Domanda discontinuazione olanzapina

Buongiorno.

Sono uno studente di 20 anni.

Ho preso per un anno brintellix 10 mg la mattina e olanzapina 2.5 mg la sera.

Inizialmente mi è stata diagnosticata una psicosi.
Io non sono del tutto convinto, pu essere che effettivamente i dottori non abbiano creduto alla mia storia, che in effetti era strana e io ero molto scosso emotivamente.
In ogni caso oltre alla psicosi ho avuto una grande depressione per: problemi familiari, problemi di salute, problemi nelle relazioni.

In ogni caso, ho intenzione di interrompere l'olanzapina, ho letto che causa danni permanenti alla corteccia cerebrale.
Ho letto di dottori che ne parlavano come di una lobotomia chimica e sinceramente così mi è sembrata, per il periodo che la prendevo ero sedato e docile.

Inoltre mi assopisce, mi da senso di fame perenne, mi toglie il piacere dalla vita.

Ho letto mille storie di persone che non riuscivano a smettere e avevano fortissimi effetti da astinenza: insonnia, mal di testa, ansia, eccetra.


Le mie domande:
1) qual'è la vostra opinione sugli effetti collaterali?
devo preoccuparmi che possa aver causato danni per il periodo che ho preso?

2) è davvero così impossibile interrompere l'olanzapina?
perchè i dottori non me ne hanno mai mai parlato prima di offrirmela?


grazie mille per la vostra attenzione.

Sono spaventato
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 44.4k 1k 248
"Ho letto mille storie di persone che non riuscivano a smettere e avevano fortissimi effetti da astinenza: insonnia, mal di testa, ansia, eccetra."

Come mai non si leggono mai storie di persone che hanno effetti gravissimi quando smettono l'insulina, e addirittura ci muoiono ?
Sarà mica perché spesso e volentieri chi fa queste sospensioni non tiene conto della malattia che ha, e magari neanche la riconosce perché è convinto di non averla, non averla mai avuta, e non si preoccupa poi in ultimo di cosa lo attende senza terapia prima o poi, cioè le ricadute ?

Quindi, il problema non è tanto quello che pone ma capire di cosa si tratta.
Ad esempio, se ci racconta la storia che secondo Lei non era corrispondente ad una psicosi, forse un commento si può fare.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Utente
Utente
grazie mille per la risposta veloce.

le racconto la "psicosi".
in un periodo in cui ero molto giù di morale (avevo appena subito una bruttissima violenza in ambito relazionale dalla persona che amavo e avevo una pessima relazione con la mia famiglia) durante la masturbazione ho cercato di tenere dritto il mio pene (incurvato fin dalla nascita) e ho causato dei danni e una cicatrice in questo sforzo.
nei giorni seguenti ho avuto problemi di erezione e ho visto che il mio pene era leggermente deformato, rispetto al solito, mentre era semi eretto: mi sono preoccupato. Ho sospettato di avere causato una malattia chiamata peyronie, una malattia cronica che impedisce di avere erezioni normali.
A questo punto ho mandato un messaggio ai miei genitori dicendo che volevo farla finita e i miei hanno chiamato la polizia, che mi ha portato in ospedale. dove a un certo punto ho urlato a mio padre di andare via quando l'ho visto arrivae e sono andato a correre in bagno in preda al dolore (avevamo una pessima relazione).
Infine sono stato ricoverato in ospedale con forti dosi di neurolettici inizialmente. E poi 10mg olanzapina.

La psichiatra mi ha detto che per esempio il fatto che vedessi il mio pene incurvato sarebbe potuto essere una psicosi. Invece la malattia si è rivelato che ce l'ho quindi quando l'ho visto ho visto bene. Anche nel referto ho trovato scritto "dismorfofobia" che mi pare significhi una visione alterata del mio corpo.
Mi rendo conto che però anche le urla e il fatto che fossi travolto dalle emozioni può aver condotto gli psichiatri a pensare a una psicosi.

ho visto che gli antipsicotici vengono chiamati lobotomie chimiche e che causano effetti permanenti sulle funzioni cognitive.
com'è possibile che nessun dottore mi abbia mai avvisato.
anzi mi hanno detto più e più volte che non ci sarebbero stati effeti negativi.
mi hanno fatto credere di volermi aiutare invece io mi sento trattato come un soggetto problematico, possibilmente pericoloso, a cui viene amministrata una terapia per tranquillizzarlo.
io che non ho mai fatto male a una mosca
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 44.4k 1k 248
Sì, non è chiaro effettivamente se fosse una psicosi o una fase eccitata senza sintomi psicotici. In ogni caso non cambia perché il trattamento può essere uguale.
E anche il ragionamento. Si chiarisce cosa sia successo, se c'è una prognosi, se non c'è. Quindi , visto anche che la dose è piccola e c'è anche un antidepressivo, non è chiarissimo se sia stata posta una diagnosi specifica.

"ho visto che gli antipsicotici vengono chiamati lobotomie chimiche e che causano effetti permanenti sulle funzioni cognitive."

