Non riesco a uscire dalla mia condizione di solitudine forzata
Salve, a 35 anni mi trovo in una condizione dalla quale non riesco a uscire nonostante gli sforzi.
Mi sento solo e non riesco a creare relazioni durature (di amicizia e sentimentali).
Le poche amicizie che ho non sono amicizie di compagnia.
Sono persone su cui posso fare affidamento, ma poi il fine settimana, durante le feste, durante le ferie, mi trovo sempre inevitabilmente solo e questa condizione comincia a pesarmi.
Le ho provate tutte: corsi, attività, e tutte le volte si ripete lo stesso copione.
Si trascorrono piacevoli momenti insieme, ma si tratta sempre di situazioni precarie.
Non riesco mai a creare qualcosa di duraturo nonostante io proponga una nuova uscita oppure un’attività da fare insieme.
Anche le uscite extra-corso sono sempre state relegate a serate infrasettimanali, lasciandomi ancora una volta da solo proprio il fine settimana.
È come se con queste persone che incontro nel tempo libero si creasse lo stesso rapporto che si ha con i colleghi di lavoro, cioè limitato a un solo ambito.
Qualcuno mi cerca solo quando ha bisogno di un consiglio.
Nei miei confronti percepisco stima, ma poi sembra che oltre a quello non ci sia un interesse reciproco ad approfondire la conoscenza.
All’astinenza affettiva si aggiunge quella sessuale che sicuramente non giova.
Ho sempre vissuto la mia vita ponendomi degli obiettivi, e quasi sempre sono arrivato dove volevo.
Ho un obiettivo di vita, e cioè quello di avere una donna al mio fianco, creare una famiglia quando sarà il momento giusto, avere pochi e validi amici con cui condividere il mio tempo libero.
Non potete immaginare quanto sia avvilente non avere una persona da poter telefonare il fine settimana per andare a bere un caffè insieme o semplicemente fare una chiacchierata.
In passato ho avuto amicizie e relazioni sentimentali, come tutti.
Ho avuto una gioventù normale e non riesco a capire perché io non riesca ad avere una vita normale anche in questa fase.
Ho sempre impiegato le mie energie in cose sane.
Non ho mai perso tempo con droga, divertimenti stupidi e altre amenità.
Perché la vita ora mi riserva questo trattamento?
Gli unici obiettivi che non riesco a realizzare sono quelli legati alla sfera affettiva e sentimentale.
Sono abituato a risolvere i problemi dandomi da fare e non sperando che arrivi la soluzione da sola per puro caso.
E soprattutto non mi sono mai piaciute le persone che si lamentano.
Secondo voi un percorso di psicoterapia può essermi d’aiuto?
Non potrà trovarmi una fidanzata o degli amici, ma mi chiedo se possa essere un supporto valido quanto meno per accettare questa mia condizione e capire se c’è qualcosa in me che non va.
Io, lo ribadisco, credo di avere pregi e difetti come tutti, e a costo di risultare ancora una volta superbo credo di avere già la soluzione al mio problema: manca un ingrediente fondamentale della vita che è l’affettività (di coppia e amicale), perché quando sto in compagnia sto bene.
Grazie!
Mi sento solo e non riesco a creare relazioni durature (di amicizia e sentimentali).
Le poche amicizie che ho non sono amicizie di compagnia.
Sono persone su cui posso fare affidamento, ma poi il fine settimana, durante le feste, durante le ferie, mi trovo sempre inevitabilmente solo e questa condizione comincia a pesarmi.
Le ho provate tutte: corsi, attività, e tutte le volte si ripete lo stesso copione.
Si trascorrono piacevoli momenti insieme, ma si tratta sempre di situazioni precarie.
Non riesco mai a creare qualcosa di duraturo nonostante io proponga una nuova uscita oppure un’attività da fare insieme.
Anche le uscite extra-corso sono sempre state relegate a serate infrasettimanali, lasciandomi ancora una volta da solo proprio il fine settimana.
