supporto psicologico necessario?

Buongiorno, ho 30 anni e fin dall'età di 20 anni molte difficoltà a vivere con serenità i rapporti affettivi. Ora sono a un punto di non ritorno. Sono sposata da circa 2 anni e fidanzata da 7. Fin dagli inizi della storia con una tempistica di 6 mesi ho avuto una crisi con messa in dubbio del rapporto, alterno fasi in cui sento il mio sentimento molto forte, immenso, a fasi in cui lo sento debole, provando anche interesse e curiosità per altri partner. Tutto questo non mi ha mai fatto vivere serenamente, sono sempre tormentata da dubbi, inquietudine. Lo stesso si era verificato in una storia d’amore che ho avuto quando ero più giovane, finita per mia decisione nonostante la mia sofferenza sia stata davvero grande e non senza rimpianti. Ora, essendo in un momento di crisi forse peggiore di tutto quelli precedenti, quello che vorrei cerare di capire è se questa mia situazione è dovuta a un sentimento da parte mia finito (e penso che se un amore è finito non c'è psicologo che possa aiutarmi), e quindi mettere fine al mio matrimonio, o se in qualche modo possa essere ricollegato a un’instabilità caratteriale unita a un episodio del mio passato. Quando avevo 10 anni ho perso mia sorella che ne aveva solo 5 per una malattia che mi ha portato per due anni prima a seguire la mia famiglia in giro per gli ospedali, poi a un distacco quando la situazione si è aggravata. Ho avuto poi un’altra sorella, da me molto voluta con cui però non sono mai riuscita, pur sforzandomi e essendone consapevole, a dimostrare un segno di affetto e verso cui ho sempre mostrato apparente disinteresse nonostante le voglia molto bene. Aggiungerei che sono molto ansiosa, soffro di insonnia da quell'episodio e in generale mi sento molto fragile e persa al pensiero che nella mia vita si ripresenteranno altri episodi di perdita, non so se saprei affrontarli. Non sono mai andata da uno psicologo, ho molto paura di non essere capita, e vorrei chiedere se sinceramente dovrei rivolgermi secondo voi a uno specialista e quale tipo di specialista. grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora,

con i limiti della distanza, è possibile che sia una tendenza ansiosa la Sua, che La spinge ad avere più dubbi e timori. Dice di esser stata timorosa perchè era interessata in passato anche ad altri partner... mi pare normale notare anche altre persone. E' meno "normale" lasciarsi intimorire e spaventare da questo e andare alla ricerca di cause o spiegazioni: è la natura umana. In Lei però genera il conflitto e il dubbio.

Poi, se ci sono altre questioni relazionali con Suo marito, da qui non possiamo saperlo, però vorrei rassicurarLa sui Suoi dubbi: lo psicologo è il professionista che ha proprio il compito di aiutarLa a comprendere meglio la situazione. Qualora fosse proprio un disturbo d'ansia che non Le permette di vivere serenamente le relazioni è chiaro che dovrà interpellarlo.

Che idea ha dello psicologo? Perchè teme di non essere capita? Teme di essere giudicata?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
grazie per la risposta, sono anni che rimando, nonostante il mio compagno vorrebbe che mi rivolgessi a uno specialista. si sicuramente un po' di paura di essere giudicata c'è e anche disorientamento nello scegliere lo specialista giusto. l'unico problema che io vedo nella coppia (oltre ai miei dubbi) è sicuramente quello sessuale che è peggiorato a partire dal matrimonio
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Anche l'aspetto relazionale e sessuale potrebbe far parte del problema, ad esempio come conseguenza...

Però è opportuna una valutazione di persona.

Come fare a scegliere lo psicologo psicoterapeuta giusto?

Provi a rivolgersi alle strutture pubbliche della Sua zona, e si lasci guidare da quello che sente, da come si trova, da quanto si sente capita.
Oppure se conosce qualcuno che in passato si è rivolto allo psicologo e può suggerire un nomunativo.

Infine lo psicologo, per poter lavorare bene, deve sospendere il giudizio: questo significa che si costruirà delle teorie sul pz ma le utilizzerà solo per promuovere il benessere e la salute del pz.

Se un pz ad es. ha una difficoltà, il pensiero dello psicologo NON è "ma come si fa a vivere in questo modo?", bensì "Considerato il disagio della persona, come può affrontare questo problema e risolverlo?"

Mi faccia sapere, se vuole.

Buona giornata,
[#4]
dopo
Utente
Utente
grazie mille,le farò sicuramente sapere.
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