Vita finita nonostante la giovinezza: come uscirne?
Come da titolo, la mia vita mi sembra già finita, nonostante - come mi viene ricordato spesso - sia ancora "giovane".
Porto molto dolore dentro, praticamente da quando ho memoria; non ho avuto un'infanzia serena e ho trascorso la mia vita sempre "in attesa di tempi migliori".
Una volta adulto ho cercato di fare qualcosa, con i mezzi che potevo, per raggiungere un funzionamento adeguato e quindi una certa indipendenza, fallendo però miseramente: sono davvero molto stanco di provare e riprovare, di stringere i denti e di vedere che tutto resta uguale.
Ho una diagnosi di Disturbo ossessivo-compulsivo resistente e al momento sono nel pieno di un episodio depressivo, nonostante mi sia curato.
Ho affrontato un lungo ricovero in SPDC, ottendendo dei buon risultati su alcune ossessioni ma meno su tutto il resto, specialmente sul basso tono dell'umore e conseguente mancanza di energia.
Intanto gli effetti collaterali degli antidepressivi (assunti sempre al massimo delle dosi per trattare il DOC) si sono manifestati in tutta la loro, permettetemi il termine, brutalità, togliendomi uno dei pochi piaceri che mi era rimasto, il sesso.
Così, consultandomi con i medici che mi seguono, ho sospeso le cure (che comunque non avevano mai funzionato a dovere sul tono dell'umore) da circa venti giorni; ritrovandomi non solo depresso, apatico e in balìa del DOC, ma anche con degli effetti collaterali invalidanti sulla sfera sessuale che non sono ancora rientrati.
Non riesco a dormire, mangio senza appetito e non faccio altro che chiedermi che senso abbia stare ancora qui a soffrire.
Porto molto dolore dentro, praticamente da quando ho memoria; non ho avuto un'infanzia serena e ho trascorso la mia vita sempre "in attesa di tempi migliori".
Una volta adulto ho cercato di fare qualcosa, con i mezzi che potevo, per raggiungere un funzionamento adeguato e quindi una certa indipendenza, fallendo però miseramente: sono davvero molto stanco di provare e riprovare, di stringere i denti e di vedere che tutto resta uguale.
Ho una diagnosi di Disturbo ossessivo-compulsivo resistente e al momento sono nel pieno di un episodio depressivo, nonostante mi sia curato.
Ho affrontato un lungo ricovero in SPDC, ottendendo dei buon risultati su alcune ossessioni ma meno su tutto il resto, specialmente sul basso tono dell'umore e conseguente mancanza di energia.
Intanto gli effetti collaterali degli antidepressivi (assunti sempre al massimo delle dosi per trattare il DOC) si sono manifestati in tutta la loro, permettetemi il termine, brutalità, togliendomi uno dei pochi piaceri che mi era rimasto, il sesso.
Così, consultandomi con i medici che mi seguono, ho sospeso le cure (che comunque non avevano mai funzionato a dovere sul tono dell'umore) da circa venti giorni; ritrovandomi non solo depresso, apatico e in balìa del DOC, ma anche con degli effetti collaterali invalidanti sulla sfera sessuale che non sono ancora rientrati.
Non riesco a dormire, mangio senza appetito e non faccio altro che chiedermi che senso abbia stare ancora qui a soffrire.
Gent.Le Utente,
Riferisce che da adulto ha cercato di raggiungere un funzionamento adeguato e una certa indipendenza; non riporta, ed e’ utile , in che modo, attraverso quali strade .
Ha affrontato un lungo ricovero in SPDC; come e perché è arrivato a questo ricovero?
Riferisce di medici che la seguono; di che area professionale?
E per ultimo, ma non per minore importanza, nulla dice della sua infanzia non felice.
Occorre qualche informazione in più’.
Cordialmente,
Dott.ssa Angela Montuori
Psicologa/Psicoterapeuta
Studio: Via Turati n.54
Caserta rec. 3489167089
Riferisce che da adulto ha cercato di raggiungere un funzionamento adeguato e una certa indipendenza; non riporta, ed e’ utile , in che modo, attraverso quali strade .