È come se con queste persone che incontro nel tempo libero si creasse lo stesso rapporto che si ha con i colleghi di lavoro, cioè limitato a un solo ambito.
Qualcuno mi cerca solo quando ha bisogno di un consiglio.
Nei miei confronti percepisco stima, ma poi sembra che oltre a quello non ci sia un interesse reciproco ad approfondire la conoscenza.
All’astinenza affettiva si aggiunge quella sessuale che sicuramente non giova.
Ho sempre vissuto la mia vita ponendomi degli obiettivi, e quasi sempre sono arrivato dove volevo.
Ho un obiettivo di vita, e cioè quello di avere una donna al mio fianco, creare una famiglia quando sarà il momento giusto, avere pochi e validi amici con cui condividere il mio tempo libero.
Non potete immaginare quanto sia avvilente non avere una persona da poter telefonare il fine settimana per andare a bere un caffè insieme o semplicemente fare una chiacchierata.
In passato ho avuto amicizie e relazioni sentimentali, come tutti.
Ho avuto una gioventù normale e non riesco a capire perché io non riesca ad avere una vita normale anche in questa fase.
Ho sempre impiegato le mie energie in cose sane.
Non ho mai perso tempo con droga, divertimenti stupidi e altre amenità.
Perché la vita ora mi riserva questo trattamento?
Gli unici obiettivi che non riesco a realizzare sono quelli legati alla sfera affettiva e sentimentale.
Sono abituato a risolvere i problemi dandomi da fare e non sperando che arrivi la soluzione da sola per puro caso.
E soprattutto non mi sono mai piaciute le persone che si lamentano.
Secondo voi un percorso di psicoterapia può essermi d’aiuto?
Non potrà trovarmi una fidanzata o degli amici, ma mi chiedo se possa essere un supporto valido quanto meno per accettare questa mia condizione e capire se c’è qualcosa in me che non va.
Io, lo ribadisco, credo di avere pregi e difetti come tutti, e a costo di risultare ancora una volta superbo credo di avere già la soluzione al mio problema: manca un ingrediente fondamentale della vita che è l’affettività (di coppia e amicale), perché quando sto in compagnia sto bene.
Grazie!
Gentile Utente,
Lei descrive la sua situazione in maniera dettagliata, anche se non indica il motivo o i motivi che l'hanno portata da una vita nella quale ha "avuto amicizie e relazioni normali come tutti" ad una vita di estrema solitudine sia sul piano amicale che su quello affettivo/sessuale.
Ad ogni, il motivo della sua richiesta di consulto è avere un parere se la psicoterapia possa esserle utile.
Il parere è sicuramente positivo, nel senso che una psicoterapia la potrebbe aiutare a comprendere sia le cause interne a lei che quelle esterne della situazione.
Cordiali saluti e auguri.
Lei descrive la sua situazione in maniera dettagliata, anche se non indica il motivo o i motivi che l'hanno portata da una vita nella quale ha "avuto amicizie e relazioni normali come tutti" ad una vita di estrema solitudine sia sul piano amicale che su quello affettivo/sessuale.
Ad ogni, il motivo della sua richiesta di consulto è avere un parere se la psicoterapia possa esserle utile.
Il parere è sicuramente positivo, nel senso che una psicoterapia la potrebbe aiutare a comprendere sia le cause interne a lei che quelle esterne della situazione.
Cordiali saluti e auguri.
Dott.ssa Grazia Aloi
psicoanalista
Milano
Ex utente
Gentile dottoressa, per ragioni lavorative ho dovuto effettuare diversi trasferimenti (sono romagnolo e dopo tanti giri mi trovo in Lombardia). Ciò ha creato una progressiva dispersione sociale e affettiva. Ho una stabilità (sia lavorativa che geografica) da circa 5 anni. Non è un tempo lunghissimo, ma penso che 5 anni siano sufficienti per poter costruire una rete di relazioni, e se tiro le somme c'è qualcosa che non va. La rete c'è, ma come dicevo non si va oltre un certo grado di profondità (tranne un paio di amici che però non possono essere sempre presenti per impegni familiari). Gli amici "storici" li ho persi tutti perché abbiamo preso tutti strade diverse e molti di loro ormai abitano anche fuori dall'Italia. È come se si fosse chiuso un capitolo della mia vita ma non sono ancora riuscito a scriverne uno nuovo (intendo sul piano affettivo e di amicizie, perché sul piano professionale mi sono realizzato).
