Paura di vomitare

Salve a tutti,
vi scrivo perchè recentemente mi si è presentato un disturbo piuttosto fastidioso.
Ogni volta che mi trovo in una situazione a rischio mi prende una terribile nausea con senso di vomito imminente, percepisco la tensione a livello esterno della gola e quella sorta di scossa al viso che, per quanto mi riguarda, precede un attacco di vomito ma mai un vero conato.
E' accaduto la prima volta durante un colloquio di lavoro di gruppo, poi su un pullman, poi in Chiesa e recentemente ho notato che mi capita ogni volta che mi trovo su un autobus affollato, schiacciata tra la folla e in tutti quei contesti sociali in cui sarebbe fortemente imbarazzante vomitare...cinema, ristorante, università.
La sensazione si amplifica quando ho la sensazione di non poter scappare!
Ad esempio all'università DEVO mettermi in un posto esterno, altrimenti peggiora alla sola idea che se dovessi vomitare avrei bisogno di far alzare il compagno e magari non arriverei in tempo al bagno.
Allo stesso modo sull'autobus poco affollato o quando sono davanti alla porta e vicina ad una fermata...va meglio.
Poi, chiaramente, è un circolo vizioso..viene la nausea, mi convinco che sto per vomitare e sto sempre peggio!
Non ho mai vomitato davvero e non sono un soggetto predisposto, credo di aver vomitato 3 volte in 27 anni e sempre a casa, durante un'influenza intestinale...quindi non ho mai avuto un episodio traumatico imbarazzante che possa spiegare la faccenda.
Ormai, quando so che sto per vivere una situazione a rischio, DEVO trovare una bottiglia d'acqua...bere non mi aiuta davvero quando arriva la nausea..ma a livello mentale lo fa! E' difficile da spiegare...è come se avessi l'idea che l'acqua possa mandare giu' tutto, qualora dovesse salire. E cmq la vivo come una ciambella di salvataggio al punto che se per qche ragione non riesco a procurarmela...sto malissimo!

Come potrete leggere dai miei precedenti post, sono una persona ansiosa che ha già sofferto di attacchi di panico, depressione e ipocondria.
Devo dire che negli ultimi tempi i miei problemi erano rientrati autonomamente, grazie ad un sostanziale cambiamento del mio stile di vita, l'aver trovato un lavoro, finalmente, trarne delle soddisfazioni, conoscere persone, farmi degli amici...
Insomma, come è facilmente constatabile sono stata benone per un lungo periodo ed ora non voglio pensare che questo strano sintomo possa essere l'inizio di un altro periodo nero.

Pensate sia il caso di ricontattare uno psicologo o è una situazioen che posso in qualche modo controllare da sola?

Vi ringrazio anticipatamente per il vostro contributo.
Laura
[#1]
Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14 22
Sembrerebbe che il suo "sintomo" sia da ricondurre ad un problema ansioso: la tensione può dare nausea e sensazione di stare per vomitare.

Gentile signora, forse è proprio il caso di ricontattare uno psicologo psicoterapeuta.
Perché vuole ostinarsi a cercare di controllare da sola queste sue problematiche? Questo modo di porsi non fa che aumentare ansia e tensione.
Se ha bisogno di avere altre indicazioni può contattarci nuovamente, intanto potrebbe leggere questo

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

Un caro saluto,

Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

non ho capito se Lei in passato aveva già contattato uno psicologo oppure no, dal momento che dice di volerlo ri-contattare.

I disturbi d'ansia non spariscono da soli. Che cosa La frena dal prendere la decisione di curarsi seriamente?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
Dr.ssa Verena Elisa Gomiero Psicologo, Psicoterapeuta 173 3
Gentile utente,
forse sarebbe il caso di contattare uno psicologo psicoterapeuta considerando che gli episodi che racconta riguardano diversi "contesti sociali", come lei stessa ha evidenziato.
Cordialmente

Dr.ssa Verena Elisa  Gomiero
psicologa psicoterapeuta
Operatore training autogeno

[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentili dottori,
quando ho interrotto la mia terapia con la psicologa, l'ho fatto in accordo con lei.
Ho iniziato una gratificante attività di servizio civile in un centro disabili ed ho smesso di stare chiusa in casa tutto il giorno e "magicamente" sono stata bene.
Gli attacchi di panico se ne sono andati insieme ai brutti pensieri al punto che la stessa dottoressa che mi seguiva ha ritenuto che potessi farcela da sola.

Recentemente ho preso la drastica decisione di tornare indietro a quando la mia vita ha cominciato a stortarsi...
Io ho sempre coltivato il sogno di diventare medico, sin da quando ho memoria. Putroppo una serie di sfortunate circostanze mi ha portata a non iscrivermi alla fine del liceo...poi ho ritentato il test, 2 volte, senza successo e sono entrata in crisi.

SOno cresciuta con quell'unico desiderio, quell'unica sicurezza, quell'unica volontà! Sono sempre stata una studentessa modello, fin troppo ligia al dovere, maniaca del controllo...
e credo..ma è una teoria...che non superare il test di ammissione abbia fatto crollare le mie certezze: "Allora non posso controllare tutto..."
In effetti, cronologicamente, da lì sono iniziati i miei sintomi ansiosi

Ho sempre pensato di ritentare il test ma, presa dal timore di non superarlo, ho sempre scelto di evitare...occhio non vede, cuore non duole!

Quest'anno, sulla cresta di un'onda di autostima crescente, derivante dal successo raggiunto nelle attività intraprese, ho deciso di provare, di combattere la mia paura del fallimento.

Ho fatto il test, l'ho superato ed oggi andrò ad immatricolarmi.

Voi pensate che questa serie di eventi possa collegarsi a questo nuovo sintomo?

In ogni caso, è un disturbo tipo fobia sociale, ossessivo o ansioso, a vostro avviso?

In base ai vostri consigli credo che contatterò ugualmente la mia terapeuta, non fosse altro per rassicurarmi.

Grazie per il vostro aiuto.
[#5]
Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14 22
Prima di tutto congratulazioni per il successo ottenuto!
Mi domando perché sarebbe così importante ricevere da parte nostra rassicurazioni sulla diagnosi, non se ne possono fare on line!

Da quello che ci racconta sembrerebbe che lei sia molto felice del primo traguardo ottenuto, e la forte eccitazione dovuta alla gioia può dare le manifestazioni somatiche che ci ha descritto.
Il punto è che lei sembra tendenzialmente ansiosa quindi tende a leggere i segnali del suo corpo connotandoli negativamente.
Se il sintomo persiste si rivolga allo psicologo,

Cari auguri,

[#6]
Dr.ssa Verena Elisa Gomiero Psicologo, Psicoterapeuta 173 3
Gentile ragazza,
penso che la decisione di ricontattare la sua terapeuta sia utile, visto che la conosce, per quanto riguarda il suo problema non si soffermi sulla "tipologia di disturbo" ne parli con la terapeuta. Riprendere un percorso universitario può sempre creare un pò di "ansia" perchè si inizia un percorso nuovo, non si spaventi.
In bocca al lupo.
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