Ha affrontato un lungo ricovero in SPDC; come e perché è arrivato a questo ricovero?
Riferisce di medici che la seguono; di che area professionale?
E per ultimo, ma non per minore importanza, nulla dice della sua infanzia non felice.
Occorre qualche informazione in più’.
Cordialmente,
Dott.ssa Angela Montuori
Psicologa/Psicoterapeuta
Studio: Via Turati n.54
Caserta rec. 3489167089
Utente
Grazie infinite per la Sua risposta Dottoressa.
Subito dopo il diploma ho iniziato a lavorare o, almeno, ci ho provato, poiché ho sempre avuto difficoltà a mantenere un lavoro a causa dei miei problemi e del fatto di non trovare nulla di davvero interessante e stimolante (caratteristica, questa, che è stata attribuita alla depressione di cui soffro). Ho provato anche a studiare all'università, scegliendo una materia che potesse essere in linea con i miei interessi, ma anche quell'esperienza si è conclusa in un nulla di fatto: troppo poca energia per seguire i corsi, studiare, ripassare, socializzare, fare la spesa, cucinare...insomma, per vivere. Ero letteralmente disperato, tanto da non trovare più motivi per andare avanti, ed è così che sono arrivato al ricovero, molto provato non solo psicologicamente ma anche fisicamente, poiché il mio obiettivo era smettere di nutrirmi del tutto (rimando anche al mio precedente consulto, non so se risulta visibile).
Sono seguito da un team di psichiatri.
Per quanto riguarda l'infanzia infelice, come potrà immaginare, è davvero difficile riuscire a scrivere qualcosa in merito.
Sono stato un bambino poco amato (non ero abbandonato a me stesso, ma di certo la mia situazione a casa non è mai stata rosea), ho subìto grandi vessazioni da parte degli adulti di riferimento e una cosa che ho imparato presto è che il mondo può essere un posto davvero molto cattivo, anche e soprattutto con chi non ha gli strumenti per potersi difendere.
Subito dopo il diploma ho iniziato a lavorare o, almeno, ci ho provato, poiché ho sempre avuto difficoltà a mantenere un lavoro a causa dei miei problemi e del fatto di non trovare nulla di davvero interessante e stimolante (caratteristica, questa, che è stata attribuita alla depressione di cui soffro). Ho provato anche a studiare all'università, scegliendo una materia che potesse essere in linea con i miei interessi, ma anche quell'esperienza si è conclusa in un nulla di fatto: troppo poca energia per seguire i corsi, studiare, ripassare, socializzare, fare la spesa, cucinare...insomma, per vivere. Ero letteralmente disperato, tanto da non trovare più motivi per andare avanti, ed è così che sono arrivato al ricovero, molto provato non solo psicologicamente ma anche fisicamente, poiché il mio obiettivo era smettere di nutrirmi del tutto (rimando anche al mio precedente consulto, non so se risulta visibile).
Sono seguito da un team di psichiatri.
Per quanto riguarda l'infanzia infelice, come potrà immaginare, è davvero difficile riuscire a scrivere qualcosa in merito.
Sono stato un bambino poco amato (non ero abbandonato a me stesso, ma di certo la mia situazione a casa non è mai stata rosea), ho subìto grandi vessazioni da parte degli adulti di riferimento e una cosa che ho imparato presto è che il mondo può essere un posto davvero molto cattivo, anche e soprattutto con chi non ha gli strumenti per potersi difendere.
Gent.Le Utente,
Riferisce che la depressione di cui soffre non le ha consentito di
Avere una diagnosi e’ utile ma la sola diagnosi nulla dice sul funzionamento psichico che c’è dietro.
E’ seguito da un team di psichiatri; fa psicoterapia?
Eventualmente:
- da quanto tempo;
- con che frequenza;
- cosa e’ emerso nelle sedute riguardo i vissuti dell’infanzia infelice avuta;
- ci sono collegamenti tra la sua infanzia e la diagnosi.
Certo, se gli adulti di riferimento quando si è stati piccoli sono stati inadeguati o pericolosi, il mondo può essere o essere percepito (?) come molto cattivo.