Conosco tante persone, ma nessuna a cui potrei proporre ad esempio di uscire insieme un sabato sera o di andare al lago una domenica. Ci sono alcuni gruppi dove vengo coinvolto in iniziative sporadiche, ma solo perché parte del gruppo e non come richiesta di partecipazione "individuale").
Rispetto al passato sono molte meno le occasioni per conoscere coetanei, e quando ce ne sono non riesco a creare rapporti continuativi. Naturalmente non tutti mi suscitano interesse...col tempo si diventa più selettivi e lo sono diventato anch'io. Il problema è che quando trovo persone a me affini (amici o donne) vedo che comunque non c'è un desiderio reciproco di approfondire la conoscenza (che invece da parte mia c'è), o se inizialmente c'è da parte loro poi viene meno o comunque preferiscono mantenere il rapporto superficiale e saltuario.
I rapporti (quelli veri) di qualsiasi tipo siano si tengono in piedi se c'è l'interesse di tutti e due, e io posso fare solo la mia parte lasciando la libertà di scelta all'altro\altra. Non posso di certo sostituirmi all'altro\altra.
Grazie per la sua risposta.
Conosco tante persone, ma nessuna a cui potrei proporre ad esempio di uscire insieme un sabato sera o di andare al lago una domenica. Ci sono alcuni gruppi dove vengo coinvolto in iniziative sporadiche, ma solo perché parte del gruppo e non come richiesta di partecipazione "individuale").
Rispetto al passato sono molte meno le occasioni per conoscere coetanei, e quando ce ne sono non riesco a creare rapporti continuativi. Naturalmente non tutti mi suscitano interesse...col tempo si diventa più selettivi e lo sono diventato anch'io. Il problema è che quando trovo persone a me affini (amici o donne) vedo che comunque non c'è un desiderio reciproco di approfondire la conoscenza (che invece da parte mia c'è), o se inizialmente c'è da parte loro poi viene meno o comunque preferiscono mantenere il rapporto superficiale e saltuario.
I rapporti (quelli veri) di qualsiasi tipo siano si tengono in piedi se c'è l'interesse di tutti e due, e io posso fare solo la mia parte lasciando la libertà di scelta all'altro\altra. Non posso di certo sostituirmi all'altro\altra.
Grazie per la sua risposta.
Gentile Utente,
la sua analisi riflette una situazione sociale tipica di molte realtà e comprendo molto bene il suo disagio per la solitudine in cui si trova. A maggior ragione ritengo che una psicoterapia possa aiutarla a capire qualcosa di più rispetto alle importanti domande alle quale ognuno di noi deve dare risposta, tipo : perché? cosa posso fare? quali emozioni? eccetera.
Penso che non avrà nessun problema a trovare una soluzione di tipo terapeutico adatta a lei se lo vorrà.
Cordiali saluti
la sua analisi riflette una situazione sociale tipica di molte realtà e comprendo molto bene il suo disagio per la solitudine in cui si trova. A maggior ragione ritengo che una psicoterapia possa aiutarla a capire qualcosa di più rispetto alle importanti domande alle quale ognuno di noi deve dare risposta, tipo : perché? cosa posso fare? quali emozioni? eccetera.
Penso che non avrà nessun problema a trovare una soluzione di tipo terapeutico adatta a lei se lo vorrà.
Cordiali saluti
Dott.ssa Grazia Aloi
psicoanalista
Milano
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 365 visite dal 17/06/2025.
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