Sociofobia


Vorrei avere qualche consiglio da uno psicologo o anche da altri utenti di questo sito. Ultimamente sto passando un periodo difficile, di insicurezza e mancanza di autostima e sto cercando di capire se c'è qualcosa di sbagliato nel mio comportamento che può portarmi a stare male. Sono un ragazzo di 23 anni, studente universitario, in apparenza senza problemi con amici e anche ragazze. Mi sono accorto di essere una persona che attira gli altri per varie ragioni anche se in verità non è una cosa particolarmente ricercata da me, il punto è che spesso mi scontro anche con le persone, attiro l'invidia, la cattiveria, credo che alcune persone non accettino le mie fortune o i miei pregi per qualche motivo anche se ora non so se sia solo una questione di maturità loro. Come ho detto a volte mi scontro con le persone per reagire a questi comportamenti, a volte riesco a lasciar perdere ma non sempre mi è possibile. In apparenza non faccio intendere di avere problemi ma dentro di me sono una persona sensibile e non riesco a non dare peso a certi comportamenti, ci penso, ci rimugino.
Ho molti amici anche se non sono una persona che si confida, si fa aiutare, ho sempre cercato di fare tutto da solo e anche per questo probabilmente risulto piacevole agli amici, non scarico sugli altri i miei problemi anche se alla fine probabilmente danneggio me stesso. Ho un ottimo rapporto con le donne, sia per quanto riguarda l'amicizia che apprezzo molto che per quanto riguarda l'amore nel senso che non faccio fatica a trovare donne interessate a me.
Il punto è che sono anche una persona timida in realtà perchè nei miei ambienti, dove sono andato sono sempre stato un tipo socievole, con tante conoscenze mentre quando sono solo in luoghi non familiari tendo ad essere più chiuso in me stesso. CRedo sia una cosa abbastanza normale ma probabilmente io ho qualche problema in più per la mia timidezza. Ho pensato che a volte probabilmente la gente si fa idee sbagliate per questa mia caratteristica, pensa che sono un musone o uno che se la tira quando invece se mi conoscesse si renderebbe conto che non è così. Nelle situazioni non familiari però, quando sono solo per strada ad esempio, ho notato che qualche problema la mia timidezza lo crea, mi innervosisce essere osservato da estranei anche se non sempre questo è negativo, probabilmente non mi rendo subito disponibile a un perfetto estraneo, a volte andare in posti non conosciuti o incontrare gente nuova mi mette ansia anche se poi come ho detto quasi sempre sono uno apprezzato dalla gente, che sa stare in mezzo alle persone.
Ecco, non so se sono riuscito a spiegare bene la mia situazione , è molto difficile a volte spiegare quello che si sente però vorrei un vostro parere, secondo voi è possibile che io abbia una forma di sociofobia? o forse non si tratta di una situazione veramente grave e sono io che la ingigantisco? Vorrei il parere di altre persone. Vi ringrazio per la vostra attenzione
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
Come Le e" venuta questa idea della sociofobia?
Le fobie hanno caratteristiche molto precise e spiccate.
C'e qualche situazione in cui ha una risonanza emotiva particolare?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Valentina Bovio Psicologo, Psicoterapeuta 71 1
Gentile utente,
non è possibile fare diagnosi online, ma in ogni caso, le sarebbe davvero utile in questo momento avere un'etichetta? Forse dovrebbe concentrarsi maggiormente sul suo disagio, a prescindere dal nome. Ho visto che si è già rivolto a MI in passato, parlando di depressione e di timore del giudizio altrui, ora descrive più dettagliatamente le sue modalità di relazione, mi sembra che le difficoltà che vive girino più o meno intorno ad un unico nucleo, dunque continuare a chiedere consulti qui non è un altro modo di rimuginare su ciò che le accade?

E' molto comune sentirsi più insicuri quando si affrontano situazioni non familiari, ma non credo che il punto sia questo, bensì come lei la vive, come si sente, il peso che dà all'eventuale giudizio altrui.