L'ha letto. Ma evidentemente chissà cosa pensa che voglia dire il termine "lobotomia chimica", mi pare che sostanzialmente sia preoccupato dal tema del danno permanente. Eppure sta assumendo la cura, ci sarà anche un motivo per cui ha continuato ad assumerla, essendo libero di farlo. Ci sarà un medico con cui può anche discutere questa sua preoccupazione, insieme al resto.

Dr.Matteo Pacini
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[#4]
Utente
Utente
grazie per la risposta e per la disponibilità.

la psichiatra che mi segue mi ha detto che inizialmente erano indirizzati verso una crisi psicotica e quasi consideravano schizofrenia o disturbo bipolare.
Poi però dopo diversi mesi ha concluso che si trattava di distubo depressivo dovuto a problemi di salute/ sociali/relazionali.
Ha anche nominato lo stato misto, riferendosi a come avevo periodi di depressione e periodi in cui avevo tanta rabbia.

come lobotomia chimica ho interpretato una terapia che è capace di influire sulle capacità cognitive e sulla qualità di vita del paziente per renderlo più accondiscente e meno problematico. una terapia sedante insomma, che va a danneggiare la personalità del paziente.
per esempio ho letto di persone che lamentavano di aver perso capacità cognitive a causa del trattamento, oppure perso il desiderio sessuale e pure il piacere in certe attività. questo anche dopo l'interruzione.

sto assumendo la cura perchè più volte mi è stato detto che non c'erano rischi associati e perchè indubbiamente aiuta a farmi dormire e a controllare certe emozioni.
venendo a sapere di come può atrofizzare il cervello però penso che i benefici siano messi in secondo piano rispetto ai pericoli.
ne parlerò senza dubbio con la mia dottoressa. ma come ho detto, la risposta che ho sempre ottenuto è che gli effetti collaterali dell'olanzapina sono minimi o inesistenti e volevo sentire un secondo parere.

lei ritiene che un dosaggio basso di olanzapina (2.5 mg) per 1 anno possa causare danni permanenti?
lo studio che dimostrava l'atrofizzazione delle zone cerebrali, se non mi sbaglio, aveva dosaggi di 15-20 mg.
in ogni caso da un mese e mezzo sto scalando questo farmaco in modo molto molto graduale
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 44.4k 1k 248
Il discorso sulla lobotomia l'ha un po' interpretato in maniera allarmistica e catastrofica. Vuol semplicemente dire che un tempo si utilizzava la chirurgia e ora si usano degli strumenti che ottengono un generico effetto di sedazione e inibizione dei comportamenti, poi c'è altro da dire, qui siamo ancora negli anni '50.

"Ha anche nominato lo stato misto, riferendosi a come avevo periodi di depressione e periodi in cui avevo tanta rabbia."
Questo vorrebbe dire disturbo bipolare.

Però non capisco, se questa è la diagnosi, di preciso che cosa ci si aspetta togliendo la cura: che non si ripetano più questi episodi alternati ? O che sia stato un episodio isolato ? Manca un po' questa logica.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
Utente
grazie per la risposta
togliendo la diagnosi mi aspetto che non si ripetano più questi episodi, esatto.
sono convinto che sia un'episodio isolato perchè è stata una bella botta emotiva (un sommarsi di tanti eventi negativi) a causare questa psicosi/crisi/crollo.

i dottori mi hanno detto che ogni volta che avviene un'episodio del genere un pezzetto del mio cervello se ne va, nel senso che causa danni permanenti, e che quindi è meglio prevenire che curare.
Però mi avevano detto che la terapia sarebbe durata per una decina di mesi e non di più.
Ora purtroppo nel frattempo la dottoressa che mi seguiva si è trasferita e sono nelle mani di una nuova che non mi conosce bene

l'olanzapina purtroppo oltre a anestetizzarmi (sento le emozioni meno intensamente) e oltre alle preoccupazioni per gli effetti collaterali sulla corteccia cerebrale mi da una grandissima fame e ho dei problemi a controllarmi. Come se non bastasse, ho paura che più la uso più sarà difficile farne a meno e riprendere a dormire autonomamente, ho lett di storie inquietanti di pazienti che non riuscivano a interromperla.

In definitiva sono convinto che gli effetti collaterali siano più grandi del beneficio, considerando che comunque continuerei a prendere l'antidepressivo

la ringrazio ancora per l'attenzione
[#7]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 44.4k 1k 248
"togliendo la diagnosi "

Come togliendo la diagnosi ?

Dr.Matteo Pacini
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Utente
Utente
mi scusi intendevo togliendo la cura.
volevo rispondere alla sua domanda:
di preciso che cosa ci si aspetta togliendo la cura?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 44.4k 1k 248
Se la diagnosi prevede ricadute per definizione, togliendo la cura ci si aspetta un periodo variabilissimo in durata prima di una ricaduta.

Dr.Matteo Pacini
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[#10]
Utente
Utente
ho capito, in effetti anche la dottoressa che mi segue si preoccupava molto per le ricadute.
però c'è da dire che anche lei aveva intenzione di togliere la dose di olanzapina e lasciare l'antidepressivo.
la ringrazio molto per il consulto
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