Confusione sessuale

Da qualche tempo è sorto dentro di me un pensiero ossessivo che non mi lascia più vivere serenamente e mi causa attacchi di panico e ansia paralizzanti: la paura di essere gay. E’ una situazione tremenda perché sento costantemente una voce dentro di me che mi ripete “sei gay, anche se esci coi ragazzi e ti piace fare del petting e del sesso orale con loro”, “sei gay perché a 20 non hai mai fatto sesso”, “ sei gay perché non ti sei mai innamorata e non riesci a stare con un ragazzo più di qualche settimana”. Cerco di zittire questa voce, ma più la reprimo e più insorge disturbandomi e provocando solo dubbi e confusione. E’ come se io stessa mi imbrigliassi in una sorta di doppio legame, per cui se reprimo la voce significa che sono gay, ma non voglio ammetterlo, se le do libero sfogo allora sono gay proprio perché il pensiero stesso mi è sorto. Vivo perennemente angosciata e ogni gesto che compio e pensiero che sorge nella mia mente li vedo come prova ulteriore della mia omosessualità. Sono sempre stata una ragazza timida e restia a rivelare le mie turbe interiori troppo facilmente, a primo acchito sto simpatia alla gente perché tento costantemente di farla sentire a proprio agio cercando interessi in comune, proferendo battute, ricorrendo all’autoironia se è necessario, tuttavia è come se mi accorgessi in seguito di essere troppo diversa da tutti, anche dai miei migliori amici. Sintomo ulteriore di questo mio senso di estraneità e alienazione è questa presunta o reale omosessualità, non so più come definirla. I primi dubbi sui miei gusti sessuali sono sorti a 17 anni, quando il rapporto con la mia migliore amica è diventato così morboso al punto che ella era arrivata a vietarmi di sentire altre persone fuorché lei stessa. Per paura di perderla ho acconsentito per un po’ finché la situazione non è diventata insopportabile e soffocante. Lei desiderava che ci scambiassimo delle effusioni saffiche ( baci e strusciate) e ho acconsentito anche a quello nonostante la cosa mi ripugnasse e rifiutavo perciò di usare la lingua durante i nostri baci. Per me è stata una sorta di violenza che mi ha segnata parecchio. Da lì sono nati i primi dubbi che per un po’ sono rimasti sopiti poiché ho chiuso quel rapporto di amicizia e sono andata avanti. Qualche mese fa sono riaffiorati nuovamente e questa volta la causa scatenante è stato uno scambio di messaggi provocatori tra me e una mia collega di università dichiaratamente lesbica una sera d’estate da ubriaca. Dopo quell’episodio per me c’è stato un tracollo psicologico che, come ho detto sopra, mi ha provocato angoscia persistente, attacchi di panico e pianto. Come se non bastasse, questa voce dal tono provocatorio quasi, mi accusa di essere un’ipocrita perché ho sempre accettato senza problemi l’omosessualità di mio fratello e del mio migliore amico a cui voglio un bene dell’anima, mentre invece non accetterei me stessa. E’ difficile comunque esporre la mia situazione in un post così breve, a quello che ho sc
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Ragazza,
l'ansia che sta alla base di questi pensieri ossessivi meriterebbe probabilmente l'attenzione di uno specialista, così come le sue convinzioni/pregiudizi nei confronti dell'omosessualità che (sebbene dica di accettare) forse andrebbero meglio elaborati.
Nel frattempo, se non l'ha ancora fatto, può leggere il seguente interessante articolo:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/790-e-se-fossi-omosessuale.html


Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Cerco di zittire questa voce, ma più la reprimo e più insorge disturbandomi e provocando solo dubbi e confusione. "

Gentile Utente,

questo non fa altro che alimentare sempre più le ossessioni, perchè La costringe ad utilizzare tantissime energie per zittire e tenere sotto controllo il sintomo.

Da qui non possiamo aiutarLa, se non consigliandoLe di contattare quanto prima uno psicologo psicoterapeuta.

Tenga presente che andare alla ricerca di "indizi" per verificare di essere omosessuale o esterossessuale è un'altra maniera per alimentare le ossessioni.

