Bambino solo: amicizie? dinamiche o problema?

Buongiorno,
Bambino 8 anni, educato, socievole, scherzoso, ama stare in compagnia, fa sport e frequenta ludoteca.
Noi genitori troviamo che però sia spesso "solo" nel senso che se non organizziamo/invitiamo noi, lui non viene mai invitato o cercato da nessuno.
Non abbiamo mai avuto la sensazione che non sia ben voluto dai compagni o che non stia simpatico, ma di fatto non ha un amico.
Vediamo gli altri che magari vengono invitati, che hanno "un migliore amico".
Non riusciamo a capire se sono dinamiche "costruite" dalle famiglie o se davvero è il caso di preoccuparsi.

Di fatto quando capita anche di fare una gita in gruppo, una passeggiata al parco di pomeriggio, una merenda a casa, è sempre perché è stato proposto da noi genitori, magari ad amici nostri con figli.

In particolare poi c'è un' altra situazione con una cara amica mia.
Da quando i nostri figli sono in classe insieme, ho l'impressione che faccia di tutto per fare stringere amicizia alla figlia, solo con gli amichetti di mio figlio con cui aveva legato già alla scuola dell'infanzia.
Una sorta di "competitività".
Non credo sia un caso che cerchi di legare solo con quelli con cui noi a nostra volta avevano già legato, li inviti a casa, senza però invitare mio figlio.
Pareri in merito?
Consigli?
Non vogliamo forzare una cosa che normalmente è spontanea.
Non vogliamo creare paranoie inutili in lui.
Però ci rendiamo conto che ogni tanto ci rimane abbastanza male.
Soprattutto quando a scuola poi si raccontano, e lui si rende conto di essere stato escluso.

Grazie
Dr.ssa Elisabetta Carbone Psicologo, Sessuologo 256 10
Gentile Utente,
Da ciò che racconta, suo figlio appare sereno, socievole e integrato nei contesti che frequenta regolarmente. Il fatto che non venga invitato spesso non significa necessariamente che non sia ben voluto: le dinamiche sociali tra bambini di questa età sono fluide, e spesso dipendono più dalle iniziative dei genitori che dai reali legami tra i piccoli.
È possibile che, in certi gruppi, si creino delle specie di micro-reti di famiglie che si frequentano con maggiore assiduità per affinità personali, vicinanza logistica o semplice abitudine. A volte, i bambini finiscono per riflettere inconsapevolmente le scelte degli adulti.
Per quanto riguarda la situazione con la sua amica, può darsi che ci sia davvero una certa competitività, anche se non necessariamente intenzionale. In questi casi conviene mantenere un atteggiamento neutro, senza commentare davanti a suo figlio né alimentare confronti. L’obiettivo principale resta quello di sostenere la sua autostima e offrirgli occasioni per sperimentarsi con coetanei in contesti diversi, cosicché possa ampliare naturalmente la sua rete.
Resto a disposizione,
Dr. Elisabetta Carbone

Dott.ssa Elisabetta Carbone
Psicologa sistemico relazionale | Sessuologa clinica |
psicologa@elisabettacarbone.it | 351.777.9483

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