Respirazione scorretta?

Buongiorno, è da circa 1 anno che ho un disagio legato alla respirazione: tutto è iniziato con degli attacchi di tachicardia con difficoltà a respirare, durati alcuni mesi che sorgevano misteriosamente e senza preavviso. Fatti tutti i controlli cardiologici, negativi, sono stati esclusi problemi al cuore, il mio medico di base ha anche escluso problemi polmonari. Il medico mi ha prescritto delorezapam da assumere al bisogno nel caso di ripetersi degli episodi. Mi sono poi sottoposto ad intervento di settoturbinoplastica, il 26 aprile di quest'anno, per migliorare respirazione nasale, come fortemente raccomandatomi dall'otorino. Il fatto di non poter respirare bene con il naso, ho poi capito, acuiva senz'altro questo mio disagio respiratorio, costringendomi ad usare la bocca. Il post-intervento è stato un pò fastidioso, ad oggi il naso è sicuramente più libero di prima, il problema di occlusione è probabilmente risolto; tuttavia è come se non riuscissi ancora a respirare in modo naturale, o meglio sento spesso, o quasi sempre di controllare il mio respiro come se non fosse una cosa automatica, spontanea, il tutto accompagnato da una sorta di fame d'aria.Gli attacchi di tachicardia sono scomparsi. Ora è persino difficile per me capire, coesistendo allo stesso tempo un probabile problema ansioso, di autosuggestione, con altri di allergia e ostruzione nasale individuare il confine tra le 2 cause e dunque arrivare alla soluzione del problema. Aggiungo che quando pratico sport non ho particolari affanni e la notte di solito respiro bene, a parte un periodo, dopo l'operazione in cui avevo frequenti risvegli. In base alla vostra esperienza, sulla base di quanto detto, il mio è un problema di ansia? Quali strade intraprendere per risolvere il problema? La mia sensazione personale è che in questo periodo tra intervento, il timore per la mia salute mi abbiano portato a respirare in maniera non corretta; qual'è il vostro parere?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
A occhio e croce sembrerebbe un problema d'ansia, ma per saperlo dovrebbe rivolgersi a uno psicologo di persona, così come ha fatto con i medici. Come mai non lo ha fatto?

La cosiddetta fame d'aria, quando è a origine ansiosa, di solito consiste nell'impressione di non aver incamerato abbastanza aria, il che spinge la persona a riempirsi ancora di più. E così si scorda di svuotare i polmoni.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Caro Utente,

visto che la sua salute fisica è buona è molto probabile che il suo malessere sia dovuto ad una somatizzazione dell'ansia che, per qualche motivo, ad un certo punto ha iniziato a provare.

Il tipo di fastidio che ci riferisce è piuttosto frequente fra gli ansiosi, e solitamente è acuito quando arriva il clima caldo e umido tipico della tarda primavera e dell'estate.

Il fatto che di notte e quando pratica sport il problema non si presenta secondo me dipende dal fatto che in quei momenti la tensione fisica che l'accompagna in altri momenti cala: i suoi muscoli si rilassano sia quando si "scarica" facendo sport, sia quando assume una posizione comoda sdraiandosi a letto per riposare.

In questa situazione è davvero opportuno che lei richieda almeno un consulto psicologico che confermi (o meno) le nostre impressioni.
Ci ha pensato?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazzo,

poichè ha escluso tutte le cause fisiche di questo disagio, si potrebbe pensare ad un disturbo legato all'ansia, che deve però essere diagnosticato e poi trattato da uno psicologo psicoterapeuta.

Nella Sua città non avrà diffcoltà a trovare una struttura ospedaliera/consultorio presso cui rivolgersi.

Buona giornata,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie per le risposte, il sintomo da me percepito è perfettamente descrivibile come riportato da dott. Santonocito, tantopiù lo avverto quanto più ci penso; seppure sia un circolo vizioso alquanto stupido non riesco ad arrestarlo e spesso la mia mente va al pensiero "come sto respirando?". Ho aspettato fino adesso perchè volevo prima escludere ogni causa organica e porvi rimedio, come ho fatto per il naso, il fatto è che i 2 problemi sono coesistiti per un pò peggiorandosi a vicenda. Comunque se, come mi pare di aver capito, il consulto di uno psicologo può essere utile ad eliminare il disagio, sicuramente lo farò; l'unico problema adesso è trovare un pò di tempo per dedicarmi a questa situazione che probabilmente necessita di eliminare un pò di pensieri e impegni dalla testa per essere risolta.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"...l'unico problema adesso è trovare un pò di tempo per dedicarmi a questa situazione che probabilmente necessita di eliminare un pò di pensieri e impegni dalla testa per essere risolta."