Resto in ascolto ,
Dott.ssa Angela Montuori
Psicologa/Psicoterapeuta
Studio: Via Turati n.54
Caserta rec. 3489167089
Riferisce che la depressione di cui soffre non le ha consentito di
Avere una diagnosi e’ utile ma la sola diagnosi nulla dice sul funzionamento psichico che c’è dietro.
E’ seguito da un team di psichiatri; fa psicoterapia?
Eventualmente:
- da quanto tempo;
- con che frequenza;
- cosa e’ emerso nelle sedute riguardo i vissuti dell’infanzia infelice avuta;
- ci sono collegamenti tra la sua infanzia e la diagnosi.
Certo, se gli adulti di riferimento quando si è stati piccoli sono stati inadeguati o pericolosi, il mondo può essere o essere percepito (?) come molto cattivo.
Resto in ascolto ,
Dott.ssa Angela Montuori
Psicologa/Psicoterapeuta
Studio: Via Turati n.54
Caserta rec. 3489167089
Utente
Gentilissima Dottoressa,
ho fatto diverse psicoterapie negli anni, di diverso tipo e durata (CBT, sistemico, psicoanalitico); l'ultima (di tipo psicoanalitico) conclusa due anni fa di comune accordo con il terapeuta perché risultata controproducente per la presenza di troppe resistenze. Da queste terapie è emerso, comunque, ben poco, nulla che non sapessi già prima di iniziare questi percorsi: ho subìto un forte trauma intorno ai sette anni che "probabilmente" (come specificato da molti degli psicologi e psichiatri che mi hanno visitato negli anni) ha innescato la sintomatologia ossessiva prima e depressiva poi. Devo confessare che se prima, fino a un paio di anni fa, mi sembrava di avere ancora qualche speranza ora non è più così: sono solo molto stanco, tutto mi costa una gran fatica e non credo di avere molto da offrire al mondo per poter cercare di costruire qualcosa. Mi rendo conto di essere stato piuttosto vago nell'esposizione, ma il punto del consulto credo che sia questo: c'è la possibilità di stare meglio, nonostante mi sembra di avere provato tutto ciò che la medicina ha da offrire in situazioni come le mie? Può esserci una rinascita anche per me, o devo rassegnarmi al fatto che certe ferite non smetteranno mai di fare male?
ho fatto diverse psicoterapie negli anni, di diverso tipo e durata (CBT, sistemico, psicoanalitico); l'ultima (di tipo psicoanalitico) conclusa due anni fa di comune accordo con il terapeuta perché risultata controproducente per la presenza di troppe resistenze. Da queste terapie è emerso, comunque, ben poco, nulla che non sapessi già prima di iniziare questi percorsi: ho subìto un forte trauma intorno ai sette anni che "probabilmente" (come specificato da molti degli psicologi e psichiatri che mi hanno visitato negli anni) ha innescato la sintomatologia ossessiva prima e depressiva poi. Devo confessare che se prima, fino a un paio di anni fa, mi sembrava di avere ancora qualche speranza ora non è più così: sono solo molto stanco, tutto mi costa una gran fatica e non credo di avere molto da offrire al mondo per poter cercare di costruire qualcosa. Mi rendo conto di essere stato piuttosto vago nell'esposizione, ma il punto del consulto credo che sia questo: c'è la possibilità di stare meglio, nonostante mi sembra di avere provato tutto ciò che la medicina ha da offrire in situazioni come le mie? Può esserci una rinascita anche per me, o devo rassegnarmi al fatto che certe ferite non smetteranno mai di fare male?
Caro Ragazzo,
Per riprendere le sue parole mi sento di dirle che: non ha provato tutto.
Se ha staccato l’ultima psicoterapia perché sa ed è veramente consapevole di avere delle resistenze,
ecco, deve lavorare su queste per poterle superare.
Così potra’ darsi una chance.
Inoltre, sapere il perché dei propri sintomi non ha nulla a che vedere con l’averli elaborati.