I trattamenti d'elezione per tali problematiche sono quelli attivi e focalizzati, come ad esempio quello cognitivo-comportamentale.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
dopo
Utente
Utente
L'articolo l'ho già letto e mi ci ritrovo su molti punti. Il post comunque è stato pubblicato in modo incompleto, questa è la parte mancante:

E’ difficile comunque esporre la mia situazione in un post così breve, a quello che ho scritto già vorrei aggiungere che la mia confusione sessuale è aggravata da quella che definirei “un’ insicurezza cronica” nell’approcciarmi all’altro sesso per paura di essere ferita, usata solo per i rapporti sessuali giacché non mi ritengo una persona che possa davvero suscitare interesse. Di questo terrore o misantropia che dir si voglia la imputo a mia madre, perché sin da bambina non mi ha ma nascosto di essere infelice con mio padre e mi ha sempre esortato a diffidare delle intenzioni degli uomini e ad evitare persino il matrimonio.

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza,
la sua paura non va estrapolata dal suo passato, vissuto e disagi profondi.
Un lavoro su di lei, potrebbe aiutarla sia a recuperare con il passato , a fare pace con la figura maschile, che sembra essere stata interiorizzata come disfunzionale, che a migliorare il rapporto con se stessa, a prescinedere dall'orientamento sessuale.
L'ansia va comunque curata

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"mia madre sin da bambina non mi ha ma nascosto di essere infelice con mio padre e mi ha sempre esortato a diffidare delle intenzioni degli uomini e ad evitare persino il matrimonio"

Cara Utente,

è possibile che lei stia semplicemente ubbidendo agli insegnamenti di sua madre, in maniera involontaria e automatica come avviene normalmente quando si interiorizzano delle prescrizioni nel corso della propria crescita.

Quanto accaduto anni fa con la sua ormai ex amica non ha visto la sua convinta partecipazione: ci ha anzi parlato di una "violenza" subita per non perdere l'amicizia di una persona che per lei in quel momento era un punto di riferimento importante.
Si può pensare che per l'altra ragazza fosse un rapporto di natura differente, se

"ella era arrivata a vietarmi di sentire altre persone fuorché lei stessa.Lei desiderava che ci scambiassimo delle effusioni saffiche ( baci e strusciate)",

ma lei ha regito così:

"ho acconsentito anche a quello nonostante la cosa mi ripugnasse e rifiutavo perciò di usare la lingua durante i nostri baci".

Di conseguenza dubito fortemente che lei sia omosessuale, e penso che al momento sia semplicemente in crisi perchè le battute scambiate con la sua collega di studi hanno riaperto la ferita di quei fatti che ci dice averla segnata parecchio.

Penso che le prescrizioni di sua madre, i fatti accaduto in passato e la sua

"insicurezza cronica” nell’approcciarmi all’altro sesso per paura di essere ferita, usata solo per i rapporti sessuali giacché non mi ritengo una persona che possa davvero suscitare interesse"

rappresentino ottime cause per sentirsi in difficoltà e molto confusa.
Ha ma pensato di rivolgersi di persona ad uno psicologo per parlarne?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
Innanzitutto vorrei ringraziare tutto lo staff medico per l'efficienza e la repentinità con cui avete risposto al mio post, scritto in un momento d forte crisi. Ho pensato molte volte di rivolgermi a qualcuno, ma non lavorando al momento non posso permettermi di pagare delle sedute da uno psicologo privato. Sento il bisogno di dare una svolta alla mia vita, di sentirmi più sicura, amare maggiormente me stessa e superare questo profondo disagio che al momento mi attanaglia. Ho paura però di non farcela da sola!
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Dr.ssa Laura Mirona Psicologo, Psicoterapeuta 626 6 1
...Ho paura però di non farcela da sola!....

Cara utente,

questo non deve demoralizzarla, anzi dovrebbe essere uno spunto in più per darsi una mano a chiarire finalmente i suoi dubbi.

Si faccia coraggio, la soluzione è davanti a lei, basta saperla afferrare.

Un caro saluto

Dr.ssa Laura Mirona

dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Se è motivata a chiedere un aiuto si può tranquillamente rivolgere ad un consultorio familiare.
Qui trova tutti gli indirizzi:
http://www.vitadidonna.it/consultori/consultori