Fa bene a rivolgersi allo psicologo psicoterapeuta; tenga solo conto che nei disturbi e nel trattamento dell'ansia, se di questo parliamo, il tempo è un fattore che non gioca a vantaggio, ma tende ad amplificare la sintomatologia.

Pertanto sarebbe opportuno riuscire a trovare tempo e motivazione per il cambiamento.

Un cordiale saluto,
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"tantopiù lo avverto quanto più ci penso"

Questo è normale: quando un sintomo dipende dall'ansia chi ne soffre riferisce spesso di percepirlo quando ci pensa e di non percepirlo più quando ha modo di distrarsi.

Ovviamente la preoccupazione che ne deriva porta la persona a concentrarsi spesso - e di solito sempre di più col passare del tempo - sul distretto corporeo che risente della tensione psicologica e ne rappresenta il punto di sfogo.

In questo senso sia che la sua sia una situazione transitoria e reattiva, sia che si tratti di un vero proprio disturbo d'ansia, è opportuno che lei non attenda oltre per richiedere un intervento psicologico.
[#7]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno, scrivo sempre in merito al mio presunto problema d'ansia. Portati a termine gli ultimi esami universitari e avendo dunque più tempo a disposizione volevo ora concentrarmi su questo problema per risolverlo definitivamente. Purtroppo i sintomi si presentano in maniera subdola, incostante, lasciandomi periodi di benessere (almeno apparente), per poi ripresentarsi quando magari pensavo di essere sulla via della guarigione. Ho capito che difficilmente ne posso uscire senza un aiuto esterno perchè quando penso di aver trovato una "cura" (quando cioè riesco a distrarmi, rilassarmi) i sintomi ricompaiono. Presso quale struttura posso tovare uno psicologo che tratti questo problema a Milano? Devo per fora iniziare subito una terapia o posso provare a godermi prima le vacanze e provare a distrarmi un pò vedendo se miglioro? Quanto tempo occorre dedicare alla terapia?
Perdonate la banalità delle domande, ma voglio essere sicuro di agire nella maniera giusta, senza procrastinare ulteriormente il problema. Quanto prima mi rivolgerò comunque di persona ad uno psicologo per una prima visita.
Grazie
[#8]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

da qui non possiamo consigliarle dei nominativi, ma può consultare l'elenco degli iscritti all'Ordine o a questo sito: www.medicitalia.it/specialisti/Psicologia

"i sintomi si presentano in maniera subdola, incostante, lasciandomi periodi di benessere (almeno apparente), per poi ripresentarsi quando magari pensavo di essere sulla via della guarigione"

Questo è normale: finchè non risolverà il problema si sentirà sempre come se avesse la famosa spada di Damocle sopra la testa.

Consideri inoltre che durante la stagione estiva alcuni sintomi d'ansia tendono a peggiorare: www.medicitalia.it/fmassaro/news/1123/Che-caldo-che-ansia

Se non prova alcuna particolare preoccupazione per quanto riguarda le vacanze può tranquillamente partire e godersele, iniziando un percorso psicologico a settembre.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"i sintomi si presentano in maniera subdola... per poi ripresentarsi quando magari pensavo di essere sulla via della guarigione..."

Sebbene possa sembrare incomprensibile la ragione per la quale i sintomi si stiano presentando in maniera inaspettata, attraverso un percorso psicoterapico potrà comprendere che non lo è affatto, ma c'è una ragione precisa per cui i sintomi si verificano proprio in determinate occasioni e non in altre.

A Milano può rivolgersi in qualunque struttura pubblica. Io Le suggerisco le strutture che hanno al proprio interno proprio il servizio di psicologia (no psichiatria) in maniera da cominciare ad avere una diagnosi corretta e poi valutare se sia il caso di intraprendere una psicoterapia adeguata ai disturbi d'ansia, come ad es . la cognitivo-comportamentale.

Ad esempio all'ospedale San Carlo, se Lei è comoda in quella zona, c'è un ottimo servizio di psicologia clinica.

Buona giornata,
Ansia

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