Non vivo più bene a casa con i miei genitori. Come posso vivere meglio?

Salve, sono una ragazza di 25 anni che vive a casa dei suoi genitori.
Sono figlia unica, da sempre figlia modello volenterosa e studiosa, di due genitori sempre presenti, ma che hanno sempre vissuto circostanze di vita stressanti per condizioni familiari o altro.
Faccio questa premessa perché mi sembra giusto comprendere che, principalmente mio padre, avrebbe dovuto intraprendere un percorso psicologico importante e adesso nulla lo convincerebbe a farlo per via delle sue convinzioni fortemente radicate e decise.
Tornando al mio problema, proprio per questo modo di fare di mio padre da comandante in casa l'ambiente non è mai sereno.
Mia mamma è una persona fin troppo accondiscendente e non è mai riuscita a mettere qualche paletto alle idee di mio padre, al punto da farsi totalmente sopraffare e non avere quasi più voce in capitolo.
Decide quasi tutto lui.

Da dopo il covid mio padre vedendo i consumi di luce ha sviluppato una vera ossessione... questo l'ha spinto a fare i pannelli fotovoltaici ma ad oggi, potendo gestire noi i consumi, in casa diventa uno stress l'idea di utilizzare qualsiasi elettrodomestico che consumi abbastanza perché se non c'è sole non si ha abbastanza energia, figuriamoci utilizzare la classica energia...anche solo per asciugare i capelli devo sempre stare attenta al fatto che ci sia il sole e farlo ad un certo orario.
Corretto risparmiare, se non fosse per il fatto che se per circostanze si ha una necessità di usare la corrente scoppia il finimondo perché si mette a urlare e nessuno può più dire o fare qualcosa, avrà sempre ragione lui e scatta il mutismo per giorni (però lui fuma tanto e se smettesse, avendo problemi di salute anche, davvero risparmieremmo come dice!).
Per qualsiasi altra credenza che non sia uguale alla sua, in casa si urla per farsi valere e sono io la prima ormai ad essere sempre in modalità difesa e quando i miei mi contraddicono alzo i toni come inconsciamente apprendo, specialmente con lui.
Io in passato ho affrontato un percorso psicologico e di crescita personale che mi hanno fatta cambiare tantissimo e gestire meglio le mie relazioni esterne e ci sono riuscita... però ad oggi non sto riuscendo più a gestire il fatto di non avere indipendenza, di essere controllata pure se devo cucinarmi una torta o se voglio fare uno shampoo all'orario che mi fa più comodo.
Mi sono laureata l'anno scorso, sto continuando a studiare e intanto sto cercando un lavoro per iniziare ad essere più indipendente perché i mille lavoretti che faccio non mi basterebbero per andare a vivere con il mio ragazzo, anche lui economicamente non ancora stabile da poter vivere da solo, con la quale però ho una bellissima relazione da 7 anni.
Io voglio un gran bene ai miei genitori, ma mi rendo conto ormai di aver bisogno di vivere la mia vita...allora vi chiedo, come posso essere più serena, sapendo che l'unica condizione che mi farebbe vivere meglio sarebbe andare via di casa ma non ne ho le possibilità?
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 187
Gentile utente,
il lavoro, se si vuole, si trova. Anche continuando a studiare. Ma a quel che capisco il problema è che lei proviene da una famiglia benestante, altrimenti non sareste proprietari di un tetto su cui mettere i pannelli fotovoltaici.
Provi ad accontentarsi di un lavoro da commessa, da vetrinista, da impiegata, o metta a frutto la laurea (magistrale?).
Suo padre a quel che lei scrive è caduto in un iper-controllo di tipo ossessivo, favorito dall'ambiente familiare: una moglie meno passiva gli avrebbe detto subito di non infastidire gli altri membri della famiglia imponendo l'orario per la lavatrice, la doccia e lo sciampo; una figlia più assertiva avrebbe cercato di farlo ragionare.
Senza mettersi a gridare, può farlo ancora. Si faccia aiutare dal* su* psicolog* a costruire un bel discorso per spiegare pacatamente a suo padre che non può rendere infelice l'intera famiglia in questo modo. Se davvero i soldi non bastano per farsi uno sciampo, gli proponga di cambiate casa, scegliendone una più modesta e adeguata alle sue risorse.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com