L'ultima volta ha detto che se non avesse visto miglioramenti avrebbe preso in considerazione l'idea di andare da uno psicologo, cosa ha deciso di fare?
Anche rivolgersi ad uno psicologo per la prima volta è una situazione nuova, e immagino possa essere non facile per lei, ma uno dei presupposti fondamentali di una consulenza psicologica è proprio il "non giudicare".

Saluti

Dr.ssa Valentina Bovio - Psicologa Psicoterapeuta

[#3]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa,
la ringrazio molto per la risposta tempestiva, avevo immaginato che probabilmente per una persona esperta poteva essere un esagerazione parlare di sociofobia, il punto è che io non so esattamente a che livello sia il mio disagio, potrebbe essere lieve rispetto ad altre persone che hanno questi problemi. Ho cercato informazioni per cercare di capire quello che sento.
Le situazioni in cui sento maggiormente questi problemi sono quelle in cui mi trovo ad avere a che fare con persone che non conosco, che a volte possono essere prevenute nei miei confronti, in particolare mi da molto fastidio il giudizio delle persone che non conosco e spesso reagisco male a queste cose, mi arrabbio o se lascio perdere ci rimugino. Oppure mi sento a disagio quando sono solo e attiro l'attenzione di persone estranee, gruppi di persone sopratutto, non riesco a sopportare molto quando mi accorgo che la gente parla di me alle spalle. Altre volte mi capita di accorgermi che la gente ha delle aspettative su di me e che se io non corrispondo, se non do loro l'attenzione che vogliono, si scatena l'invidia, la cattiveria. Spesso se mi accorgo di non essere ben accetto dalle persone, vado in panico, mi arrabbio e non ho capito se questo è perchè non sono abituato ad essere "trattato male".
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
A me sembra che il Suo sia un problema di competenza relazionale.
Che vita conduce?
Ha frequentato gruppi? Anche per viaggi o tempo libero?
Ha fratelli/sorelle?
I suoi genitori sonl giovani?
[#5]
dopo
Utente
Utente
I miei genitori sono giovani e ho un fratello maggiore, faccio una vita abbastanza normale, sono uno studente universitario , non sono il tipo che frequenta un gruppo di amici preciso, ho molti amici, qualcuno con cui ho un rapporto migliore e frequento di più, per il resto in generale non sono uno che si confida con gli amici. Mi piace conoscere gente nuova però, e spesso passo il mio tempo libero con altre persone.
Per il mio carattere però ho sempre tenuto i miei problemi dentro e cercato di risolvere tutto da solo. Per questo non mi sono deciso a consultare uno psicologo probabilmente.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Il rapporto con Suo fratello com'e?
Quanti anni di differenza avete?
I genitori come si pongono verso di voi?
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dopo
Utente
Utente
Mio fratello ha 3 anni in più di me ed ho un buon rapporto con lui anche se da un paio d'anni vive per conto suo quindi non con me.
I miei genitori sono giovani come le ho detto, erano poco più che ventenni quando mi hanno avuto ma si sono separati quando ero piccolo. Abbiamo un bel rapporto ma mio padre è stato un pò assente nella nostra vita, ci siamo sempre visti ma non ha fatto molto per consigliarci, aiutarci nella vita. Mia madre invece è sempre stata molto presente ma non può rimediare a tutto.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
Per quello che e' possibile dire a seguito di un consulto on line a me sembra che il suo sia un problema di competenza relazionale. Forse una timidezza che si e' consolidata.
Dovrebbe stare più' in gruppi di coetanei anche in ambito universitario.
Se poi si rendesse conto di non riuscire a sbloccarsi contatti uno psicologo che faccia interventi di gruppo, perche' e' quello il campo in cui lei deve "allenarsi"
I migliori saluti.
[#9]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille per i suoi interventi, da quello che ho capito lei non pensa che si possa parlare di fobia ma di timidezza, cercherò di lavorare su questa cosa, credo di essere un timido ma il fatto di riuscire a relazionarmi bene negli ambienti che ho frequentato mi ha fatto sottovalutare questo problema probabilmente
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