parere, dato che non ho avuto mai vertigini per così lungo tempo e soprattutto una volta al mese, non pensa che sia un fattore psicologico? Per quale motivo non diventano frequenti o diminuiscono ma sono sempre una volta al mese? Nella vertigini parossistica (o nevralgia trigeminale) si parla di un peggioramento dei sintomi col tempo. Nel mio caso sono sempre gli stessi.

La ringrazio in ogni caso per la Sua celere risposta.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Quando le ha parlato di un problema di tipo "psicogeno", a cosa però faceva riferimento ? Ad una sfera di tipo ansioso, ad altro ?

Dr.Matteo Pacini
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[#4]
dopo
Utente
Utente
Salve dottore mi scusi il ritardo, sì la mia terapeuta intendeva l'ansia. Le spiego, l'anno scorso ho avuto un forte stress emotivo dato da una situazione lavorativa sfiancante, problemi a casa(in Germania) e in famiglia (in italia). L'apice di tutto é stata questa operazione per endometriosi.
Dopodiché ho avuto malattia e in quelle 4 settimane in cui ho avuto calma e mi sono rilassata sono iniziate queste vertigini. Inizialmente erano anche più di una volta al mese, ora non più.

La mia psicologa dice che il mio corpo sta reagendo in questo modo perché così facendo non posso(o non voglio) affrontare delle situazioni in cui mi sono bloccata da quando ho avuto queste crisi(il continuo degli studi ecc ecc..).
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Il suo corpo che sta reagendo comprende anche il suo cervello, non è che il cervello comanda il corpo in maniera libera ma consapevole, questo accade nella simulazione. Nei disturbi somatoformi accade una cosa diversa, che è una focalizzazione sui disturbi corporei, per carità anche come meccanismo di adattamento e funzionale a evitare le responsabilità, oppure a mantenere un ruolo rispetto agli altri.

Dr.Matteo Pacini
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