Paranoia o ambiente non adatto?

Buonasera, da tre settimane circa ho cambiato lavoro lasciando un indeterminato.
Purtroppo non sono riuscita a cambiare settore e mi trovo a dover stare in quello che mi sembra lo stesso identico ambiente. Il panorama generale è: settore sanitario, grande clinica, grandi numeri, gente che corre e poco tempo per capire.
Poca comunicazione, poco tempo anche solo per bere e andare in bagno, poco aiuto, gente che non risponde alle domande, mi trovo spaesata e i miei " capi" non sembrano disponibili a spiegare tanto che a volte mi trovo nella situazione surreale di chiedere di essere aiutata e non ricevere risposta, né sì né no.
Qualche gg fa addirittura ho visto una scena terribile e mi ci sono molto rivista.
Uno di questi " capi" "sgridava" una ragazza in lacrime che lavora lì, davanti ad altra gente, posti tutti in tondo come se fosse un attacco generale.
Io non so se a questo punto è il settore stesso ad essere malato o se sia un mia " paranoia" o sensibilità eccessiva dovuta ad esperienze di mobbing precedente che mi hanno segnata. Stamattina ho letto il primo appuntamento della giornata e non era chiaro cosa si dovesse fare, ho interpretato male e ho preparato delle cose che non andavano preparate. A questo punto il medico con cui dovevo lavorare mi ha redarguito in malo modo e io ho cercato di spiegare con calma che mi devono spiegare le cose e mi devono aiutare perché nel mio vecchio lavoro quello che risultava in appuntamento veniva chiamato in modo diverso.
Francamente non riesco ad uscirne fuori e sento i primi vecchi sintomi di ansia, rabbia, insonnia e mancanza di appetito.
Mi sembra di non uscirne più e non trovo altro che questo.
Sono io che sono sbagliata?
Dr.ssa Elisa Scuderi Psicologo 39
Carissima,
sta vivendo una situazione difficile in un contesto che sembra strutturalmente disfunzionale (mancanza di comunicazione, delegittimazione, isolamento, aggressività, assenza di supporto), e il fatto che lei ne stia soffrendo è un segnale molto chiaro che qualcosa non va, e il suo corpo e la sua mente lo stanno sentendo tutto. Se ha avuto precedenti esperienze di mobbing, è ancora più naturale che il suo sistema emotivo sia in allerta e reagisca con ansia, rabbia o paura: sta cercando di proteggerla.

Provi a tenere un piccolo diario delle situazioni più pesanti, senza giudizio, scrivendo ad esempio ogni sera: cosa l'ha fatta stare male, se era evitabile da parte sua o causato da altri, come avrebbe voluto che andasse.

Provi anche a ritagliarsi spazi minimi di decompressione: anche solo 10 minuti a fine giornata per respirare, camminare, parlare con qualcuno.

Appunti una cosa buona a fine giornata, anche minima: Ho chiesto aiuto nonostante la paura , Non ho pianto davanti a loro , Ho retto . Può aiutare a non vedere solo nero.

Infine, provi a pensare già da ora ad un eventuale un piano B. Non per forza da realizzare subito, ma per iniziare a guardarsi attorno con calma, magari verso ambienti più piccoli o realtà più umane, e stabilire i suoi obiettivi.

Valuti comunque un supporto psicologico: anche un percorso breve può aiutarla a rimettere ordine tra ciò che viene da dentro e ciò che è l’ambiente, a stabilire le sue priorità, i suoi punti di forza e alternative concrete, per individuare la direzione che sente più adatta a lei.

Un caro saluto
E.S.

Dott.ssa Elisa Scuderi
Psicologa
Ricevo a Genova e online
Raggiungere i tuoi obiettivi è possibile, serve solo il percorso adatto a te

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