L'abbandono del nido

Ho scelto un termine forte come oggetto, perchè forti sono le emozioni che sto vivendo...29 anni, fidanzata da quasi 2 con colui con cui ci siamo "scelti" come compagni di vita, giorno dopo giorno, basandoci sul presente ma sognando il futuro. Da 1 anno lui vive da solo e io metodicamente andavo da lui ogni fine settimana. Ora il desiderio di iniziare a cercare una casa insieme ma prima, e per non attendere troppo nel frattempo della ricerca, la richiesta di andare da lui. Bellissima emozione ma allo stesso tempo una grande consapevolezza: sto crescendo. Un dettaglio è fondamentale in tutto questo: sono figlia unica, con dei genitori (ma non amici, ad ognuno il proprio ruolo) meravigliosi con cui ho condiviso ogni tappa della mia vita. Loro, ancor prima di me, hanno ormai capito che la loro "bambina" dovrà continuare il suo percorso da sola, e mi hanno assolutamente appoggiato in questa fase, seppur con la nostalgica malinconia che la caratterizza.
Dove sta il problema? Da nessuna parte, se non nel fatto che sto vivendo questo momento come un forte e radicale cambiamento, bello e positivo, ma grande e adulto e forse, oltre al viverlo e lasciarmi guidare dalle sensazioni, potrei avere io per prima necessità di un sostegno, per capire che anche se si diventa grandi non si smette mai di essere bambini, e che non c'è niente di più bello di un passaggio del genere.
Ho scritto a voi perchè ho moltissima stima e fiducia nella vostra professione, per avere un consiglio sul come affrontare nel modo più sereno questa tappa, magari anche con l'ausilio di qualche libro sul tema.

Grazie.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Sì, credo che la questione sia contenuta tutta nel pensiero "sto crescendo".

Una volta ci si fidanzava, ci si sposava e si andava a convivere magari con nostalgia, ma lo si faceva. I giovani d'oggi, invece, sia per la maggior libertà, sia perché possono contare sull'appoggio dei genitori, sia perché si trascinano in una dimensione adolescenziale per più tempo di prima, provano lo stesso nostalgia, ma a volte possono esitare a fare questo passo.

Non vuole essere un giudizio sul suo caso particolare, solo una riflessione.

L'impulso sarebbe di suggerirle "lo faccia e basta", l'adattamento poi verrà e con esso la crescita. Credo poco nei libri come terapia, semmai potrebbe chiedere una breve consulenza psicologica.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Utente,
quello che sta vivendo è proprio un importante e radicale cambiamento ed è molto bello per Lei esserne consapevole.
L'ambivalenza emotiva che lo caratterizza lo arricchisce, a mio avviso, ancora di più: felicità e speranza contornate da nostalgia e un pizzico di tristezza.
Non c'è però una cesura tra passato e presente, ma la necessità di una trasformazione che riguarda se stessa e i legami con i suoi cari, anche se (per fortuna!) non smetterà mai di essere figlia, nemmeno quando magari diventerà a sua volta genitore.
Lei non sta "abbandonando" niente e nessuno: è solo venuto il momento di spiccare il volo da quel nido così tiepido e rassicurante.
Se sente la necessità di un confronto con uno psicologo che l'aiuti da crisalide a diventare farfalla, lo faccia senza timori.

Cari auguri.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"sto vivendo questo momento come un forte e radicale cambiamento"

Cara Utente,

quello che sta compiendo *è* un forte e radicale cambiamento.
Come mai si stupisce per il fatto che le crea qualche pensiero?

Essere contenta di costruire la sua vità adulta è un sentimento che può tranquillamente coesistere con dubbi e timori legati al cambiamento, senza che il processo si arresti.

Come le ha suggerito la Collega può chiedere una consulenza psicologica, e aggiungo che può anche focalizzare i suoi prossimi obiettivi (sposarsi? avere figli? fare carriera?) e leggere di conseguenza dei libri che trattino l'argomento e la aiutino a proiettarsi nel suo futuro.

Tanti cari auguri,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
Carissimi tutti,

Vi ringrazio profondamente per le care parole di supporto, era forse quello che mi bastava sentirmi dire per avere una maggiore consapevolezza che rientra tutto in un normale processo, che è bene non allontanare bensì vivere e assecondare questa ambivalenza emotiva.

La Dr.ssa Scalco ha evidenziato il termine "abbandono"...si nasconderà in esso un senso di colpa nel "lasciare" il focolare dando così un peso agli stessi genitori che come me vivranno un cambiamento nelle loro vite?

E, come dice il Dr. Santonocito, sarà meglio farlo e basta, senza sviscerare troppo tutto, ma finalmente viverlo e far venire da sè l'adattamento alla novità?

Grazie ancora.

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Grazie a lei per averci scritto, se vuole ci faccia sapere se ci sono novità.

Cordialmente,
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<si nasconderà in esso un senso di colpa nel "lasciare" il focolare dando così un peso agli stessi genitori che come me vivranno un cambiamento nelle loro vite?>>

Inevitabilmente la vita dei suoi genitori subirà di riflesso un cambiamento, ma di sicuro avevano messo in conto che prima o poi sarebbe accaduto.
Anche in questo caso ci sono due facce della medaglia: da un lato probabilmente anche per loro la nostalgia di una vicinanza quotidiana dei piccoli e grandi momenti vissuti a fianco a Lei, ma dall'altro sicuramente la soddisfazione di aver cresciuto una figlia e vederla diventare adulta e autonoma.
Conoscerà forse la famosa poesia del poeta-pittore libanese Gibran intitolata "Dei figli": se non è così, la cerchi e, leggendola, si rassicuri ulteriormente.

Etimologicamente "abbandonare" deriva dal francese medievale e significa "mettere a disposizione di chicchessia" e non è certo quello che Lei ha intenzione di fare con i suoi genitori.

Buona vita.