Come sarebbe meglio procedere?

Salve Dottori.

Sono un ragazzo di 22 anni, dai 16 ai 20 anni ho sofferto in maniera molto importate di ansia generalizzata, attacchi di panico e agorafobia.

Da ormai due anni ho iniziato una cura psichiatrica con Ssri (entact 20mg).

La situazione in questi due anni è migliorata drasticamente, soprattutto al raggiungimento dei 20mg (sono stati raggiunti dopo 1 anno visto l'impossibilità di eseguire i vari controlli di routine per motivi covid).

Il quadro sintomatico prima di iniziare la cura credo sia tranquillamente definibile come disastroso, avevo ampiamente "permesso" all'ansia di invadere ogni contesto della mia vita.
Non avevo più vita sociale, l'agorafobia era diventata talmente forte da provocarmi forti stati d'ansia anche a 400m da casa.

Terminata la scuola non riuscivo a inserirmi in un contesto lavorativo poiché completamente inadatto, ero totalmente dipendente dall'ansia e dall'agorafobia.

Credo che nel corso di quei 4 anni mi sia trovato a sperimentare ogni genere di sintomo somatico, ho avuto spesso giorni in cui mi sentivo completamente depersonalizzato.

Ho toccato il fondo nel 2020 quando per le continue somatizzazioni (nausea continua) e l'ansia avevo completamente smesso di mangiare ed ero arrivato a pesare 45kg per 170cm.


Ora a distanza di due anni la situazione è nettamente migliorata, ho una vita lavorativa, grazie allo sport sono arrivato a pesare anche 80kg.

Ho recuperato un buonissimo rapporto col cibo.

E mi sento abbastanza libero.

Veniamo al motivo del consulto, mi trovo comunque attualmente ancora nella situazione di sperimentare sintomi somatici nei momenti in cui mi rapporto con la mia agorafobia (che comunque si è allentata di molto), sintomi che però non mi permettono di fare quel passo ulteriore da svoltare la mia vita e sentirmi libero e intraprendente.

Diciamo che quei sintomi somatici e mentali che riaffiorano in situazioni di stress fungono ancora da promemoria e non mi permettono di "dimenticare" e continuano a farmi sentire malato.

Come si procede in questi casi?
So di aver raggiunto il dosaggio massimo di entact e avrei anche un certo timore nel caso in cui mi venisse detto di cambiare farmaco (credo che comunque il farmaco risponda).

Oltretutto quanto ancora potrebbe durare la cura?
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Più che da promemoria saranno sintomi che sono tali, ma meno intensamente e in maniera meno rigida. La soluzione è quella che prospettava Lei, eventualmente. Il fastidio del limite ancora presente è ovviamente anche soggettivo. La cura non ha limiti predefiniti di tempo, in generale.
Ma nel suo caso tutto questo non lo ha discusso col suo medico ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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