Frequentemente i pazienti mi dicono: Dott.ssa io so perché sto male e con lucidità e logica mi espongono le motivazioni. Io gli spiego che quella consapevolezza non è piena, parla solo il cognitivo. La psiche viaggia su due binari, uno cognitivo e l’altro emotivo; questi devono viaggiare insieme e l’uno deve sapere dell’altro e viceversa. Solo così situazioni dolorose possono essere sufficientemente elaborate da consentire una qualità della vita migliore.
Resto in ascolto
Dott.ssa Angela Montuori
Psicologa/Psicoterapeuta
Studio: Via Turati n.54
Caserta rec. 3489167089
Per riprendere le sue parole mi sento di dirle che: non ha provato tutto.
Se ha staccato l’ultima psicoterapia perché sa ed è veramente consapevole di avere delle resistenze,
ecco, deve lavorare su queste per poterle superare.
Così potra’ darsi una chance.
Inoltre, sapere il perché dei propri sintomi non ha nulla a che vedere con l’averli elaborati.
Frequentemente i pazienti mi dicono: Dott.ssa io so perché sto male e con lucidità e logica mi espongono le motivazioni. Io gli spiego che quella consapevolezza non è piena, parla solo il cognitivo. La psiche viaggia su due binari, uno cognitivo e l’altro emotivo; questi devono viaggiare insieme e l’uno deve sapere dell’altro e viceversa. Solo così situazioni dolorose possono essere sufficientemente elaborate da consentire una qualità della vita migliore.
Resto in ascolto
Dott.ssa Angela Montuori
Psicologa/Psicoterapeuta
Studio: Via Turati n.54
Caserta rec. 3489167089
Utente
Gentilissima Dottoressa,
con tutti gli ovvi limiti di questa modalità di comunicazione, mi ha dato degli ottimi spunti su cui riflettere, soprattutto per quanto riguarda il fatto che la mente, la psiche, viaggi su due binari. Una spiegazione così semplice ed efficace non mi è mai stata data (o forse io, con le mie resistenze, non sono riuscito a coglierla). Mi è stata prescritta una nuova terapia farmacologica che spero possa darmi quella minima tranquillità necessaria e quella fiducia nel futuro per affrontare in modo efficace un nuovo percorso di psicoterapia. È una situazione davvero molto pesante, anche perché dovrei trovarmi nel pieno delle mie capacità produttive, come la maggior parte dei miei coetanei, e invece faccio con fatica anche le cose più semplici della quotidianità, tanto da non ricordare quasi più cosa vuol dire "funzionare bene". Grazie per l'ascolto e per le sue parole.
con tutti gli ovvi limiti di questa modalità di comunicazione, mi ha dato degli ottimi spunti su cui riflettere, soprattutto per quanto riguarda il fatto che la mente, la psiche, viaggi su due binari. Una spiegazione così semplice ed efficace non mi è mai stata data (o forse io, con le mie resistenze, non sono riuscito a coglierla). Mi è stata prescritta una nuova terapia farmacologica che spero possa darmi quella minima tranquillità necessaria e quella fiducia nel futuro per affrontare in modo efficace un nuovo percorso di psicoterapia. È una situazione davvero molto pesante, anche perché dovrei trovarmi nel pieno delle mie capacità produttive, come la maggior parte dei miei coetanei, e invece faccio con fatica anche le cose più semplici della quotidianità, tanto da non ricordare quasi più cosa vuol dire "funzionare bene". Grazie per l'ascolto e per le sue parole.
Caro Ragazzo,
Ricordi che il farmaco e’ importante ma va abbinato alla psicoterapia.
Le Auguro ogni bene.
Cordialmente,
Dott.ssa Angela Montuori
Psicologa/Psicoterapeuta
Studio: Via Turati n.54
Caserta rec. 3489167089
Ricordi che il farmaco e’ importante ma va abbinato alla psicoterapia.
Le Auguro ogni bene.
Cordialmente,
Dott.ssa Angela Montuori
Psicologa/Psicoterapeuta
Studio: Via Turati n.54
Caserta rec. 3489167089
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 848 visite dal 28/10/2025.
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